III Comm: visita ai punti nascita di Palmanova e Latisana
(ACON) Palmanova/Latisana, 1 dic - MPB - Visita conoscitiva
stamane ai punti nascita degli ospedali di Palmanova e Latisana
per i consiglieri della III Commissione del Consiglio regionale,
su richiesta dei portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio
regionale: con il presidente Franco Rotelli (Pd), i consiglieri
Bianchi e Ussai (M5S), Bagatin e Cremaschi (Pd), Gregoris (Citt),
Pustetto (Sel), Riccardi e Novelli (FI) e Barillari (Gruppo
Misto), - presente l'assessore Maria Sandra Telesca - hanno
visitato i reparti di ostetricia e ginecologia e pediatria
dei due nosocomi, guidati dal direttore generale dell'AAS2 "Bassa
friulana-Isontina" (comprendente anche l'ospedale di Monfalcone),
Giovanni Pilati, dal direttore di pediatria dell'Azienda Roberto
Perini e dal direttore di ostetricia e ginecologia di Palmanova e
Latisana, Stefano Facchini, per poi affrontare in un incontro
alcuni aspetti cruciali legati alla previsione di chiusura di uno
dei due centri, alla luce di dati forniti durante il sopralluogo
e di informazioni sollecitate dai consiglieri.
Negli ultimi cinque anni il numero dei parti è complessivamente
diminuito: se nel 2011 a Palmanova sono stati 846 nel 2014 si è
scesi a 759; analogamente a Latisana da 450 si è scesi a 406, e
quanto al 2015, al 30 di novembre Latisana registra 397 parti e
Palmanova 696.
In merito alle provenienze, da registrare che a Latisana 138
parti nel 2014 sono stati di residenti fuori dal Friuli Venezia
Giulia. I dati dell'attrazione dei due punti nascita parlano,
poi, di 1 milione e mezzo di euro per Latisana e di 2 milioni e
mezzo per Palmanova.
Quanto al fatturato nell'anno scorso, Latisana registra 2 milioni
e 933 mila euro di cui 2 milioni e 141 euro sono per ostetricia e
ginecologia, e il rimanente per pediatria; dei 4 milioni 566 mila
euro di Palmanova 3 mila 686 sono per ostetricia e ginecologia.
Circa i costi per il 2014, a carico di Palmanova sono 4 milioni e
200 mila euro mentre per Latisana sono 3 milioni e 600 mila.
Previsti 300 mila euro per l'adeguamento del Punto nascita di
Latisana e 350 mila per quello palmarino.
Cifre che sono state spunto di approfondimento nelle domande dei
consiglieri, mentre l'assessore ha sottolineato l'obiettivo di
ridurre i costi di 1 milione e 700 mila euro per l'organico
passando a 6 milioni l'anno, puntando a numeri che garantiscano
la sicurezza (non meno di 500 parti l'anno) e la disponibilità di
personale. Dei 14 pediatri necessari sui due punti ce ne sono
solo 10, e l'assessore ha ricordato come da marzo siano stati
emessi 21 provvedimenti di reclutamento andati deserti. Il
decreto ministeriale 66 (del 27 novembre) su orari, turni e
riposi rende la situazione più urgente e drammatica: dal 15
dicembre compensare le esigenze ricorrendo a pediatri di altre
strutture sarà impossibile. E quindi sarà possibile coprire solo
un punto nascita.
Così Telesca ha fatto presente che oggi i conti vanno fatti con
le risorse disponibili e ha invitato a pensare alla sanità nel
suo complesso, a non focalizzare tutto sui punti nascita
facendone un discorso di bandiera.
Ma le domande e le osservazioni dei consiglieri si sono
soffermate su cosa succederà quando verrà dirottato uno dei due
punti nascita (vengono sempre mantenute le attività chirurgiche
per i bambini e, se si tratterà di Latisana, l'attività del punto
nascita verrà mantenuta h24 nel periodo estivo). E Riccardi
ricordando la riforma con la quale la Regione ha scelto di fare
di tre Aziende una Azienda unica ha sottolineato che ora la
valutazione è politica, ma non può prescindere da una valutazione
tecnica; e la scelta politica è già stata fatta dalla Giunta
regionale.
Ussai ha chiesto informazioni sulle caratteristiche proprie dei
punti nascita, sulla necessità del pediatra dove esista la sala
parto poichè in quel momento può verificarsi l'emergenza, sui
flussi di utenza, sul turnover dei pediatri, e ha evidenziato che
i numeri che oggi si registrano sono il frutto della politica fin
qui fatta; le nascite sono in calo, con tre ospedali hub - Udine,
Pordenone e Trieste - le zone scoperte sono Latisana e Tolmezzo:
dobbiamo guardare la situazione geografica.
Pustetto, affrontando anche aspetti medici, ha evidenziato le
caratteristiche della struttura latisanese, nuovissima, e le
esigenze di messa norma che riguardano invece Palmanova, ha
sottolineato la necessità del punto nascita a Latisana e ha
ricordato che l'attrattività di un centro dipende anche dai
professionisti che vi lavorano.
Per Cremaschi per i 9 mila nati all'anno in FVG servono almeno 9
punti nascita e guardando alla geografia e alla viabilità del
territorio vanno tutelati i punti più lontani: Tolmezzo e
Latisana. La politica deve avere il coraggio di guardare alle
esigenze degli utenti e all'equità della distribuzione.
Occorre scrivere finalmente un'altra storia e il solco è
tracciato, ha sottolineato Gregoris ricordando altri doppioni
della sanità regionale; infine Barillari ha posto domande circa i
costi di rimborso degli interventi che siano effettuati in
regione diversa dalla residenza.
(immagini tv)