Iacop a Bruxelles a Comitato consultivo per le relazioni con la Serbia
(ACON)Trieste, 7 dic - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Franco Iacop, membro del Comitato delle Regioni (CdR),
è intervenuto oggi a Bruxelles al primo incontro del Comitato
congiunto consultivo per le relazioni con la Serbia, costituito
in seno al CdR nella prospettiva dell'adesione della Serbia
all'Ue.
Obiettivo del meeting odierno verificare il ruolo delle Autonomie
locali serbe nel percorso di ingresso del Paese balcanico
nell'Unione europea. Attualmente la Serbia, candidata dal 2012 a
entrare in Ue, ha con l'Unione un accordo di stabilizzazione e
associazione che ha portato all'apertura di un negoziato
ufficiale per l'adesione che implica l'adeguamento a una serie di
diritti e obblighi previsti dall'Unione contenuti in 35 capitoli
del negoziato. Capitoli che riguardano fra l'altro libertà
riferite a beni, servizi, lavoratori, persone, ambiente, sviluppo
rurale, appalti, controllo finanziario, autonomie locali, diritti
umani e giustizia, relazioni con il Kossovo.
Alcuni di questi capitoli sono già aperti, altri lo saranno
prossimamente. Su quelli già aperti è quindi in atto un confronto
tra Serbia e Ue e il Comitato consultivo - che oggi aveva
all'attenzione il ruolo delle Autonomie Locali - si è riunito per
verificare come le autorità locali serbe stanno intervenendo nel
processo di riforma dell'ordinamento dello Stato che prevede un
rafforzamento dei poteri a livello locale e regionale. A fare il
punto della situazione da una parte il vicedirettore della
Commissione europea (Direzione generale allargamento e vicinato)
e dall'altra il vice primo ministro serbo Kori Udovicki: sono
stati riconosciuti i progressi nella devoluzione dei poteri alle
autorità locali e nel rafforzamento delle capacità
amministrative, mentre è stato evidenziato il permanere di alcune
criticità (sistema giudiziario, libertà di espressione,
trasparenza della Pubblica Amministrazione, relazioni con il
Kossovo).
Per il presidente Iacop si tratta di un cammino importante: il
Friuli Venezia Giulia guarda alla Serbia con grande interesse in
forza di relazioni in atto da anni - ricorda Iacop -, in
particolare con la Provincia autonoma della Vojivodina che
analogamente al Friuli Venezia Giulia vede la presenza di molte
minoranze etniche, culturali e linguistiche; e, fra i Paesi di
prossimità, la Serbia ha per noi una valenza strategica per la
cooperazione con l'area balcanica.
L'incontro - spiega inoltre Iacop - ha evidenziato anche un altro
importante aspetto: in base alle esperienze oggi illustrate, la
Serbia nella gestione dei continui flussi di profughi in atto si
è dimostrata, come Paese di transito, fra i migliori, specie nel
momento della chiusura del confine ungherese, per forze di
supporto e mezzi forniti e contributi umanitari messi a
disposizione. Una emergenza che pur riverberandosi sulla
popolazione ha facilitato un processo di modernizzazione della
Pubblica amministrazione serba in merito a gestione delle risorse
e delle procedure, avvicinandola agli schemi operativi dell'Ue e
aumentando la resilienza delle autorità locali di fronte a questa
emergenza.