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Iacop a Bruxelles a Comitato consultivo per le relazioni con la Serbia

07.12.2015
16:50
(ACON)Trieste, 7 dic - MPB - Il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, membro del Comitato delle Regioni (CdR), è intervenuto oggi a Bruxelles al primo incontro del Comitato congiunto consultivo per le relazioni con la Serbia, costituito in seno al CdR nella prospettiva dell'adesione della Serbia all'Ue.

Obiettivo del meeting odierno verificare il ruolo delle Autonomie locali serbe nel percorso di ingresso del Paese balcanico nell'Unione europea. Attualmente la Serbia, candidata dal 2012 a entrare in Ue, ha con l'Unione un accordo di stabilizzazione e associazione che ha portato all'apertura di un negoziato ufficiale per l'adesione che implica l'adeguamento a una serie di diritti e obblighi previsti dall'Unione contenuti in 35 capitoli del negoziato. Capitoli che riguardano fra l'altro libertà riferite a beni, servizi, lavoratori, persone, ambiente, sviluppo rurale, appalti, controllo finanziario, autonomie locali, diritti umani e giustizia, relazioni con il Kossovo.

Alcuni di questi capitoli sono già aperti, altri lo saranno prossimamente. Su quelli già aperti è quindi in atto un confronto tra Serbia e Ue e il Comitato consultivo - che oggi aveva all'attenzione il ruolo delle Autonomie Locali - si è riunito per verificare come le autorità locali serbe stanno intervenendo nel processo di riforma dell'ordinamento dello Stato che prevede un rafforzamento dei poteri a livello locale e regionale. A fare il punto della situazione da una parte il vicedirettore della Commissione europea (Direzione generale allargamento e vicinato) e dall'altra il vice primo ministro serbo Kori Udovicki: sono stati riconosciuti i progressi nella devoluzione dei poteri alle autorità locali e nel rafforzamento delle capacità amministrative, mentre è stato evidenziato il permanere di alcune criticità (sistema giudiziario, libertà di espressione, trasparenza della Pubblica Amministrazione, relazioni con il Kossovo).

Per il presidente Iacop si tratta di un cammino importante: il Friuli Venezia Giulia guarda alla Serbia con grande interesse in forza di relazioni in atto da anni - ricorda Iacop -, in particolare con la Provincia autonoma della Vojivodina che analogamente al Friuli Venezia Giulia vede la presenza di molte minoranze etniche, culturali e linguistiche; e, fra i Paesi di prossimità, la Serbia ha per noi una valenza strategica per la cooperazione con l'area balcanica.

L'incontro - spiega inoltre Iacop - ha evidenziato anche un altro importante aspetto: in base alle esperienze oggi illustrate, la Serbia nella gestione dei continui flussi di profughi in atto si è dimostrata, come Paese di transito, fra i migliori, specie nel momento della chiusura del confine ungherese, per forze di supporto e mezzi forniti e contributi umanitari messi a disposizione. Una emergenza che pur riverberandosi sulla popolazione ha facilitato un processo di modernizzazione della Pubblica amministrazione serba in merito a gestione delle risorse e delle procedure, avvicinandola agli schemi operativi dell'Ue e aumentando la resilienza delle autorità locali di fronte a questa emergenza.