FI: Novelli, educare bambini e ragazzi nelle scuole senza forzature
(ACON) Trieste, 9 dic - COM/AB - "Vogliono toglierci la parola
più bella e dolce che abbiamo, la prima che diciamo da bambini:
'mamma', soltanto per voler rendere ordinario ciò che, di fatto,
nella nostra società e nella nostra cultura non lo è".
Così il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli a
margine delle audizioni della VI Commissione di diversi soggetti
istituzionali sui progetti didattici nelle scuole del Friuli
Venezia Giulia su parità di genere e contrasto all'omofobia.
"La scuola - rileva Novelli - dovrebbe essere un'istituzione di
alta formazione ed educazione dei nostri ragazzi. Un luogo di
apprendimento, dove non si dovrebbe fare politica. Purtroppo,
però, sappiamo benissimo che nella scuola italiana non funziona
così. A scuola si fa politica e, per lo più, una politica che
contrasta quella visione del mondo radicata sulle nostre
tradizioni e che fa riferimento al centrodestra. Via libera,
quindi, a togliere i Crocifissi dalle aule, niente presepi o
canti di Natale e ora anche progetti che promuovono la parità di
genere".
"Sia ben chiaro che non si vuole demonizzare, perché ognuno è
libero di vivere la propria vita come meglio crede, però non si
può far passare per ordinario, ciò che ordinario non è, magari
forzando i bambini anche nel vestiario".
"Dove sta scritto - prosegue l'esponente di Forza Italia - che
non si possono educare bambini e ragazzi al rispetto senza queste
forzature e che bisogna per forza stravolgere un sistema
formativo che, tutto sommato, funzionava? Perché dobbiamo far
passare per normale che io, Roberto, mi vesta da ballerina con
tutù?"
"Ogni giorno sentiamo fior fiore di intellettuali di sinistra
parlare della laicità della scuola, di come bisogna togliere
tutti i simboli religiosi cristiani per non offendere altre
religioni, in primis quella musulmana. Nessuno però si è mai
chiesto se questi progetti sui gender possano effettivamente
mettere in difficoltà proprio i ragazzi appartenenti a quelle
religioni, per le quali omologare generi diversi è un vero e
proprio abominio, visto che non si riconosce neanche
l'uguaglianza tra uomo e donna".
"Forse sarebbe il caso - conclude Novelli - di fare marcia
indietro e far sì che la scuola italiana porti avanti storia,
cultura, stili di vita e tradizioni che sono proprie del nostro
Paese".