News


M5S: mozione per salvaguardare pozzi artesiani Bassa friulana

10.12.2015
17:18
(ACON) Trieste, 10 dic - COM/AB - Domani (venerdì 11 dicembre), nella sala Conferenze del Centro civico di Cervignano del Friuli, in via Trieste, insieme ai comitati della Bassa che l'anno scorso hanno raccolto oltre 11mila firme con le loro petizioni, illustreremo la mozione depositata in Consiglio regionale per evitare la strozzatura dei pozzi artesiani. Un testo scritto dopo aver letto i primi 5 verbali del Tavolo tecnico previsto dal Piano regionale tutela delle acque.

Questo tavolo - sottolinea in una nota il Gruppo consiliare regionale del MoVimednto 5 Stelle - voluto dalla Giunta lo scorso dicembre, doveva determinare il volume medio giornaliero dei pozzi basandosi anche su una sperimentazione finalizzata a verificare gli effetti della strozzatura. Dovesse fallire, a decidere la portata sarà comunque l'Amministrazione regionale che aveva già individuato la soglia di 0,1 litri al secondo.

In 8 mesi non solo non c'è stata alcuna sperimentazione, ma non si è deciso nemmeno come farla, su quali e quanti pozzi (forse saranno solo sette). Ai presenti non era stato presentato nemmeno un quadro completo delle utenze domestico o industriali, sul cui spreco d'acqua potabile abbiamo sempre puntato il dito.

La stessa Amministrazione ha dovuto ammettere, a fine agosto, che i soli impianti della Caffaro hanno una portata massima di 1000 litri al secondo, il corrispondente di 10 mila famiglie, ma la causa del depauperamento della falda viene addebitata ai soli pozzi domestici. Ciò significa che in questa vicenda i protagonisti hanno agito all'incontrario: prima hanno previsto l'acquedottizzazione della Bassa Friulana, con tanto di disegni e previsioni di spesa nel piano del Cato; poi si son occupati di stabilire perché e come fosse possibile farlo.

È dal 13 ottobre che aspettiamo di conoscere l'esito della valutazione delle osservazioni pervenute al Piano di tutela acque ma, dopo aver rinviato il previsto incontro, un tombale silenzio è caduto sul PRTA. Silenzio anche da parte dei sindaci, che a parole si son sempre dimostrati contrari alla strozzatura, ma che nei fatti il piano del Cato l'avevano votato. Silenzio che si è prolungato anche al Tavolo tecnico nel quale, ad esempio, i Comuni di Fiumicello e Cervignano sono stati rappresentati solamente nelle prime tre riunioni, senza che venissero rilasciate dichiarazioni a nome loro degne di essere trascritte sui verbali. Stessa cosa dicasi per le associazioni ambientaliste presenti.

L'unica spiegazione possibile è che non si voglia arrivare a stabilire ciò che gli stessi partecipanti al tavolo affermano, ovvero che i pozzi strozzati potrebbero danneggiarsi, esser messi provvisoriamente fuori servizio o al peggio collassare. E noi ci opponiamo con tutte le forze a questa evenienza, ricordando che terebrare l'acqua dal proprio terreno è un diritto sancito dal Regio Decreto 1775 del 1933 e non permetteremo che possa diventare una merce.