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FI: Ziberna, strumentalizzata la morte del pakistano nell'Isonzo

15.12.2015
15:03
(ACON) Trieste, 15 dic - COM/AB - Abbiamo appreso che alcuni enti e cittadini hanno presentato un esposto alla Procura della repubblica per l'ipotesi di omissione di soccorso e omicidio colposo a seguito della morte di un povero pakistano affogato nelle acque del fiume Isonzo il 7 agosto scorso. Bersaglio di questa azione politica sarebbero il sindaco e il prefetto di Gorizia in quanto, a loro dire, sarebbero responsabili di carenze nella gestione dell'accoglienza dei richiedenti asilo nell'Isontino negli ultimi due anni. Sono allibito e sconcertato per il fatto che non si esiti per ragioni politiche a usare questi drammi pur di avere un attimo di visibilità. Che si tratti di risibili (sebbene drammatiche) strumentalizzazioni e speculazioni è facile comprenderlo dal fatto che si attacca proprio il sindaco che si è battuto più di tutti per far sì che non giungessero a Gorizia centinaia di profughi, mentre altri soggetti hanno agevolato l'arrivo di queste persone, che sono l'anello più debole di una catena che in parte ha interessi economici sulle loro disgrazie. In tutta la provincia di Gorizia saranno quattro o cinque i sindaci che hanno accolto immigrati sul loro territorio e Gorizia è tra questi, con numeri che l'hanno portata suo malgrado agli onori delle cronache nazionali. Chi ha depositato l'esposto si è ben guardato dal prendere come bersaglio i sindaci di sinistra della provincia che si sono rifiutati di accogliere gli immigrati. Appare fuori dubbio, pertanto, che al sindaco di Gorizia andrebbe rivolto un ringraziamento per l'opera svolta, ma queste persone o enti evidentemente hanno altri interessi e sarebbe assai interessante se riuscissimo a giungere a fare chiarezza sulle dinamiche di questa accoglienza che costa otto milioni di euro all'anno nella sola provincia di Gorizia. E' indubbio che queste persone giungano da noi perché qui sanno di trovare un tetto sulla testa e un piatto e, se non lo trovano, vanno sulle sponde del fiume Isonzo. Vorremmo sapere come mai giungano centinaia di profughi a Gorizia e non in altri comuni della provincia, della regione o del Paese, dotati di maggiori spazi e possibilità. La tristezza è constatare come sia degenerato lo scontro politico e come non si esiti a sprofondare nello squallore.