FI: Ziberna, strumentalizzata la morte del pakistano nell'Isonzo
(ACON) Trieste, 15 dic - COM/AB - Abbiamo appreso che alcuni
enti e cittadini hanno presentato un esposto alla Procura della
repubblica per l'ipotesi di omissione di soccorso e omicidio
colposo a seguito della morte di un povero pakistano affogato
nelle acque del fiume Isonzo il 7 agosto scorso.
Bersaglio di questa azione politica sarebbero il sindaco e il
prefetto di Gorizia in quanto, a loro dire, sarebbero
responsabili di carenze nella gestione dell'accoglienza dei
richiedenti asilo nell'Isontino negli ultimi due anni. Sono
allibito e sconcertato per il fatto che non si esiti per ragioni
politiche a usare questi drammi pur di avere un attimo di
visibilità.
Che si tratti di risibili (sebbene drammatiche)
strumentalizzazioni e speculazioni è facile comprenderlo dal
fatto che si attacca proprio il sindaco che si è battuto più di
tutti per far sì che non giungessero a Gorizia centinaia di
profughi, mentre altri soggetti hanno agevolato l'arrivo di
queste persone, che sono l'anello più debole di una catena che in
parte ha interessi economici sulle loro disgrazie. In tutta la
provincia di Gorizia saranno quattro o cinque i sindaci che hanno
accolto immigrati sul loro territorio e Gorizia è tra questi, con
numeri che l'hanno portata suo malgrado agli onori delle cronache
nazionali. Chi ha depositato l'esposto si è ben guardato dal
prendere come bersaglio i sindaci di sinistra della provincia che
si sono rifiutati di accogliere gli immigrati.
Appare fuori dubbio, pertanto, che al sindaco di Gorizia andrebbe
rivolto un ringraziamento per l'opera svolta, ma queste persone o
enti evidentemente hanno altri interessi e sarebbe assai
interessante se riuscissimo a giungere a fare chiarezza sulle
dinamiche di questa accoglienza che costa otto milioni di euro
all'anno nella sola provincia di Gorizia.
E' indubbio che queste persone giungano da noi perché qui sanno
di trovare un tetto sulla testa e un piatto e, se non lo trovano,
vanno sulle sponde del fiume Isonzo. Vorremmo sapere come mai
giungano centinaia di profughi a Gorizia e non in altri comuni
della provincia, della regione o del Paese, dotati di maggiori
spazi e possibilità. La tristezza è constatare come sia
degenerato lo scontro politico e come non si esiti a sprofondare
nello squallore.