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M5S: Ussai, grave non sostituire medici in pensione o in maternità

16.12.2015
17:12
(ACON) Trieste, 16 dic - COM/RCM - Oltre 200mila medici oggi sono in sciopero in tutta Italia. Si tratta di una manifestazione di protesta, come hanno dichiarato gli stessi promotori, in difesa del Servizio sanitario nazionale e contro i tagli delle prestazioni erogate ai cittadini. D'altronde - sostiene il portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Andrea Ussai - gli effetti negativi delle scelte fatte negli ultimi anni sia a livello nazionale che a livello regionale sono sotto gli occhi di tutti.

Prendiamo, per esempio, il caso da noi sollevato riguardante la sicurezza nel reparto di Medicina d'urgenza dell'ospedale di Cattinara, a Trieste. Davanti a una evidente carenza di personale - racconta Ussai -, l'assessore regionale Telesca aveva promesso la sostituzione di un medico destinato alla pensione, arrivando a dichiarare che, visto che questo dipendente era già assente per terminare le ferie, la sostituzione sarebbe stata addirittura anticipata.

L'unica cosa che è stata aumentata, a parte il numero di infermieri, è il numero dei posti letto, passato da 25 a 32, mentre il reparto continua a operare con un numero di medici sottodimensionato. Pertanto - spiega il pentastellato - è accresciuta la mole di lavoro dei medici ancora in servizio nel reparto di Medicina d'urgenza, perché chi è andato in quiescenza o trasferito non è stato sostituito, con le immaginabili conseguenze sul servizio erogato all'utenza.

Gli esempi di situazioni inaccettabili a Cattinara e all'ospedale Maggiore di Trieste, così come in altri nosocomi del Friuli Venezia Giulia, purtroppo sono all'ordine del giorno. Solo nelle ultime ore - precisa il portavoce del M5S - abbiamo ricevuto altre segnalazioni di questo tipo riguardanti oltre a Medicina d'urgenza anche la Seconda medica e altri reparti del dipartimento di medicina. In tutti questi reparti siamo in presenza di medici che vanno in pensione, si ammalano o sono in maternità e che non vengono sostituiti. E quando arriva qualche rinforzo si tratta sempre di un medico precario a tempo determinato.

Lo scorso 25 novembre inoltre - spiega ancora Ussai - è diventata attuativa la legge n. 161 del 2014, che all'articolo 14 ci riallinea alla normativa europea in materia di orari di lavoro e durata dei riposi per i medici e il personale sanitario, rendendo ancora più evidente le carenze di organico dei diversi reparti regionali. In questo modo, è difficile coprire i turni del personale ed è praticamente impossibile garantire un minimo di qualità assistenziale ai pazienti.

Servono nuovi concorsi perché ormai il rischio sempre più serio - conclude il consigliere pentastellato - è che, a causa di queste condizioni lavorative, ad ammalarsi siano gli stessi medici.