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LN: Zilli, delega montagna a chi possa dedicare più impegno

18.12.2015
09:56
(ACON) Trieste, 18 dic - COMN/AB - "Dall'Aula oggi esce una finanziaria debole, che non dà una vera scossa al tessuto socioeconomico e non ascolta le reali esigenze del territorio, soprattutto per quanto riguarda sanità, politiche sociali ed enti locali".

Così commenta Barbara Zilli (LN) la legge di stabilità 2016.

"È stato messo in campo troppo poco coraggio - aggiunge - soprattutto nelle politiche per le famiglie: sarebbe stato un segnale forte abbattere completamente le rette al nido, per permettere alle mamme e ai papà che lavorano di poter usufruire di un servizio in forma gratuita".

"Simile discorso vale per il sostegno alle scuole paritarie. È giunto sostenere chi compie una scelta autonoma e libera per i propri figli, a fronte di un migliore servizio spesso richiesto da famiglie che versano in diverse difficoltà, non solo economiche. Per questo ho presentato un ordine del giorno che impegni la Giunta a rivedere i criteri di assegnazione dei contributi".

"L'emendamento per il ripristino del bonus bebè è stato un modo per riaprire la discussione su una tematica a me cara e molto importante: sono convinta che una misura di questo tipo sia fondamentale in una politica complessiva di sostegno alle nascite, in un sistema di welfare funzionante".

"Sulla sanità già molto è stato detto e la maggioranza non sente ragioni: la riforma sanitaria e i Piano delle emergenze per loro va bene così, nonostante le molte criticità sollevate dai comitati spontanei di cittadini. L'unico effetto che la riforma ha prodotto è stato di riunire i cittadini della nostra regione per difendere il diritto alla salute. Anche per questo abbiamo presentato un ordine del giorno che riveda il Piano delle emergenze e mantenga il Pronto soccorso a Gemona. Inoltre, portiamo convintamente avanti la proposta di un referendum per dare finalmente la parola ai territori e alla gente, visto che assessore alla sanità e presidente non li hanno ascoltati". "La sordità è una caratteristica comune a tutta la Giunta: vale in sanità come per gli enti locali: nonostante le contrarietà del territorio, dei sindaci democraticamente eletti e del centrodestra che più volte ha ammonito la Giunta, dicendo che la riforma degli enti locali era sbagliata, la Giunta ha deciso di continuare a testa bassa, rischiando di cadere rovinosamente su un terreno impervio".

"Anche sulla montagna la Giunta ha avuto poco coraggio: non c'è una vera norma che dia una scossa a quei territori troppo spesso abbandonati dalla politica e che invece necessiterebbero di un impegno e di un interessamento costante, non dimentichiamoci del rischio di spopolamento e il crac di Coopca che ha pesantemente incrinato la situazione di centinaia di famiglie in Carnia e per le quali la Giunta non ha fatto nulle. Il consiglio della Lega per l'anno nuovo a Serracchiani, è che finalmente passi la mano e lasci la delega alla montagna a qualcuno che ci si possa dedicare con più impegno".