LN: Zilli, delega montagna a chi possa dedicare più impegno
(ACON) Trieste, 18 dic - COMN/AB - "Dall'Aula oggi esce una
finanziaria debole, che non dà una vera scossa al tessuto
socioeconomico e non ascolta le reali esigenze del territorio,
soprattutto per quanto riguarda sanità, politiche sociali ed enti
locali".
Così commenta Barbara Zilli (LN) la legge di stabilità 2016.
"È stato messo in campo troppo poco coraggio - aggiunge -
soprattutto nelle politiche per le famiglie: sarebbe stato un
segnale forte abbattere completamente le rette al nido, per
permettere alle mamme e ai papà che lavorano di poter usufruire
di un servizio in forma gratuita".
"Simile discorso vale per il sostegno alle scuole paritarie. È
giunto sostenere chi compie una scelta autonoma e libera per i
propri figli, a fronte di un migliore servizio spesso richiesto
da famiglie che versano in diverse difficoltà, non solo
economiche. Per questo ho presentato un ordine del giorno che
impegni la Giunta a rivedere i criteri di assegnazione dei
contributi".
"L'emendamento per il ripristino del bonus bebè è stato un modo
per riaprire la discussione su una tematica a me cara e molto
importante: sono convinta che una misura di questo tipo sia
fondamentale in una politica complessiva di sostegno alle
nascite, in un sistema di welfare funzionante".
"Sulla sanità già molto è stato detto e la maggioranza non sente
ragioni: la riforma sanitaria e i Piano delle emergenze per loro
va bene così, nonostante le molte criticità sollevate dai
comitati spontanei di cittadini. L'unico effetto che la riforma
ha prodotto è stato di riunire i cittadini della nostra regione
per difendere il diritto alla salute. Anche per questo abbiamo
presentato un ordine del giorno che riveda il Piano delle
emergenze e mantenga il Pronto soccorso a Gemona. Inoltre,
portiamo convintamente avanti la proposta di un referendum per
dare finalmente la parola ai territori e alla gente, visto che
assessore alla sanità e presidente non li hanno ascoltati".
"La sordità è una caratteristica comune a tutta la Giunta: vale
in sanità come per gli enti locali: nonostante le contrarietà del
territorio, dei sindaci democraticamente eletti e del
centrodestra che più volte ha ammonito la Giunta, dicendo che la
riforma degli enti locali era sbagliata, la Giunta ha deciso di
continuare a testa bassa, rischiando di cadere rovinosamente su
un terreno impervio".
"Anche sulla montagna la Giunta ha avuto poco coraggio: non c'è
una vera norma che dia una scossa a quei territori troppo spesso
abbandonati dalla politica e che invece necessiterebbero di un
impegno e di un interessamento costante, non dimentichiamoci del
rischio di spopolamento e il crac di Coopca che ha pesantemente
incrinato la situazione di centinaia di famiglie in Carnia e per
le quali la Giunta non ha fatto nulle. Il consiglio della Lega
per l'anno nuovo a Serracchiani, è che finalmente passi la mano e
lasci la delega alla montagna a qualcuno che ci si possa dedicare
con più impegno".