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Libro e mostra su Giulio Cargnelutti, Iacop incontra la figlia

22.12.2015
13:43
(ACON) Trieste, 22 dic - RCM - "Quando dal dolore nasce una testimonianza d'amore e di perdono".

Il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, ha inteso riassumere così, con una frase semplice quanto ricca di significati, il libro "Alla gentilezza di chi la raccoglie - Dall'inferno di Buchenwald una storia vera" che Raffaella Cargnelutti, coadiuvata dalle sorelle, ha scritto in memoria del padre Giulio o, meglio, attraverso le memorie di suo padre.

Perché il tolmezzino Giulio Cargnelutti (1912-2007) all'età di 32 anni fu deportato a Buchenwald, in Germania, ma durante il suo viaggio in treno verso l'inferno, da cui riuscì miracolosamente a uscirne vivo, lanciò dal vagone una busta su cui aveva appunto scritto: alla gentilezza di chi la raccoglie. E fu così che, grazie a una donna impietositasi da quella richiesta, la famiglia ricevette sue notizie.

Il Consiglio regionale, in collaborazione con il Comune di Tolmezzo e l'Associazione nazionale ex deportati e il patrocinio del ministero dei Beni e delle Attività culturali, ha deciso di promuovere una serie articolata di attività per ricordare la figura di Cargnelutti, tenente e deportato di guerra, ma soprattutto insegnante di disegno, scultore, uomo di fede e capace di un grande perdono. "Da lui si impara cosa significhi veramente non odiare nessuno, neppure i propri aguzzini, e trovare una giustificazione nell'agire dell'uomo anche quando ti fa soffrire", ha detto Iacop incontrando Raffaella Cargnelutti al rientro dalla cerimonia avvenuta all'ex campo di concentramento di Buchenwald, dove alle testimonianze del padre è stato dedicato un piccolo sito espositivo all'interno della sezione artistica: una parete con due bacheche piene di foto, i suoi delicati disegni a matita, manoscritti, oltre a un libro delle firme su cui lasciare impressioni e testimonianze.

L'accoglienza ricevuta è stata grande e commovente - ha raccontato la Cargnelutti al presidente -, davvero inaspettata e calorosa. Questo piccolo libro è stato pensato in primis per le scuole. Anzi, posso dire che è nato proprio dalle scuole: andando per le classi a raccontare la storia di mio padre, ho notato non solo curiosità e interesse da parte dei ragazzi, ma loro stessi mi hanno parlato ad esempio delle donne che andavano apposta lungo i binari a raccogliere i pezzetti di carta che poi si rivelavano fortunose lettere per le famiglie.

Mio padre aveva forti valori interiori, di perdono e riconciliazione, che uniti all'amore per l'insegnamento e per la scultura (tutte cose che per fortuna noi figlie abbiamo ereditato) gli hanno permesso di voltare pagina una volta ritornato alla sua Tolmezzo e all'affetto dei suoi cari. Il bello di questa esperienza libraria - ha sottolineato Raffaella Cargnelutti - è ricevere da tutti una quantità di affetto ed emozioni indescrivibili.

Il 27 gennaio prossimo, Giorno della Memoria - ha concluso Iacop -, anche la Regione Friuli Venezia Giulia ricorderà i 70 anni dall'abbattimento dei cancelli di Auschwizt inaugurando, presso la sua prestigiosa sede di Roma, una mostra allestita in ricordo di Cargnelutti con il materiale fornitoci dalla famiglia.