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LN: Zilli, dopo episodio di Osoppo serve revisione Piano emergenze

30.12.2015
15:26
(ACON) Trieste, 30 dic - COM/AB - - "Dove sono le ricadute positive per la montagna della riforma sanitaria se l'ambulanza da Gemona a Osoppo ci mette 30 minuti ad arrivare?"

Se lo chiede Barbara Zilli, consigliera regionale della Lega Nord, commentando l'episodio accaduto martedì mattina a Osoppo, situazione nella quale l'ambulanza, contrariamente a quanto previsto dagli standard europei, ha impiegato trenta minuti ad arrivare da Gemona, perché impegnata con un altro servizio.

"L'assessore Telesca ci ha sempre ripetuto che, con la riforma, la sanità sarebbe stata più vicina al territorio e che il nuovo Piano delle emergenza avrebbe reso il servizio più completo. Al netto di quanto successo, che per fortuna non ha avuto conseguenze gravi, come è possibile allora che un'ambulanza ci metta trenta minuti per percorrere poco più di cinque chilometri? Ed è solo di pochi mesi fa la notizia di un intervento fatto dai sanitari del Pronto soccorso di Gemona con un mezzo dei Vigili del fuoco".

"Quali sarebbero quindi le ricadute positive dalla fusione dell'Aas 3 con l'Aas 4 se in mancanza di un'ambulanza a Gemona non è stata nemmeno inviata una ambulanza da San Daniele? Si sta verificando quello che avevamo previsto già mesi fa. Non è possibile licenziare un piano delle emergenze senza una simulazione di quello che potrebbe accadere ridistribuendo mezzi e uomini. Il piano così com'è redatto non assicura una copertura del territorio, soprattutto in montagna. A quanti altri casi simili a questo dovremo assistere prima che l'assessore Telesca e la presidente si rendano conto che il Piano va modificato secondo quanto è stato chiesto dalle opposizioni e dai comitati?" "Se Serracchiani e Telesca continueranno ad andare dritte per la loro strada, davvero non ci rimarrà altro che ricorrere al referendum e allora saranno i cittadini a dire la loro, confermando che questa riforma fatta così penalizza fortemente i territori periferici. Fino a prova contraria, anche i cittadini dell'Alto Friuli e della montagna in generale sono cittadini del Friuli Venezia Giulia, non meno di chi abita nei grandi centri, che hanno diritto ai servizi al pari degli altri".