AR: Revelant, bando rete wireless in Carnia, un flop annunciato
(ACON)Trieste, 8 gen - COM/MPB - "Dopo gli innumerevoli annunci
della presidente Serracchiani e dell'assessore Santoro dei mesi
scorsi sull'arrivo della rete wireless in Carnia, da riproporre
poi in tutta la montagna friulana, e nonostante la pubblicazione
sul sito internet della Comunità Montana stessa, dei comuni
interessati, del Ministero delle Infrastrutture,
dell'Osservatorio dei Lavori Pubblici e dell'ANAC, registriamo
l'assenza di offerte dalle aziende di settore a concorrere per
aggiudicarsi il bando promosso dalla comunità Montana della
Carnia."
A intervenire sul tema è il consigliere regionale di Autonomia
Responsabile, Roberto Revelant, preoccupato per le scelte
sbagliate che la Giunta sta operando per la montagna, ribadendo
la necessità di creare infrastrutture efficienti ed efficaci per
la connessione internet a favore di cittadini ed aziende.
"Innanzitutto va detto chiaramente che il bando non prevedeva la
realizzazione di reti wireless, ma esclusivamente il
completamento dell'iter progettuale e l'installazione, sulla base
di un progetto preliminare già approvato, esclusivamente di pali
che solo in un secondo momento dovrebbero ospitare le tecnologie
per l'accesso ad internet e la trasmissione di dati, e ciò
dimostra che i tempi per internet in montagna sono ancora lunghi.
"Peggio ancora potrebbe però accadere se la posizione dei pali
risultasse poi inadeguata per ospitare le idonee tecnologie che
gli operatori volessero cercare di installare.
"Non era forse meglio lasciare al gestore tale scelta? - si
chiede Revelant che aggiunge - : Ripeto, il bando al quale
nessuno ha presentato offerte, prevedeva l'esclusiva
installazione di pali, null'altro.
"Auspico pertanto - continua il consigliere Revelant - che
l'esito negativo del bando faccia riflettere la Giunta
Serracchiani e la Comunità Montana della Carnia che invece di
proseguire imperterriti con la progettazione conclusiva
dell'opera, si fermino e rivalutino con urgenza le scelte fin'ora
adottate, perché di opere inutili e/o malfunzionanti ce ne sono
già abbastanza, e potremmo trovarci poi con dei pali abbandonati
qua e la.
"Si faccia immediata autocritica, prima di procedere con le
varianti urbanistiche nei vari comuni - esorta ancora Revelant -
e si riveda la progettualità perché vi sia la reale garanzia che
la connessione sia poi di buona qualità, soprattutto considerando
le difficoltà di trasmissione sulle lunghe distanze, in
particolare in presenza di condizioni metereologiche avverse con
pioggia o neve.
"Inoltre non va trascurata la difficoltà nel fornire
l'alimentazione elettrica e soprattutto di raggiungere tali
strutture in occasione di interventi manutentivi d'emergenza.
"In un'epoca in cui il Digital Divide rappresenta una barriera
significativa e determinate per lo sviluppo dei territori con le
proprie aziende e comunità, va comunque ricordato che le
prestazioni garantite dalla fibra ottica sono ben più favorevoli
e pertanto - conclude Revelant - sarebbe opportuno dare un senso
più completo alle ingenti risorse già spese per i progetti
Mercurio ed Ermes, legati proprio alla posa di fibra ottica, che
potenzialmente rappresenta la vera occasione da sfruttare
pienamente per servire questi territori, anche attraverso
percorsi virtuosi con risorse messe a disposizione dall'Europa, o
attraverso gli aiuti di stato, concessi per l'area svantaggiata
montana ove c'è fallimento di mercato per le aziende di settore".