M5S: punto nascita Latisana, inutili le minacce della Serracchiani
(ACON) Trieste, 9 gen - COM/AB - "Non abbiamo mai affermato che
la chiusura del punto nascita di Latisana sarebbe stata prevista
nell'accordo sull'Euregio, sottoscritto tra Friuli Venezia
Giulia, Veneto e Carinzia nel dicembre 2014. Abbiamo detto invece
che, secondo le dichiarazioni del vice presidente del Veneto
Forcolin, in quella sede, parlando di sanità, la Serracchiani
avrebbe rivelato la scelta di mettere i sigilli alla struttura di
Latisana. Dismissioni date per certe pochi giorni fa sul Corriere
del Veneto anche dal direttore generale dell'Usl 10 di San Donà
Carlo Bramezza. Cogliamo l'occasione per ricordare alla
presidente della Regione che le minacce di querela a mezzo
stampa, per noi eletti da decine di migliaia di cittadini del
Friuli Venezia Giulia, non hanno nessun effetto intimidatorio".
I portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale
Cristian Sergo e Andrea Ussai rispondono così all'ennesimo
attacco mediatico sferrato da Debora Serracchiani contro i
portavoce del MoVimento 5 Stelle.
"Le minacce a mezzo stampa della Serracchiani sono inutili.
Abbiamo semplicemente riportato quanto affermato ai quotidiani da
alcuni esponenti di rilievo della Regione Veneto. Affermazioni
che ancora non sono mai state smentite. A questo punto - aggiunge
Sergo - attendiamo le smentite o della stessa Serracchiani oppure
del vice presidente del Veneto Forcolin e del direttore generale
Carlo Bramezza".
"Prima Serracchiani ha cercato di scaricare le sue scelte di
politica sanitaria sui tecnici attribuendo la decisione a una
presunta mancanza di condizioni ottimali per operare e adesso
invece vuole dare la responsabilità della chiusura del punto
nascita di Latisana al presidente del Veneto - aggiunge Ussai. La
verità è che la vecchia politica continua a pensare al proprio
tornaconto e non all'interesse generale dei cittadini. Inoltre,
il Veneto guadagnerà oltre 1 milione di euro, risorse che,
secondo i dati del 2014 della Direzione salute, questa Regione
rimborsa al Friuli Venezia Giulia per l'attrazione
extraregionale. Infine, saremo costretti a pagare per le nostre
mamme e per i nostri bimbi che dovranno andare a curarsi a
Portogruaro".
"Ci domandiamo - conclude Ussai - come possa chiudere Latisana e
riaprire Portogruaro che, quando ha cessato l'attività, da più di
un anno non raggiungeva i 500 parti. Solo a Zaia sono concesse le
deroghe? Solo per il Veneto valgono le ragioni legate
all'attrattività e al turismo?".