Citt: Paviotti, Serracchiani in Iran esempio di specialità
(ACON) Trieste, 12 gen - COM/AB - "Leggo con stupore, ma anche
con un po' di amarezza, la polemica politica conseguente al velo
indossato dalla nostra presidente Debora Serracchiani negli
incontri istituzionali avvenuti nell'ambito del suo viaggio in
Iran".
Ad affermarlo è il capogruppo dei Cittadini in Consiglio
regionale, Pietro Paviotti, che aggiunge.
"Mi sembra preliminarmente necessario affermare come questo
viaggio sia di straordinaria importanza politica per la nostra
Regione che interpreta al meglio, in questo modo, una sua
possibile e auspicata vocazione, quella di intessere relazioni di
tipo internazionale potendo giocare di conseguenza un ruolo utile
sia alla comunità regionale che a quella nazionale. Perché,
ricordiamolo, la specialità si esercita anche così".
"Anzi - aggiunge Paviotti - la specialità si esercita soprattutto
così. Ricordiamo che questo viaggio può aprire grandi opportunità
di carattere economico per le nostre imprese. Non solo. Facendo
seguito a una lodevolissima iniziativa che ha visto il museo di
Aquileia ospitare importanti reperti provenienti dal museo del
Bardo di Tunisi, anche in questo caso la presidente Serracchiani,
accompagnata dal presidente della Fondazione Aquileia Zanardi
Landi, ha posto le basi per una analoga iniziativa culturale di
enorme importanza e con richiami di carattere politico e
simbolico che non possono essere sottovalutati. Aggiungiamo il
ruolo che in questo modo, e per la prima volta, Aquileia è
chiamata a svolgere: un ruolo che la mette al centro delle
iniziative culturali, con richiami di carattere internazionale
che ne favoriscono l'attrattiva nel campo del turismo culturale".
"È deludente che tutto ciò passi in secondo piano e venga
strumentalizzato in una polemica politica di basso profilo con
visioni di retroguardia. È mia opinione - conclude Paviotti - che
la presidente si sia comportata in modo consono e adeguato al suo
importante ruolo politico e istituzionale. In questo senso mi
sento ben rappresentato dal suo comportamento. D'altro canto,
rispettare le leggi di uno Stato con il quale si vogliono
sviluppare utili relazioni e al quale si fa visita è un obbligo e
non può essere confuso con un atto di sottomissione. Anche i
precedenti sono numerosi, autorevoli e non fanno che confermare
l'opportunità del comportamento della nostra presidente".