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Citt: Paviotti, Serracchiani in Iran esempio di specialità

12.01.2016
15:28
(ACON) Trieste, 12 gen - COM/AB - "Leggo con stupore, ma anche con un po' di amarezza, la polemica politica conseguente al velo indossato dalla nostra presidente Debora Serracchiani negli incontri istituzionali avvenuti nell'ambito del suo viaggio in Iran".

Ad affermarlo è il capogruppo dei Cittadini in Consiglio regionale, Pietro Paviotti, che aggiunge.

"Mi sembra preliminarmente necessario affermare come questo viaggio sia di straordinaria importanza politica per la nostra Regione che interpreta al meglio, in questo modo, una sua possibile e auspicata vocazione, quella di intessere relazioni di tipo internazionale potendo giocare di conseguenza un ruolo utile sia alla comunità regionale che a quella nazionale. Perché, ricordiamolo, la specialità si esercita anche così".

"Anzi - aggiunge Paviotti - la specialità si esercita soprattutto così. Ricordiamo che questo viaggio può aprire grandi opportunità di carattere economico per le nostre imprese. Non solo. Facendo seguito a una lodevolissima iniziativa che ha visto il museo di Aquileia ospitare importanti reperti provenienti dal museo del Bardo di Tunisi, anche in questo caso la presidente Serracchiani, accompagnata dal presidente della Fondazione Aquileia Zanardi Landi, ha posto le basi per una analoga iniziativa culturale di enorme importanza e con richiami di carattere politico e simbolico che non possono essere sottovalutati. Aggiungiamo il ruolo che in questo modo, e per la prima volta, Aquileia è chiamata a svolgere: un ruolo che la mette al centro delle iniziative culturali, con richiami di carattere internazionale che ne favoriscono l'attrattiva nel campo del turismo culturale". "È deludente che tutto ciò passi in secondo piano e venga strumentalizzato in una polemica politica di basso profilo con visioni di retroguardia. È mia opinione - conclude Paviotti - che la presidente si sia comportata in modo consono e adeguato al suo importante ruolo politico e istituzionale. In questo senso mi sento ben rappresentato dal suo comportamento. D'altro canto, rispettare le leggi di uno Stato con il quale si vogliono sviluppare utili relazioni e al quale si fa visita è un obbligo e non può essere confuso con un atto di sottomissione. Anche i precedenti sono numerosi, autorevoli e non fanno che confermare l'opportunità del comportamento della nostra presidente".