AR: Revelant, contro calo nascite incentivare natalità
(ACON) Trieste, 12 gen - COM/RCM - "Invece di preoccuparsi di
chiudere i punti nascita, la Giunta regionale dovrebbe attivarsi
per attuare politiche a favore della famiglia che incentivino la
natalità".
Il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto
Revelant interviene in merito ai preoccupanti dati del 2015 che
evidenziano un calo, in Friuli Venezia Giulia, del 5% delle
nascite rispetto all'anno precedente: "Seppur ancora provvisorio,
il dato relativo alla diminuzione delle nascite nella nostra
regione è a dir poco preoccupante e sintomo di un disagio
economico e sociale delle giovani coppie, che non si sentono
abbastanza tutelate da decidere di allargare la famiglia e
mettere al mondo dei figli".
"Partendo dall'analisi di questa situazione, la Giunta
Serracchiani dovrebbe rivedere le scelte attuate finora,
spingendosi con più coraggio a sostegno delle giovani coppie e
delle famiglie, istituendo anche forme innovative di sostegno ai
più giovani, come ad esempio la riduzione o esonero delle spese
mediche, trasporti agevolati o altri servizi che permettano alle
famiglie di crescere i propri figli a prescindere dalla
situazione economica".
A detta di Revelant poi, non va dimenticato che, di fatto, la
popolazione friulano-giuliana è tra le più anziane e il calo di
nascite oramai quasi strutturale, aspetto che anticipa criticità
legate alle risorse necessarie per l'erogazione delle pensioni.
"Il bonus bebè - così ancora l'esponente di centrodestra -,
attuato con successo in molti Paesi europei e riconosciuto come
iniziativa volta a incentivare le nascite anche dal Governo Renzi
che lo ha introdotto, seppur limitatamente a una platea
ristretta, per la Giunta Serracchiani non è uno strumento idoneo
allo scopo e pertanto lo ha soppresso, creando un vuoto normativo
non colmato da nessun'altra misura. Scelta scellerata quella di
sopprimere il bonus bebè, che insieme alla riduzione
significativa dei fondi per le scuole paritarie, limita il
diritto di scelta alle famiglie della nostra regione, anche
riguardo alle decisioni in merito al successivo percorso di studi
dei figli".
"Sarebbe ora che la presidente e l'assessore Telesca - conclude
il consigliere di Autonomia Responsabile - prendessero coscienza
di questa situazione e invece di interrogarsi su quale punto
nascita sia meglio chiudere, si impegnassero a mettere in campo
nuove azioni concrete per incentivare la natalità, altrimenti la
scelta sarà obbligata vista l'assenza di nuove creature".