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AR: Revelant, contro calo nascite incentivare natalità

12.01.2016
15:52
(ACON) Trieste, 12 gen - COM/RCM - "Invece di preoccuparsi di chiudere i punti nascita, la Giunta regionale dovrebbe attivarsi per attuare politiche a favore della famiglia che incentivino la natalità". Il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto Revelant interviene in merito ai preoccupanti dati del 2015 che evidenziano un calo, in Friuli Venezia Giulia, del 5% delle nascite rispetto all'anno precedente: "Seppur ancora provvisorio, il dato relativo alla diminuzione delle nascite nella nostra regione è a dir poco preoccupante e sintomo di un disagio economico e sociale delle giovani coppie, che non si sentono abbastanza tutelate da decidere di allargare la famiglia e mettere al mondo dei figli".

"Partendo dall'analisi di questa situazione, la Giunta Serracchiani dovrebbe rivedere le scelte attuate finora, spingendosi con più coraggio a sostegno delle giovani coppie e delle famiglie, istituendo anche forme innovative di sostegno ai più giovani, come ad esempio la riduzione o esonero delle spese mediche, trasporti agevolati o altri servizi che permettano alle famiglie di crescere i propri figli a prescindere dalla situazione economica".

A detta di Revelant poi, non va dimenticato che, di fatto, la popolazione friulano-giuliana è tra le più anziane e il calo di nascite oramai quasi strutturale, aspetto che anticipa criticità legate alle risorse necessarie per l'erogazione delle pensioni. "Il bonus bebè - così ancora l'esponente di centrodestra -, attuato con successo in molti Paesi europei e riconosciuto come iniziativa volta a incentivare le nascite anche dal Governo Renzi che lo ha introdotto, seppur limitatamente a una platea ristretta, per la Giunta Serracchiani non è uno strumento idoneo allo scopo e pertanto lo ha soppresso, creando un vuoto normativo non colmato da nessun'altra misura. Scelta scellerata quella di sopprimere il bonus bebè, che insieme alla riduzione significativa dei fondi per le scuole paritarie, limita il diritto di scelta alle famiglie della nostra regione, anche riguardo alle decisioni in merito al successivo percorso di studi dei figli". "Sarebbe ora che la presidente e l'assessore Telesca - conclude il consigliere di Autonomia Responsabile - prendessero coscienza di questa situazione e invece di interrogarsi su quale punto nascita sia meglio chiudere, si impegnassero a mettere in campo nuove azioni concrete per incentivare la natalità, altrimenti la scelta sarà obbligata vista l'assenza di nuove creature".