M5S: Ussai, valutare parti 2015 e precedenti in tutti i Punti nascita
(ACON) Trieste, 12 gen - COM/AB - "Se quanto afferma Telesca
corrispondesse al vero, non ci sarebbe stato bisogno di un
assessore alla sanità. Sarebbe bastato un semplice segretario per
fare una fotografia del numero dei parti degli anni 2013 e 2014 e
poi decidere di conseguenza. L'assessore, per comunicare la
decisione sul punto nascita di Latisana (anche se continua ad
affermare che la scelta non sia stata ancora presa), si rifà
all'accordo Stato-Regioni del 2010 e, in maniera del tutto
demagogica, sostiene che la scelta definitiva sarà presa per
salvaguardare l'incolumità di mamme e bambini. Tutto questo dopo
che lei stessa ha dichiarato in Consiglio regionale che presso
tutta l'ex ASS 5 Bassa Friulana si sono registrati in questi anni
tassi di mortalità infantile estremamente bassi, inferiori alla
media nazionale. A noi il compito di aggiungere che sono tra i
più bassi di tutta Italia".
Lo afferma il portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio
regionale Andrea Ussai, che aggiunge.
"Ricordiamo ai cittadini che, come M5S, abbiamo preso una
posizione chiara sulla vicenda del Punto nascita di Latisana solo
perché ci siamo resi conto che era in atto una presa in giro da
parte della politica regionale nei confronti dell'intera
popolazione del FVG. Non veniva applicato, infatti, nella
sostanza ciò che la Giunta Serracchiani aveva sbandierato nei
principi ispiratori della riforma: equità nell'accessibilità ai
servizi per tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia. Questo è
quello che accadrà se chiuderà Latisana e rimarranno aperti 3
punti nascita a distanza di poco più di 20 km ovvero Udine,
Monfalcone e Palmanova. Alla fine queste scelte di politica
sanitaria saranno fatte sulla base della dislocazione geografica
dei comuni guidati da sindaci del Partito democratico".
"Sui Punti nascita l'assessore negli ultimi due anni ha più volte
trovato il modo di sottolineare che la decisione finale non
sarebbe stata fatta basandosi esclusivamente sul numero dei
parti. In poche parole, esattamente l'opposto di quanto da lei
dichiarato nel comunicato stampa inviato nelle ultime ore. Le
valutazioni sui flussi dei parti, tante volte sbandierate alla
stampa, in riunioni ufficiali, durante le sedute del Consiglio
regionale e in quelle dei Comuni (ne conserviamo le prove), sin
dai primi giorni dopo la chiusura di Gorizia e con il punto
nascita di Portogruaro ancora aperto, non sono mai state tenute
nella giusta considerazione da parte dell'Esecutivo regionale. I
numeri parlano chiaro: le donne incinte si sono spostate da
Gorizia solo su Monfalcone e da Portogruaro solo su Latisana, con
il risultato che gli unici punti nascita in FVG ad avere
aumentato in maniera significativa i parti nel 2015 sono stati
Latisana (+10%) e Monfalcone (+15%)".
"A fine maggio anche il Consiglio regionale aveva chiesto,
votando una mozione, un periodo di tempo congruo per valutare
questi flussi. Flussi che evidentemente sono cambiati. A questo
punto chiediamo formalmente che, oltre a pubblicare ufficialmente
il numero dei parti di tutti i Punti nascita del FVG come viene
fatto ogni anno ai primi di gennaio, vengano ufficialmente presi
in considerazione i relativi confronti con gli anni precedenti.
Noi del MoVimento 5 Stelle nutriamo, infatti, il forte sospetto
che questi raffronti non vengano fatti perché dimostrerebbero che
la Regione vuole tenere nascosto l'andamento reale. L'obiettivo è
di chiudere in fretta il Punto nascita di Latisana, dove anche a
gennaio 2016 le pazienti continuano a rivolgersi nonostante i
continui messaggi di chiusura. Pare infatti che dal primo gennaio
a oggi siano già quasi 22 i bambini nati a Latisana, e guarda
caso in numero superiore a quanto registrato a Palmanova. È ovvio
che l'assessore, se dovesse mantenere fede a quanto dichiarato in
questi due anni, dovrebbe attivarsi per mantenere aperto il Punto
nascita di Latisana".
"Incredibilmente e contro ogni aspettativa dello stesso
assessore, numerose donne continuano ad andare a partorire a
Latisana, continuano ad affollare i corsi di preparazione al
parto, nonostante le dichiarazioni denigratorie del sindaco di
Palmanova sulla sicurezza della struttura (fatte ai consiglieri
regionali e alla stampa), nonostante la presa di posizione
assolutamente pro-Palmanova del direttore generale dell'AAS con
affermazioni (su cui sono in corso verifiche e richieste agli
atti) verosimilmente non reali sui costi economici della
ristrutturazione del Punto nascita di Palmanova, che attualmente
non risponderebbe agli standard strutturali delle normative
vigenti e nonostante le notizie di chiusura certa comunicate alla
popolazione da quasi 2 mesi".
"Nonostante tutto ciò, i parti a Latisana sono stati quasi 450
con un trend assolutamente predittivo di almeno 600 parti nei
prossimi 12 mesi. È forse proprio per questo la presidente
Serracchiani ha voluto accelerare le sue scelte, ci chiediamo,
dopo le dichiarazioni sulla stampa di pochi giorni fa, se abbia
già provato a proporre la convenzione con il Veneto per far
partorire a Latisana le mamme di Portogruaro e perché non si
possa attuare un'integrazione dei professionisti dell'unico
presidio ospedaliero di Latisana e Palmanova per ovviare al
problema della scarsa numerosità dei parti, al pari di quello che
avviene per il presidio ospedaliero unico di Tolmezzo e San
Daniele, che registra un numero di parti simile ma addirittura
con un organico superiore".
"Che la presidente, spalleggiata dall'assessore Telesca, decida
pure di chiudere i Punto nascita che registrano meno di 500
parti, come dovrebbe avvenire a Latisana, ma se si parla di
sicurezza e incolumità di mamme e bambini è giusto tenere conto i
rischi, non evitabili, legati al trasporti dei bambini verso
altri ospedali su mezzi senza pediatra a bordo e con il problema
dei lavori della terza corsia che stanno per iniziare. Problemi,
segnalati anche da tecnici qualificati, connessi alla
contemporanea chiusura del reparto di pediatria di Latisana che
da sempre ogni anno tratta migliaia di prestazioni pediatriche
urgenti".