LN: Zilli, chiesta audizione ass. Torrenti su gestione immigrati
(ACON) Trieste, 13 gen - COM/MPB - "La Regione usa gli
immigrati per colonizzare i comuni montani e i territori
periferici, in barba ai cittadini e ai loro sindaci!" è la
lapidaria dichiarazione della consigliera regionale Barbara Zilli
(LN) in merito a quanto accaduto a Musi, in comune di Lusevera
(Ud).
"Altro che accoglienza diffusa - dice ancora Zilli - è così che
vogliamo dare sviluppo al Friuli in difficoltà? Ripopolandolo di
immigrati? Non è possibile pensare che in una frazione di sei
abitanti venga ospitato quasi il doppio delle persone che lì
vivono. Quello che poi fa specie è il metodo, nessuno sapeva
niente dell'arrivo di queste persone".
In merito alla mancata comunicazione dell'arrivo di profughi al
Sindaco e ai cittadini di un altro comune friulano, Zilli ricorda
che l'assessore Torrenti in quell'occasione aveva assicurato che
si era trattato solo di un incidente di percorso, peraltro
addebitabile alla Prefettura, e sottolinea che "qui siamo di
fronte a una recidiva riproposizione della situazione, che
dimostra l'assoluto disinteresse della Giunta regionale, che ben
si guarda all'organizzare in modo concertato con i territori la
gestione degli immigrati, scaricandone le conseguenze sui
cittadini".
Prosegue Zilli :"Abbiamo chiesto insieme alle altre forze di
opposizione nuovamente l'audizione dell'assessore Torrenti, ma
questa volta insieme ai Prefetti, in VI Commissione, per avere i
dati aggiornati e corretti delle presenze sul nostro territorio e
per capire quanti comuni accolgono e quante persone. Inoltre,
vorremmo fare chiarezza sui sistemi di gestione e capire quante e
quali associazioni e cooperative rientrano in questo,
evidentemente proficuo, business.
"Chiediamo anche di sapere quale sia il costo complessivo
sostenuto dal Sistema Sanitario Regionale per l'assistenza medica
e le cure dei richiedenti asilo e protezione.
"All'assessore Torrenti chiederemo anche conto della perdurante
disinformazione che c'è nella gestione della cosiddetta
'accoglienza diffusa' che, esempi alla mano, si sta rivelando
invece un 'fallimento diffuso'".