News


LN: Zilli, chiesta audizione ass. Torrenti su gestione immigrati

13.01.2016
17:53
(ACON) Trieste, 13 gen - COM/MPB - "La Regione usa gli immigrati per colonizzare i comuni montani e i territori periferici, in barba ai cittadini e ai loro sindaci!" è la lapidaria dichiarazione della consigliera regionale Barbara Zilli (LN) in merito a quanto accaduto a Musi, in comune di Lusevera (Ud).

"Altro che accoglienza diffusa - dice ancora Zilli - è così che vogliamo dare sviluppo al Friuli in difficoltà? Ripopolandolo di immigrati? Non è possibile pensare che in una frazione di sei abitanti venga ospitato quasi il doppio delle persone che lì vivono. Quello che poi fa specie è il metodo, nessuno sapeva niente dell'arrivo di queste persone".

In merito alla mancata comunicazione dell'arrivo di profughi al Sindaco e ai cittadini di un altro comune friulano, Zilli ricorda che l'assessore Torrenti in quell'occasione aveva assicurato che si era trattato solo di un incidente di percorso, peraltro addebitabile alla Prefettura, e sottolinea che "qui siamo di fronte a una recidiva riproposizione della situazione, che dimostra l'assoluto disinteresse della Giunta regionale, che ben si guarda all'organizzare in modo concertato con i territori la gestione degli immigrati, scaricandone le conseguenze sui cittadini".

Prosegue Zilli :"Abbiamo chiesto insieme alle altre forze di opposizione nuovamente l'audizione dell'assessore Torrenti, ma questa volta insieme ai Prefetti, in VI Commissione, per avere i dati aggiornati e corretti delle presenze sul nostro territorio e per capire quanti comuni accolgono e quante persone. Inoltre, vorremmo fare chiarezza sui sistemi di gestione e capire quante e quali associazioni e cooperative rientrano in questo, evidentemente proficuo, business.

"Chiediamo anche di sapere quale sia il costo complessivo sostenuto dal Sistema Sanitario Regionale per l'assistenza medica e le cure dei richiedenti asilo e protezione.

"All'assessore Torrenti chiederemo anche conto della perdurante disinformazione che c'è nella gestione della cosiddetta 'accoglienza diffusa' che, esempi alla mano, si sta rivelando invece un 'fallimento diffuso'".