News


LN: Zilli, con Carniacque si svende la montagna una volta di più

14.01.2016
16:52
(ACON) Trieste, 14 gen - COM/RCM - "Saldi di fine stagione in montagna: dopo la sanità, il tribunale, gli uffici postali e i presidi di sicurezza, ecco arrivato il momento di Carniacque. Si sta configurando l'ennesima mossa per svendere la montagna al miglior offerente."

Così interviene Barbara Zilli (LN) sulla querelle riguardante Carniacque e i movimenti all'interno del Cda: "Chi se la prende con il presidente Luches, che sta esercitando al meglio il suo ruolo per ottenere le garanzie a tutela dei cittadini in vista della imminente fusione per incorporazione con il Cafc, o è mal informato o non ha a cuore gli interessi della montagna.

"Incomprensibili le dimissioni del consigliere Martinis. Dimettendosi, il rappresentante del comune di Tolmezzo a guida Pd ha scelto di lavarsi le mani avallando così esclusivamente le decisioni che il suo partito impone dall'alto. "Quello che il presidente di Carniacque sta facendo non è ostacolare la fusione, ma semplicemente pretendere maggiori garanzie per il territorio e per i 40 Comuni che fanno parte della società.

"A oggi, quello che era stato promesso non risulta affatto dalla lettura delle documenti ufficiali. Bene fa quindi il presidente a essere cauto e prudente sulla fusione, prima di accettare servilmente quali saranno, nero su bianco, le contropartite riservate a Carniacque. Quello che è più doloroso è la volontà politica di svendere un territorio, già fortemente penalizzato, per meri interessi di partito."

Chiosa la Zilli: "Avrebbe dovuto essere serbata maggiore attenzione alla cultura dell'acqua, fortemente radicata in Carnia e in Alto Friuli, cercando di mantenere il più possibile i gestori locali. Ma evidentemente nei progetti del Pd la montagna conta poco o nulla, per cui si insiste con una sistematica destrutturazione del territorio periferico, privandolo dell'autonomia sulle risorse ambientali vitali."