LN: Zilli, la legge Cirinnà affossa la famiglia tradizionale
(ACON) Trieste, 15 gen - COM/RCM - "Affossata la famiglia
tradizionale dalla legge Cirinnà."
Così interviene Barbara Zilli, consigliera regionale della Lega
Nord, nel dibattito sulla prossima approvazione della norma
nazionale riguardante i diritti civili che avrà ripercussioni in
tutto il territorio.
Si tratta di un provvedimento che non solo riconosce alle coppie
omosessuali gli stessi diritti di quelle eterosessuali - afferma
la Zilli -, ma che con la "stepchild adoption" apre la strada a
delle pericolose deviazioni, quali utero in affitto e simili.
Sarebbe uno svilimento della figura di genitore in quanto tale.
Che mamma e papà siano donna e uomo e formino così una famiglia,
è principio previsto dalla nostra Costituzione e non si tratta di
convinzione culturale e religiosa, è un dato di fatto biologico -
continua la consigliera -. Per quanto riguarda l'adozione da
parte delle coppie omosessuali poi, non dimentichiamoci che ogni
bambino ha la necessità di avere una figura materna e una figura
paterna. Sono tra i valori cardine della nostra società e non
possiamo calpestarli in questo modo.
Questa possibilità apre la strada a pratiche davvero poco
naturali, come quelle dell'utero in affitto, che sviliscono la
figura femminile come donna e come madre. Quale può essere
l'esempio che diamo ai figli - sono i dubbi della Zilli -, la
mercificazione del nostro corpo o la volontà di andare contro
natura? Qual è il destino per i figli nati da un utero in
affitto? Quale prezzo può pagare un bambino per le scelte
egoistiche degli adulti? No grazie, io mi oppongo fermamente a un
provvedimento di questo tipo.