AR-Ncd-M5S: fibra ottica rurale transfrontaliera con progetto RuNe
(ACON) Trieste, 18 gen - COM/AB - "Nel silenzio generale della
Giunta, i 240 milioni di fondi del Piano Junker destinati per
finanziare il progetto RuNe (Rural Networks) per la creazione di
una rete di fibra ottica rurale transfrontaliera tra Friuli
Venezia Giulia, Slovenia e Croazia rischiano di andare persi".
Con queste parole i consiglieri regionali Roberto Revelant (AR),
Alessandro Colautti (NCD) ed Elena Bianchi (M5S) spiegano le
motivazioni per cui hanno chiesto un'audizione urgente in IV
Commissione del responsabile del progetto europeo RuNe e degli
assessori regionali competenti, per comprendere e verificare
l'opportunità prevista dal progetto stesso.
"La Commissione europea ha approvato il progetto RuNe, volto alla
creazione di una rete di fibra ottica rurale europea
transfrontaliera FTTH (fiber to the home) nella macro regione
formata da Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. La finalità
del progetto è di garantire una copertura in fibra ottica
completa che colleghi ogni singola abitazione facente parte delle
zone identificate come "aree bianche", ovvero a fallimento di
mercato. Il progetto rientra tra quelli finanziati del piano
Junker e prevede la collaborazione pubblico-privato, con il
controllo della Banca Mondiale, delle garanzie della Banca
Europea d'Investimento (BEI) e della Commissione europea",
spiegano i consiglieri regionali.
"Se tutto ciò fosse confermato potrebbe rappresentare
un'opportunità molto importante per la nostra regione, per
eliminare il digital divide e contribuire in questo modo al
raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Digitale 2020, con
risorse finanziarie private già stabilite e tempi certi".
"Ci auguriamo - concludono i consiglieri Revelant, Colautti e
Bianchi - di avere tutte le risposte da questa audizione per
valutare l'operato e le intenzioni della Giunta regionale e
vigileremo affinché i nostri territori svantaggiati e i loro
cittadini non perdano l'opportunità, se effettivamente tale, di
passare dal 100% allo 0% di digital divide, consentendo
finalmente ai territori più vulnerabili di avere l'acceso a
Internet veloce".