FI: Novelli, su emergenza profughi sentire prefetti e Polizia
(ACON) Trieste, 21 gen - COM/RCM - "Sull'emergenza profughi, il
Friuli Venezia Giulia non deve rischiare di diventare quello che
l'Italia è per l'Europa: il ventre molle".
Così il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli
sull'emergenza immigrazione in FVG, che aggiunge: "Di fronte al
dramma epocale delle migrazioni, in parte dettate da motivi
economici, in parte formata da persone che fuggono da guerre e
persecuzioni, ogni Stato si arrangia da sé, con soluzioni più o
meno estemporanee che, di fatto, sconfessano la leadership e la
capacità di trovare soluzioni efficaci e condivise da parte
dell'Unione europea. Muri, reticolati, respingimenti, un po'
tutti fanno quello che vogliono, ma tutti ipocritamente
continuano a dire che non si può disattendere alle regole e ai
trattati.
"Basta sperare che non cambino le rotte migratorie; basta
auspicare in ripensamenti di Stati come Austria, Croazia e
Slovenia (solo per citarne alcuni) che hanno deciso sì di
accogliere, ma anche di difendersi dal flusso incontrollato di
migranti, diventato ormai per loro insostenibile; basta affermare
che come Regione siamo pronti a qualsiasi evenienza.
"La nostra Regione deve imporsi con il Governo centrale,
prevenire davvero situazioni che sarebbero per noi ingestibili e
pretendere, se non la chiusura, almeno un controllo capillare dei
nostri confini, con ancora più uomini e mezzi a disposizione,
proprio come chiedono da tempo alcuni sindacati di Polizia che ho
chiesto di audire in Commissione consiliare insieme ai prefetti
delle quattro Province, subendo continui rimandi che disattendono
il Regolamento consiliare sulla convocazione delle audizioni.
"La suddetta richiesta è stata avanzata la prima volta il 27
ottobre dello scorso anno, e poi sollecitata nuovamente il 14
dicembre. Oggi siamo il 20 gennaio e non solo l'audizione non è
ancora stata calendarizzata, ma sulla tematica tutto tace. Prendo
atto che, evidentemente, si tratta di una problematica che non
interessa all'Amministrazione regionale, visto che in questi mesi
non si è voluto ascoltare chi sul campo opera e conosce molto
bene le falle del sistema dei controlli. Sarebbe invece il caso
che si iniziasse a occuparsi seriamente della questione,
realizzando una programmazione efficace e a lungo termine che
esuli dall'emergenza del momento e da soluzioni spesso troppo
estemporanee".