M5S: Sergo, non solo opportunità ma anche rischi dal TTIP
(ACON) Trieste, 22 gen - COM/AB - Giovedì sera si è tenuto a
Rauscedo un incontro sul TTIP (Trattato transatlantico sul
commercio e gli investimenti) organizzato da ConfCooperative FVG,
cui hanno partecipato gli assessori Bolzonello e Shaurli con
l'eurodeputato De Castro, dal titolo "TTIP: conseguenze e
opportunità per l'agricoltura friulana". Chi si aspettava una una
serata di informazione rivolta alle aziende agricole della zona
di Rauscedo circa le possibili conseguenze che la firma di questo
trattato potrà avere sulla nostra economia sarà rimasto un po'
deluso. In realtà, tutti e tre gli interventi dei politici si
sono concentrati sulle opportunità che questo trattato darà alle
imprese friulane, ma poco o nulla si è parlato dei rischi e delle
conseguenze per le stesse.
A metterlo in evidenza è Cristian Sergo, portavoce del MoVimento
5 Stelle in Consiglio regionale, che aggiunge.
Il vicepresidente della Regione Bolzonello ha parlato di grande
opportunità per le imprese agricole della nostra regione, mentre
l'on. De Castro ha ricordato che con l'abbattimento di alcune
barriere non tariffarie ci potrà essere un consistente incremento
delle esportazioni dei nostri prodotti, che attualmente devono
affrontare diversi ostacoli in territorio statunitense (a tal
proposito è stato ricordato come in passato anche il prosciutto
di San Daniele ha dovuto scontrarsi con la tolleranza zero degli
americani al batterio listeria, oppure il latte crudo e suoi
derivati considerati molto pericolosi in America).
Il problema però, che non è stato sottolineato, è proprio questo.
Un conto sono le barriere tariffarie, la cui eliminazione potrà
vedere aumentate le esportazioni e gli scambi tra le due sponde
dell'Oceano, un conto sono le barriere non tariffarie. Da anni
ormai attorno al TTIP è stato lanciato l'allarme su come
l'eliminazione di queste barriere potrà incidere sulla salute e
la sicurezza alimentare dei consumatori.
A chi ha partecipato all'incontro di ieri sera non è stata data
la possibilità di capire con quale forza contrattuale l'Europa
potrà pretendere che vengano abbattute le barriere tariffarie
statunitensi, agevolando così l'esportazione dei nostri prodotti
e non permettere invece che vengano toccate quelle del nostro
continente. Grazie a queste, nel corso degli anni è stato
possibile limitare la circolazione di prodotti OGM, di carne
trattata con gli ormoni o di carne lavata con la varecchina.
Dai recenti studi del Dipartimento americano dell'agricoltura si
prevede che con il solo abbattimento delle barriere tariffarie
l'importazione di prodotti USA in Europa aumenterà di oltre 5
miliardi, mentre l'esportazione di prodotti europei negli Stati
Uniti potrà incrementare di soli 800 milioni di dollari, questo
perché i dazi doganali sono più favorevoli agli esportatori
europei in questo momento che non agli americani. Qualora
venissero incluse anche le barriere non tariffarie all'interno
del TTIP, le esportazioni americane salirebbero fino a 9,5
miliardi mentre quelle europee, aumenterebbero sì, ma fino a 2
miliardi. A beneficiarne sarebbero prodotti come formaggi frutta
verdura e salumi, tra cui anche il prosciutto di San Daniele, che
deve scontrarsi con una normativa americana molto severa che non
prevede la stessa tolleranza al batterio listeria concessa in
Europa.
Sinceramente, le rassicurazioni dell'on. De Castro circa le
possibilità del Parlamento europeo di non appoggiare il TTIP, nel
caso in cui all'interno vi siano anche norme che possano ledere
la sicurezza dei nostri consumatori o la tutela dei nostri
prodotti, non possono lasciarci tranquilli. Il trattato con il
Canada recentemente firmato prevedeva 1600 pagine, di queste solo
20 trattavano la tutela delle Indicazioni Geografiche. Ebbene,
l'Europa è riuscita a tutelare una lista di 173 IG su 1438
presenti nel continente. L'Italia si è vista riconoscere solo 41
delle 276 IG presenti nella Penisola. Tra queste solo il
prosciutto di San Daniele è della nostra regione.
Questi soli dati dovrebbero far ben capire quale sarà lo scenario
e quali le conseguenze di un trattato di liberalizzazione del
commercio. L'aumento di prodotti importati, a parità di domanda
comporterà l'abbassamento dei prezzi e la conseguente chiusura
delle nostre aziende agricole, scenari già visti anche in questo
settore. Qualcuno sicuramente saprà affrontare la sfida del
mercato americano, qualcuno si è anche già attrezzato, la
stragrande maggioranza rischia però di venir travolta, ma queste
cose non vengono mai spiegate agli agricoltori. Perché?
E' strano che il vicepresidente Bolzonello da un lato voglia
combattere le liberalizzazioni del commercio e i danni che queste
hanno causato in Italia (più di 650mila aziende chiuse dal 2011 a
oggi) e dall'altro sostenga che questo trattato di
liberalizzazione sia una grande opportunità per le nostre imprese.
Noi continueremo a porre all'attenzione del Consiglio regionale
questi aspetti, in attesa che la II Commissione riprenda una
discussione iniziata esattamente un anno fa con l'approdo della
mozione del MoVimento 5 Stelle in Aula sulle conseguenze del
TTIP, discussione mai affrontata e mai portata a conclusione.