GM: Piccin, sugli asili nido burocrazia alle stelle
(ACON) Trieste, 23 gen - COM/AB - "Nell'accesso ai contributi
per l'abbattimento delle rette a carico delle famiglie per la
frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia, la Giunta
Serracchiani ha intenzionalmente creato un ginepraio burocratico
in nome di un formalismo fine a se stesso".
Così Mara Piccin, consigliere regionale del Gruppo Misto,
annuncia il deposito di un'interrogazione che è conseguenza delle
"decine di mail che mi sono arrivate che le problematiche
collegate all'accesso del contributo".
Con il Regolamento n. 139 del 10 luglio 2015, a partire dall'anno
educativo 2015-2016 è cambiato il modo in cui la Regione sostiene
le famiglie nel pagamento delle rette per la frequenza di nidi,
servizi educativi domiciliari, spazi gioco, centri per bambini e
genitori e servizi sperimentali.
Piccin spiega: "Il primo errore della Giunta è stato sul timing:
le istruzioni sul da farsi sono uscite a fine luglio sul sito
regionale e la scadenza per la presentazione delle domande era il
7 settembre, con pochissima pubblicità della possibilità di
contributo; inoltre, per fare domanda era necessario essere in
possesso dell'ISEE, termine di presentazione delle domande quindi
ridicolo in un periodo, quello estivo, in cui i sindacati e i Caf
erano ingolfati tra sovraccarico a causa della normativa e ferie
del personale".
La consigliera pordenonese punta il dito contro l'eccesiva
burocratizzazione della pratica: "Per accedere al beneficio -
continua Piccin - è previsto un iter che eufemisticamente
potremmo definire complesso, che prevede innanzitutto la
compilazione di una domanda a opera delle famiglie interessate,
di qui due strade: chi accede ai servizi educativi attraverso il
Comune, servizi comunali o convenzionati con il Comune, doveva
presentare la richiesta al Comune stesso e che chi accede agli
altri servizi educativi, privati o pubblici non comunali, doveva
presentare la richiesta all'ente gestore del Servizio sociale dei
Comuni (SSC) competente per il territorio in cui tali servizi
hanno sede. Tale complessità poteva essere eliminata con un'unica
richiesta alla Regione. Il 9 ottobre, sulla base delle richieste
pervenute, la Giunta regionale ha fissato gli importi del
beneficio mensile, ma i dati degli aventi diritto, insieme con
gli importi spettanti, sono stati comunicati ai gestori dei
servizi educativi solo nelle ultime settimane e i gestori dei
servizi educativi che avrebbero dovuto applicare alle famiglie
una riduzione della retta mensile di frequenza pari all'importo
del beneficio spettante, per tutta la durata dell'iscrizione e
fino alla fine dell'anno educativo, hanno dovuto aspettare,
perché il triplice passaggio Regione-Comune-gestore sta generando
un cortocircuito del servizio e quindi, a oggi, molte famiglie,
pagano ancora la rata intera".
Piccin conclude: "Non sarebbe stato più semplice e immediato che
l'Amministrazione regionale liquidasse il contributo spettante in
rate trimestrali direttamente alla famiglia beneficiaria?
Evidentemente l'interesse della Giunta Serracchiani è unicamente
quello di avere risultati su carta, che servono solo a dimostrare
sul sito della Regione che gli obiettivi sono stati raggiunti,
anche a costo di non garantire un servizio né efficiente né
efficace perseguendo una politica più orientata alla macchina
amministrativa che alla gente della nostra regione".