CR: riforma casa e Ater, relatore minoranza Colautti (8)
(ACON) Trieste, 25 gen - MPB - Alessandro Colautti, relatore di
minoranza di Ncd, sottolineando di ospitare nella relazione anche
le posizioni di Roberto Revelant (AR), ha esordito richiamando
gli stralci presentati da Ncd e da Ciriani (FdI/AN) riguardanti
rispettivamente il recupero del patrimonio abitativo da parte di
cooperative edili di auto-recupero o di autocostruzione sulle
parti non comuni degli immobili, e un approccio diverso
nell'assegnazione degli alloggi popolari per evitare forme di
degrado urbano e ghettizzazioni.
Ha poi ricordato e argomentato le criticità emerse nelle
audizioni e nei rapporti presentati in fase di elaborazione della
legge: per dire, quindi, che di tutto ciò si sarebbe dovuto tener
utilmente conto nell'esame del ddl; e ha ricordato anche di aver
rinunciato - per favorire un rapido iter - alla costituzione di
un Comitato ristretto; ma - ha aggiunto - avremmo voluto
ragionare in Commissione anche di risorse adeguate, di priorità
mirate, di obblighi comunitari, di manutenzione abitativa, di
riferimento territoriale e relative conseguenze della legge in
relazione alle riforma degli enti locali (UTI), di risparmio
energetico e, perché no, dell'occasione di produrre un testo
unico (come suggerito da Revelant) delle norme di riferimento del
settore che tengano conto anche delle buone leggi prodotte nel
recente passato sulla manutenzione della prima casa, sulla
costruzione di ascensori e sul riuso urbano, che rappresentano
l'unico sistema per la partecipazione di capitali privati assieme
a quelli pubblici per il rilancio dell'economia regionale
attraverso l'edilizia: comparto affondato dalla crisi economica,
ma che è quello maggiormente in grado di innescare in tempi
rapidi un volano di crescita economica per il FVG.
La riforma del settore casa non può essere solo elencazione di
strumenti operativi e di ampliamento dell'area welfare, ma
occasione per indirizzare risorse al settore economico che si
coniuga in forma sinergica con la riqualificazione del patrimonio
edilizio e quindi della qualità della vita in questo territorio.
Ci è stato risposto che il disegno di legge contiene già tutto
questo in norme di principio che poi il regolamento attuativo
della legge dovrà sviluppare.
Riteniamo invece che tanti aspetti particolari demandati a un
successivo regolamento rappresentino un rischio: sia per
l'attuazione materiale di tali principi in tempi tecnici utili,
sia per l'effettiva possibilità dei cittadini (e non solo degli
addetti ai lavori) di conoscere tutte le misure e il loro
contenuto specifico che sarebbe dovuto restare in legge.
Utilizzare la delegificazione in modo così esteso rischia di
bloccare il sistema e a farne le spese saranno l'utente finale,
le imprese edili e artigiane.
Riteniano - ha quindi sottolineato il relatore ricordando
l'atteggiamento responsabile tenuto dalle opposizioni che si sono
spesso astenute nel voto - l'intera riforma proposta sub judice
per ulteriori tre motivi: il primo è che la riforma è fortemente
sbilanciata sulle risorse pubbliche, che non sono infinite, e il
rischio è di marginalizzare ancora di più gli utenti limitandosi
ad aiutare i casi più gravi e nel contempo affossare
definitivamente quelli che si troveranno nel mezzo, né troppo
poveri né benestanti, facendoli scivolare inevitabilmente nel
baratro della crisi. Questo impone di riorganizzare il prima
possibile il nostro sistema del welfare.
Il secondo riguarda l'accentramento vigoroso del sistema
proposto, Ater comprese, ma anche in senso generale.
Infine, la riforma in discussione avrà bisogno di un notevole
impegno finanziario per poter sviluppare sia le azioni previste
che quelle future cui si rinvia attraverso un testo normativo
aperto. Risorse che dovranno essere individuate e implementate in
sede di programmazione. Sulla loro ripartizione vigileremo, ha
avvertito Colautti annunciando la ripresentazione di alcuni
emendamenti unitamente ad altri nuovi per - ha specificato -
ancorare la riforma non solo a principi ma anche norme
selfexecuting puntuali e precise: un testo di soli principi
difficilmente potrà ottenere, come Ncd e AR, nuovamente
un'astensione tecnica - ha aggiunto precisando che la componente
politica di FdI/AN presente nel Gruppo di Ncd valuterà la
posizione in base all'atteggiamento dell'Esecutivo sugli
emendamenti che verranno presentati.
(immagini tv)
(segue)