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CR: riforma casa e Ater, relatore minoranza Colautti (8)

25.01.2016
14:36
(ACON) Trieste, 25 gen - MPB - Alessandro Colautti, relatore di minoranza di Ncd, sottolineando di ospitare nella relazione anche le posizioni di Roberto Revelant (AR), ha esordito richiamando gli stralci presentati da Ncd e da Ciriani (FdI/AN) riguardanti rispettivamente il recupero del patrimonio abitativo da parte di cooperative edili di auto-recupero o di autocostruzione sulle parti non comuni degli immobili, e un approccio diverso nell'assegnazione degli alloggi popolari per evitare forme di degrado urbano e ghettizzazioni.

Ha poi ricordato e argomentato le criticità emerse nelle audizioni e nei rapporti presentati in fase di elaborazione della legge: per dire, quindi, che di tutto ciò si sarebbe dovuto tener utilmente conto nell'esame del ddl; e ha ricordato anche di aver rinunciato - per favorire un rapido iter - alla costituzione di un Comitato ristretto; ma - ha aggiunto - avremmo voluto ragionare in Commissione anche di risorse adeguate, di priorità mirate, di obblighi comunitari, di manutenzione abitativa, di riferimento territoriale e relative conseguenze della legge in relazione alle riforma degli enti locali (UTI), di risparmio energetico e, perché no, dell'occasione di produrre un testo unico (come suggerito da Revelant) delle norme di riferimento del settore che tengano conto anche delle buone leggi prodotte nel recente passato sulla manutenzione della prima casa, sulla costruzione di ascensori e sul riuso urbano, che rappresentano l'unico sistema per la partecipazione di capitali privati assieme a quelli pubblici per il rilancio dell'economia regionale attraverso l'edilizia: comparto affondato dalla crisi economica, ma che è quello maggiormente in grado di innescare in tempi rapidi un volano di crescita economica per il FVG.

La riforma del settore casa non può essere solo elencazione di strumenti operativi e di ampliamento dell'area welfare, ma occasione per indirizzare risorse al settore economico che si coniuga in forma sinergica con la riqualificazione del patrimonio edilizio e quindi della qualità della vita in questo territorio.

Ci è stato risposto che il disegno di legge contiene già tutto questo in norme di principio che poi il regolamento attuativo della legge dovrà sviluppare.

Riteniamo invece che tanti aspetti particolari demandati a un successivo regolamento rappresentino un rischio: sia per l'attuazione materiale di tali principi in tempi tecnici utili, sia per l'effettiva possibilità dei cittadini (e non solo degli addetti ai lavori) di conoscere tutte le misure e il loro contenuto specifico che sarebbe dovuto restare in legge. Utilizzare la delegificazione in modo così esteso rischia di bloccare il sistema e a farne le spese saranno l'utente finale, le imprese edili e artigiane.

Riteniano - ha quindi sottolineato il relatore ricordando l'atteggiamento responsabile tenuto dalle opposizioni che si sono spesso astenute nel voto - l'intera riforma proposta sub judice per ulteriori tre motivi: il primo è che la riforma è fortemente sbilanciata sulle risorse pubbliche, che non sono infinite, e il rischio è di marginalizzare ancora di più gli utenti limitandosi ad aiutare i casi più gravi e nel contempo affossare definitivamente quelli che si troveranno nel mezzo, né troppo poveri né benestanti, facendoli scivolare inevitabilmente nel baratro della crisi. Questo impone di riorganizzare il prima possibile il nostro sistema del welfare.

Il secondo riguarda l'accentramento vigoroso del sistema proposto, Ater comprese, ma anche in senso generale.

Infine, la riforma in discussione avrà bisogno di un notevole impegno finanziario per poter sviluppare sia le azioni previste che quelle future cui si rinvia attraverso un testo normativo aperto. Risorse che dovranno essere individuate e implementate in sede di programmazione. Sulla loro ripartizione vigileremo, ha avvertito Colautti annunciando la ripresentazione di alcuni emendamenti unitamente ad altri nuovi per - ha specificato - ancorare la riforma non solo a principi ma anche norme selfexecuting puntuali e precise: un testo di soli principi difficilmente potrà ottenere, come Ncd e AR, nuovamente un'astensione tecnica - ha aggiunto precisando che la componente politica di FdI/AN presente nel Gruppo di Ncd valuterà la posizione in base all'atteggiamento dell'Esecutivo sugli emendamenti che verranno presentati.

(immagini tv)

(segue)