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CR: riforma casa e Ater, relatore minoranza Dal Zovo (9)

25.01.2016
14:46
(ACON) Trieste, 25 gen - MPB - La situazione di disagio nella quale si trovano a vivere molti cittadini del Friuli Venezia Giulia ci fa subito dire che condividiamo l'impostazione di presentare un testo normativo onnicomprensivo sulle politiche abitative, che individua una serie di principi, tra i quali il diritto all'abitazione (presente in molte Costituzioni oltre che nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e nella Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali) come strumento fondamentale per perseguire inclusione e coesione sociale e una migliore qualità della vita.

A esordito così Ilaria Dal Zovo, relatore di minoranza per il MoVimento Cinquestelle, per la quale le misure messe in campo dalla Regione devono garantire l'accesso a un alloggio adeguato, in locazione o in proprietà come prima casa, in particolare alle fasce più deboli della popolazione. Alcune disposizioni - ha poi avvertito - necessitano di approfondimento o integrazione, e ci auguriamo trovino una soluzione condivisa.

Tra queste: la chiara disincentivazione a costruire nuovi alloggi in tutti i casi in cui sia possibile recuperare gli immobili esistenti, e il rapporto tra la presente riforma e le leggi di settore in materia di sostegno al reddito, di diritto allo studio e in tema di recupero del patrimonio edilizio esistente. Se veramente l'attuale Giunta regionale ritiene indispensabile portare a zero il consumo di suolo - ha sottolineato - deve smettere di finanziare, con soldi pubblici, tutti i canali che prevedono la nuova costruzione e quindi il consumo di nuovo suolo.

Poi, tra gli istituti generali, la riformata Commissione regionale per le politiche abitative, intesa ora quale principale organismo consultivo e con una funzione di raccordo con il territorio, presenta una composizione squisitamente politica, restando escluse dalla partecipazione le associazioni di categoria, mentre anche la presenza di esperti del settore è prevista solo in via eventuale e straordinaria e questo non lo condividiamo. E così pure è preponderante la presenza di soggetti politici nei Tavoli territoriali. Innovativo e condivisibile, invece, è lo Sportello casa, inizialmente legato strettamente alle Uti, ma in mancanza della certezza del decollo delle Unioni territoriali, per la relatrice è necessario dar vita a questo strumento il prima possibile legandolo al momento, come previsto da un emendamento, agli ambiti socioassistenziali.

In tema di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente c'è la necessità di collegare questa norma con quelle già realizzate in materia, ovvero di prevedere un richiamo delle norme che sanciscono il riuso, oltre a escludere l'accesso alle agevolazione per gli interventi di nuova costruzione, se non per i casi dimostrati di impossibilità di reperire immobili preesistenti da ristrutturare e/o riqualificare. Gli interventi, poi, di recupero, soprattutto se di demolizione e ricostruzione, anche con cambio di destinazione d'uso, richiedono obiettivi condivisi tra impresa e committente, pubblico o privato, e leggi che ne governino positivamente l'attuazione: per tali motivi è necessario intervenire contestualmente anche nella legge di settore (legge regionale 19/2009), almeno per quanto attiene alle esenzioni dagli oneri Bucalossi.

Per quanto attiene all'attuazione delle politiche abitative, quattro le principali criticità: definire chiaramente misure a vantaggio dei soggetti a reddito zero che vivono situazioni di totale precarizzazione (la riforma non appare integrata con la legge sul sostegno al reddito); il ruolo degli investimenti privati; l'autorecupero come principale misura per i soggetti a reddito zero (se inteso come automanutenzione); efficientamento delle modalità di raccolta dati sensibili e dei modelli utilizzati.

Sotto il profilo delle norme di dettaglio, la riforma procede con una delegificazione totale di tutte le disposizioni operative, i cui regolamenti sono soggetti a parere vincolante della Commissione consiliare. Pur condividendo la subordinazione dei regolamenti al parere della Commissione, Dal Zovo si è soffermata sulla delega in materia di sanzioni in caso di inadempimento dei beneficiari ritenendola inopportuna: Le sanzioni - ha precisato - devono essere introdotte per norma regionale e non da un regolamento esecutivo.

In tema di competenza Ater è stata evidenziata la necessità di precisare la funzione nel settore del recupero edilizio e urbano, e valorizzare le loro strategiche competenze sia nell'edilizia sovvenzionata sia negli appalti di manutenzione del patrimonio, ma è stata anche rilevata l'assenza di specifiche norme che diano facoltà alle Aziende territoriali di procedere attraverso la locazione finanziaria convenzionata, istituto che consentirebbe di acquistare la prima casa attraverso un contratto di leasing immobiliare per quelle iniziative che le imprese, per permesso di costruire già rilasciato o per interventi quasi ultimati, potrebbero mettere immediatamente a disposizione.

Infine Dal Zovo si è soffermata sul lavoro svolto dal Comitato di legislazione, vigilanza e controllo (di cui è presidente) in merito alla missione valutativa relativa a questa norma, illustrando le criticità emerse dal report finale: edilizia agevolata (misura di successo con 732 ml di euro in 10 anni a supporto dell'acquisto della prima casa, ma probabilmente abbiamo aiutato anche cittadini che non avevano bisogno del contributo regionale); edilizia sovvenzionata (i problemi principali derivano dalla disponibilità di alloggi ATER); tempi di attesa (la quasi totalità degli assegnatari aspetta più di 1 anno tra la pubblicazione del bando e l'assegnazione dell'alloggio; il 76,2% attende più di 2 anni e il 50% attende più di 3); il sostegno alle locazioni (due i sistemi usati dai Comuni, ma entrambi non risolvono il disagio espresso dai cittadini); da tenere, poi, presente il totale fallimento della misura riservata ai locatari.

Lo studio, inoltre, suggerisce 5 questioni da affrontare per migliorare il sistema: migliorare la qualità del sistema informativo sulle politiche abitative; semplificare i requisiti di accesso e le condizioni di premialità; definire un unico indice di disagio abitativo; offrire incentivi e razionare le risorse: ovvero rinunciare alla regola di dare a tutti e seguire un criterio di razionamento nell'uso delle risorse concentrandole su coloro che si ritiene più reattivi rispetto all'incentivo impiegato; creare un agente territoriale unico per le politiche abitative.

Ci auguriamo che la Giunta regionale, non lasci nel cassetto, il risultato della missione valutativa, ma lo utilizzi nell'atto di redazione dei regolamenti e nei momenti di riordino delle Ater regionali, facendo così in modo che anche il Consiglio regionale abbia messo del suo in questa riforma delle politiche abitative - ha detto in conclusione Dal Zovo considerando questa una buona base di partenza, sicuramente con i suoi limiti, ma migliorabile.

Hanno quindi preso il via gli interventi dei consiglieri iscritti al dibattito generale. (immagini tv)

(segue)