CR: riforma casa e Ater, relatore minoranza Dal Zovo (9)
(ACON) Trieste, 25 gen - MPB - La situazione di disagio nella
quale si trovano a vivere molti cittadini del Friuli Venezia
Giulia ci fa subito dire che condividiamo l'impostazione di
presentare un testo normativo onnicomprensivo sulle politiche
abitative, che individua una serie di principi, tra i quali il
diritto all'abitazione (presente in molte Costituzioni oltre che
nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e nella
Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e
culturali) come strumento fondamentale per perseguire inclusione
e coesione sociale e una migliore qualità della vita.
A esordito così Ilaria Dal Zovo, relatore di minoranza per il
MoVimento Cinquestelle, per la quale le misure messe in campo
dalla Regione devono garantire l'accesso a un alloggio adeguato,
in locazione o in proprietà come prima casa, in particolare alle
fasce più deboli della popolazione. Alcune disposizioni - ha poi
avvertito - necessitano di approfondimento o integrazione, e ci
auguriamo trovino una soluzione condivisa.
Tra queste: la chiara disincentivazione a costruire nuovi alloggi
in tutti i casi in cui sia possibile recuperare gli immobili
esistenti, e il rapporto tra la presente riforma e le leggi di
settore in materia di sostegno al reddito, di diritto allo studio
e in tema di recupero del patrimonio edilizio esistente. Se
veramente l'attuale Giunta regionale ritiene indispensabile
portare a zero il consumo di suolo - ha sottolineato - deve
smettere di finanziare, con soldi pubblici, tutti i canali che
prevedono la nuova costruzione e quindi il consumo di nuovo suolo.
Poi, tra gli istituti generali, la riformata Commissione
regionale per le politiche abitative, intesa ora quale principale
organismo consultivo e con una funzione di raccordo con il
territorio, presenta una composizione squisitamente politica,
restando escluse dalla partecipazione le associazioni di
categoria, mentre anche la presenza di esperti del settore è
prevista solo in via eventuale e straordinaria e questo non lo
condividiamo. E così pure è preponderante la presenza di soggetti
politici nei Tavoli territoriali. Innovativo e condivisibile,
invece, è lo Sportello casa, inizialmente legato strettamente
alle Uti, ma in mancanza della certezza del decollo delle Unioni
territoriali, per la relatrice è necessario dar vita a questo
strumento il prima possibile legandolo al momento, come previsto
da un emendamento, agli ambiti socioassistenziali.
In tema di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente c'è
la necessità di collegare questa norma con quelle già realizzate
in materia, ovvero di prevedere un richiamo delle norme che
sanciscono il riuso, oltre a escludere l'accesso alle
agevolazione per gli interventi di nuova costruzione, se non per
i casi dimostrati di impossibilità di reperire immobili
preesistenti da ristrutturare e/o riqualificare. Gli interventi,
poi, di recupero, soprattutto se di demolizione e ricostruzione,
anche con cambio di destinazione d'uso, richiedono obiettivi
condivisi tra impresa e committente, pubblico o privato, e leggi
che ne governino positivamente l'attuazione: per tali motivi è
necessario intervenire contestualmente anche nella legge di
settore (legge regionale 19/2009), almeno per quanto attiene alle
esenzioni dagli oneri Bucalossi.
Per quanto attiene all'attuazione delle politiche abitative,
quattro le principali criticità: definire chiaramente misure a
vantaggio dei soggetti a reddito zero che vivono situazioni di
totale precarizzazione (la riforma non appare integrata con la
legge sul sostegno al reddito); il ruolo degli investimenti
privati; l'autorecupero come principale misura per i soggetti a
reddito zero (se inteso come automanutenzione); efficientamento
delle modalità di raccolta dati sensibili e dei modelli
utilizzati.
Sotto il profilo delle norme di dettaglio, la riforma procede con
una delegificazione totale di tutte le disposizioni operative, i
cui regolamenti sono soggetti a parere vincolante della
Commissione consiliare. Pur condividendo la subordinazione dei
regolamenti al parere della Commissione, Dal Zovo si è soffermata
sulla delega in materia di sanzioni in caso di inadempimento dei
beneficiari ritenendola inopportuna: Le sanzioni - ha precisato -
devono essere introdotte per norma regionale e non da un
regolamento esecutivo.
In tema di competenza Ater è stata evidenziata la necessità di
precisare la funzione nel settore del recupero edilizio e urbano,
e valorizzare le loro strategiche competenze sia nell'edilizia
sovvenzionata sia negli appalti di manutenzione del patrimonio,
ma è stata anche rilevata l'assenza di specifiche norme che diano
facoltà alle Aziende territoriali di procedere attraverso la
locazione finanziaria convenzionata, istituto che consentirebbe
di acquistare la prima casa attraverso un contratto di leasing
immobiliare per quelle iniziative che le imprese, per permesso di
costruire già rilasciato o per interventi quasi ultimati,
potrebbero mettere immediatamente a disposizione.
Infine Dal Zovo si è soffermata sul lavoro svolto dal Comitato di
legislazione, vigilanza e controllo (di cui è presidente) in
merito alla missione valutativa relativa a questa norma,
illustrando le criticità emerse dal report finale: edilizia
agevolata (misura di successo con 732 ml di euro in 10 anni a
supporto dell'acquisto della prima casa, ma probabilmente abbiamo
aiutato anche cittadini che non avevano bisogno del contributo
regionale); edilizia sovvenzionata (i problemi principali
derivano dalla disponibilità di alloggi ATER); tempi di attesa
(la quasi totalità degli assegnatari aspetta più di 1 anno tra la
pubblicazione del bando e l'assegnazione dell'alloggio; il 76,2%
attende più di 2 anni e il 50% attende più di 3); il sostegno
alle locazioni (due i sistemi usati dai Comuni, ma entrambi non
risolvono il disagio espresso dai cittadini); da tenere, poi,
presente il totale fallimento della misura riservata ai locatari.
Lo studio, inoltre, suggerisce 5 questioni da affrontare per
migliorare il sistema: migliorare la qualità del sistema
informativo sulle politiche abitative; semplificare i requisiti
di accesso e le condizioni di premialità; definire un unico
indice di disagio abitativo; offrire incentivi e razionare le
risorse: ovvero rinunciare alla regola di dare a tutti e seguire
un criterio di razionamento nell'uso delle risorse concentrandole
su coloro che si ritiene più reattivi rispetto all'incentivo
impiegato; creare un agente territoriale unico per le politiche
abitative.
Ci auguriamo che la Giunta regionale, non lasci nel cassetto, il
risultato della missione valutativa, ma lo utilizzi nell'atto di
redazione dei regolamenti e nei momenti di riordino delle
Ater regionali, facendo così in modo che anche il Consiglio
regionale abbia messo del suo in questa riforma delle politiche
abitative - ha detto in conclusione Dal Zovo considerando questa
una buona base di partenza, sicuramente con i suoi limiti, ma
migliorabile.
Hanno quindi preso il via gli interventi dei consiglieri iscritti
al dibattito generale.
(immagini tv)
(segue)