M5S: Ussai su chiusura punto nascita Latisana
(ACON) Trieste, 27 gen - COM/MPB - Il portavoce del M5S in
Consiglio regionale Andrea Ussai interviene nuovamente in merito
alla possibile chiusura del punto nascita di Latisana ricordando
che il Movimento 5 Stelle aveva già detto che i dati forniti dal
direttore generale dell'AAS 2 sullo studio di fattibilità per
l'adeguamento delle sedi di Latisana e di Palmanova, che
attualmente non risponde agli standard strutturali delle
normative vigenti, non erano verosimili.
"Oggi ne abbiamo la prova! - afferma Ussai .- Dalla richiesta di
accesso agli atti, che il nostro gruppo ha fatto, così come il
consigliere di maggioranza Pustetto, risulta infatti che i costi
per l'acquisto delle attrezzature e degli arredi di Latisana sono
stati stimati per eccesso in 300 mila euro (inizialmente erano
calcolati in 202.000 euro) mentre i dati forniti per gli
interventi per Palmanova arrivano a quasi 1 milione e mezzo di
euro (per l'esattezza 1.435.000 euro) comprendenti opere edili e
impiantistiche suddivise in prioritarie (585 mila euro) e
opportune (850 mila euro).
"Non riusciamo a comprendere come l'assessore ancora una volta
possa affermare che 'non sono i muri a rendere un punto nascita
sicuro'... Vorremmo ricordarle che invece le linee guida a cui
lei fa riferimento prevedono tra i criteri di sicurezza anche il
rispetto degli standard strutturali, anzi rappresentano il punto
di partenza.
"Dato che pare evidente che il direttore generale non abbia
raccontato tutta la verità, fornendo i dati in suo possesso
solamente a seguito di ripetute sollecitazioni, ed ha ancora una
volta dimostrato la sua posizione non neutrale e sospetta in
merito a quale punto nascita della Bassa friulana chiudere, non
possiamo che chiedere nuovamente le sue dimissioni.
"Ricordiamo - prosegue il consigliere M5S - che la prima
richiesta di dimissioni l'avevamo avanzata quando, nonostante
l'assenza di un decreto di chiusura del punto nascita di
Latisana, erano state date disposizioni aziendali per indirizzare
la future mamme presso altri punti nascita.
"È ben noto alla Regione che l'AAS2 non è attrattiva dal punto di
vista direzionale. L'anno scorso il direttore sanitario ha
abbandonato la direzione strategica dell'azienda e nessuno dei
potenziali sostituti contattati ha accettato l'incarico. Inoltre
dal primo febbraio anche il coordinatore sociosanitario dell'AAS2
passerà la mano, un avvicendamento che fa pensare a qualche
difficoltà a condividere le strategie e le decisioni del
direttore generale.
"Non si capisce perché la Giunta abbia tutta questa fretta di
chiudere uno di questi due punti nascita quando è certo che,
nella migliore delle ipotesi, il punto nascita di Portogruaro non
riaprirà a breve.
"Un aspetto ancora più grave è che il famoso piano di emergenza
proposto dal gruppo di lavoro tecnico nominato dall'assessore
Telesca, già giudicato inadeguato e poco sicuro da autorevoli
esperti, sembrerebbe non possa essere operativo per i trasporti
dei bambini, perché l'ospedale di Monfalcone, che doveva
garantire l'automedica e il personale medico, pare abbia fatto
marcia indietro.
"Se il Partito democratico vuole mettere veramente al centro il
cittadino, così come ribadisce in tutte le occasioni, deve
evitare - conclude Ussai - di chiudere proprio adesso il punto
nascita e la pediatria di Latisana per non creare un vuoto di
servizi sia per gli utenti del Friuli Venezia Giulia che per
quelli del Veneto".