CR: depositata petizione contro rigassificatore a Monfalcone
(ACON) Trieste, 2 feb - MPB -"A Monfalcone non venga costruito
alcun rigassificatore, di qualunque taglia, perchè incompatibile
con la delicata situazione ambientale del luogo, perchè
sommerebbe altro inquinamento a quello già esistente - in parte
determinato dalla massiccia presenza industriale nella città - a
causa del quale la popolazione, con i propri morti, ha già pagato
un prezzo troppo alto, e perchè costituirebbe un inutile sperpero
di risorse pubbliche".
È questo l'oggetto della petizione depositata in Consiglio
regionale, promossa dal "Comitato No Rigassificatore - Monfalcone
Pulita" con sede a Monfalcone, dal "Comitato Cittadini per il
Golfo - Obcani Za Zaliv" di Duino Aurisina e dal "Meetup
Monfalcone 5 Stelle - Amici di Beppe Grillo" di Monfalcone,
sostenuta da quasi un migliaio di cittadini, primo firmatario
Claudio Martin del Comitato No Rigassificatore.
Con la petizione, appoggiata dalla consigliera regionale M5S
Ilaria Dal Zovo, si chiede - hanno spiegato i rappresentanti dei
proponenti consegnandola al presidente del Consiglio regionale
Franco Iacop - che la Regione si opponga alla costruzione a
Monfalcone del rigassificatore SmartGas, adottando a tale scopo
tutte le azioni possibili.
Martin ha riassunto le preoccupazioni di quanti l'hanno
sottoscritta, per le ricadute negative di una simile opera non
solo per la città di Monfalcone, ma anche per tutto il litorale
marino, da Trieste a Grado, perchè l'impianto potrebbe
stravolgere un ambiente naturale appena ricostruito dopo gli
scempi industriali degli anni '60 e '70, e dove ora sono presenti
interessanti esemplari di avifauna (falco di palude e moretta
tabaccata), snaturando il sito in cui sono localizzate le tracce
dell'antica fortificazione militare veneziana di Belforte.
Inoltre, l'insediamento potrebbe rendere vano il recupero e la
bonifica del sito dei Bagni di Monfalcone di Lacus Timavi, che un
tempo era altamente inquinato e ora, grazie a una tecnologia
innovativa e a un investimento di oltre 8 milioni di euro, è
stato restituito alla comunità e destinato alle cure termali e
alle attività del tempo ibero.
Non è opportuno costruire a ridosso della città un impianto ad
alto rischio, tanto più che interferirebbe con le attività di
tutto il golfo di Monfalcone - ha aggiunto il primo firmatario
sottolineando che si impiegherebbero fondi pubblici per concorre
alla costruzione di un progetto privato che sarebbe gestito da
privati.
Nella petizione si evidenzia che una parte delle opere che
consentirebbero l'attracco delle navi metaniere - ovvero una
nuova diga foranea alta 3,70 metri e lunga 1,5 km e un'altra diga
di contenimento lunga 550 metri, larga 50 e alta 3,70 - sarebbero
a carico di Regione e Camera di Commercio di Gorizia. In tutto
decine di milioni di euro che potrebbero essere meglio spesi per
la manutenzione di asili, scuole e altri edifici destinati
all'uso pubblico.
Preoccupazioni ribadite dalla consigliera Dal Zovo per un impatto
non indifferente sull'ambiente e sulle attività.
Il presidente Iacop, sottolineando la delicatezza della questione
per le implicazioni ambientali ed energetiche, oltre che in tema
di attività portuale, ha assicurato una rapida trasmissione alla
competente Commissione consiliare.
(foto, immagini tv)