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CR: depositata petizione contro rigassificatore a Monfalcone

02.02.2016
14:50
(ACON) Trieste, 2 feb - MPB -"A Monfalcone non venga costruito alcun rigassificatore, di qualunque taglia, perchè incompatibile con la delicata situazione ambientale del luogo, perchè sommerebbe altro inquinamento a quello già esistente - in parte determinato dalla massiccia presenza industriale nella città - a causa del quale la popolazione, con i propri morti, ha già pagato un prezzo troppo alto, e perchè costituirebbe un inutile sperpero di risorse pubbliche".

È questo l'oggetto della petizione depositata in Consiglio regionale, promossa dal "Comitato No Rigassificatore - Monfalcone Pulita" con sede a Monfalcone, dal "Comitato Cittadini per il Golfo - Obcani Za Zaliv" di Duino Aurisina e dal "Meetup Monfalcone 5 Stelle - Amici di Beppe Grillo" di Monfalcone, sostenuta da quasi un migliaio di cittadini, primo firmatario Claudio Martin del Comitato No Rigassificatore.

Con la petizione, appoggiata dalla consigliera regionale M5S Ilaria Dal Zovo, si chiede - hanno spiegato i rappresentanti dei proponenti consegnandola al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop - che la Regione si opponga alla costruzione a Monfalcone del rigassificatore SmartGas, adottando a tale scopo tutte le azioni possibili.

Martin ha riassunto le preoccupazioni di quanti l'hanno sottoscritta, per le ricadute negative di una simile opera non solo per la città di Monfalcone, ma anche per tutto il litorale marino, da Trieste a Grado, perchè l'impianto potrebbe stravolgere un ambiente naturale appena ricostruito dopo gli scempi industriali degli anni '60 e '70, e dove ora sono presenti interessanti esemplari di avifauna (falco di palude e moretta tabaccata), snaturando il sito in cui sono localizzate le tracce dell'antica fortificazione militare veneziana di Belforte. Inoltre, l'insediamento potrebbe rendere vano il recupero e la bonifica del sito dei Bagni di Monfalcone di Lacus Timavi, che un tempo era altamente inquinato e ora, grazie a una tecnologia innovativa e a un investimento di oltre 8 milioni di euro, è stato restituito alla comunità e destinato alle cure termali e alle attività del tempo ibero.

Non è opportuno costruire a ridosso della città un impianto ad alto rischio, tanto più che interferirebbe con le attività di tutto il golfo di Monfalcone - ha aggiunto il primo firmatario sottolineando che si impiegherebbero fondi pubblici per concorre alla costruzione di un progetto privato che sarebbe gestito da privati.

Nella petizione si evidenzia che una parte delle opere che consentirebbero l'attracco delle navi metaniere - ovvero una nuova diga foranea alta 3,70 metri e lunga 1,5 km e un'altra diga di contenimento lunga 550 metri, larga 50 e alta 3,70 - sarebbero a carico di Regione e Camera di Commercio di Gorizia. In tutto decine di milioni di euro che potrebbero essere meglio spesi per la manutenzione di asili, scuole e altri edifici destinati all'uso pubblico.

Preoccupazioni ribadite dalla consigliera Dal Zovo per un impatto non indifferente sull'ambiente e sulle attività.

Il presidente Iacop, sottolineando la delicatezza della questione per le implicazioni ambientali ed energetiche, oltre che in tema di attività portuale, ha assicurato una rapida trasmissione alla competente Commissione consiliare.

(foto, immagini tv)