I Comm: audizione Comune Spilimbergo su vertenza con eredi di Panigai
(ACON) Trieste, 3 feb - RCM - Causa legale tra il Comune di
Spilimbergo e la famiglia Tomé di Panigai, per la I Commissione
consiliare regionale presieduta da Renzo Liva (Pd).
La vicenda risale agli anni '80, epoca in cui ci fu la
ristrutturazione degli immobili lesionati dal terremoto del 1976
e gli enti locali agivano per conto della Regione attraverso la
legge regionale n. 30 del 1977 "Nuove procedure per il recupero
statico e funzionale degli edifici colpiti dagli eventi
tellurici", articolo 8 in particolare, che afferma il recuperare
e il valorizzare, "attraverso la corretta esecuzione delle opere
di riparazione e di restauro, i principali valori ambientali,
storici, culturali ed etnici connessi con l'architettura locale"
secondo una spesa massima stabilita da decreto attuativo della
legge.
Il Comune di Spilimbergo non fu da meno: a essere restaurato fu
il palazzo di via Vittorio Emanuele di proprietà di Antonia Tomè
di Panigai. Ma i lavori, fatti eseguire dal Comune a una ditta
privata dopo regolare appalto, non soddisfarono la proprietaria
che nel 1992 iniziò una causa legale contro l'amministrazione
comunale, rea di non aver controllato a dovere il restauro.
Per due gradi di giudizio - nel 2001 e nel 2003 - Tribunale e
Corte d'Appello diedero torto alla di Panigai, ma nel 2009 la
Cassazione ribaltò la sentenza affermando la responsabilità
dell'ente locale e imponendo di pagare i danni causati
all'immobile e il suo mancato utilizzo da parte dei proprietari,
gli eredi di Antonia Tomé di Panigai, per una somma stabilita nel
2012 attorno ai 3,1 milioni di euro.
Così la storia. Oggi il sindaco Renzo Francesconi ha reso noto
alla I Commissione che quella somma è stata impugnata dal Comune,
i cui calcoli, così come quelli dell'Agenzia delle entrate,
parlano semmai di 2,3 milioni: è attesa per marzo prossimo la
decisione del giudice.
Il Consiglio regionale in verità si è già trovato ad affrontare
la questione a dicembre 2015, quando ha approvato uno
stanziamento di 300mila euro per aiutare il Comune nel pagamento
del dovuto. Il Comune stesso - ha detto il suo sindaco - ha
accantonato 890mila euro in un fondo rischi ed entro il prossimo
aprile nelle sue casse entreranno circa 1,3 milioni. In tutto,
quindi, si parla di 2,5 milioni, non sufficienti nel caso in cui
dovesse essere erogata l'intera cifra chiesta dagli eredi della
di Panigai. E comunque è quella la somma che dovrà risultare a
bilancio.
La richiesta del sindaco Francesconi è stata, quindi, di un aiuto
da parte della Regione. A chi gli ha chiesto perché non siano
state accantonate risorse in questi anni e se c'è stata una
transazione con la parte lesa (domande di Zecchinon del Pd),
Francesconi ha ricordato che i primi due gradi di giudizio
avevano esentato il Comune da ogni rimborso, solo dal 2009 la
situazione si è invertita e ancora oggi non c'è certezza
sull'ammontare dei danni. Non da ultimo, il Comune si è trovato a
dover intervenire per chiudere anche altre quattro cause, tutte
pagate. La via della transazione è stata seguita, ma non accolta
dalla proprietaria del palazzo.
La Regione non è mai risultata responsabile dell'accaduto
(spiegazione richiesta dalla Bianchi del M5S) perché il giudice
che assolse il Comune al contempo non affermò che responsabile
era, appunto, l'Amministrazione regionale.
A seguire, dopo gli interventi anche di Riccardi (FI), Marsilio
(Pd), Ciriani (FdI/AN), Travanut (Pd), e Piccin (GM), tutti
impregnati sulla responsabilità che la Regione deve assumersi per
questioni come questa, la Commissione, accogliendo un'indicazione
di Cagnelutti (Ncd), ha dato mandato al presidente Liva di
intercedere presso l'assessore Vito e la presidente Serracchiani
affinché il Comune di Spilimbergo sia supportato ulteriormente e
si possa mettere la parola fine alla vertenza.
(immagini tv)