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I Comm: audizione Comune Spilimbergo su vertenza con eredi di Panigai

03.02.2016
16:52
(ACON) Trieste, 3 feb - RCM - Causa legale tra il Comune di Spilimbergo e la famiglia Tomé di Panigai, per la I Commissione consiliare regionale presieduta da Renzo Liva (Pd).

La vicenda risale agli anni '80, epoca in cui ci fu la ristrutturazione degli immobili lesionati dal terremoto del 1976 e gli enti locali agivano per conto della Regione attraverso la legge regionale n. 30 del 1977 "Nuove procedure per il recupero statico e funzionale degli edifici colpiti dagli eventi tellurici", articolo 8 in particolare, che afferma il recuperare e il valorizzare, "attraverso la corretta esecuzione delle opere di riparazione e di restauro, i principali valori ambientali, storici, culturali ed etnici connessi con l'architettura locale" secondo una spesa massima stabilita da decreto attuativo della legge.

Il Comune di Spilimbergo non fu da meno: a essere restaurato fu il palazzo di via Vittorio Emanuele di proprietà di Antonia Tomè di Panigai. Ma i lavori, fatti eseguire dal Comune a una ditta privata dopo regolare appalto, non soddisfarono la proprietaria che nel 1992 iniziò una causa legale contro l'amministrazione comunale, rea di non aver controllato a dovere il restauro.

Per due gradi di giudizio - nel 2001 e nel 2003 - Tribunale e Corte d'Appello diedero torto alla di Panigai, ma nel 2009 la Cassazione ribaltò la sentenza affermando la responsabilità dell'ente locale e imponendo di pagare i danni causati all'immobile e il suo mancato utilizzo da parte dei proprietari, gli eredi di Antonia Tomé di Panigai, per una somma stabilita nel 2012 attorno ai 3,1 milioni di euro.

Così la storia. Oggi il sindaco Renzo Francesconi ha reso noto alla I Commissione che quella somma è stata impugnata dal Comune, i cui calcoli, così come quelli dell'Agenzia delle entrate, parlano semmai di 2,3 milioni: è attesa per marzo prossimo la decisione del giudice.

Il Consiglio regionale in verità si è già trovato ad affrontare la questione a dicembre 2015, quando ha approvato uno stanziamento di 300mila euro per aiutare il Comune nel pagamento del dovuto. Il Comune stesso - ha detto il suo sindaco - ha accantonato 890mila euro in un fondo rischi ed entro il prossimo aprile nelle sue casse entreranno circa 1,3 milioni. In tutto, quindi, si parla di 2,5 milioni, non sufficienti nel caso in cui dovesse essere erogata l'intera cifra chiesta dagli eredi della di Panigai. E comunque è quella la somma che dovrà risultare a bilancio.

La richiesta del sindaco Francesconi è stata, quindi, di un aiuto da parte della Regione. A chi gli ha chiesto perché non siano state accantonate risorse in questi anni e se c'è stata una transazione con la parte lesa (domande di Zecchinon del Pd), Francesconi ha ricordato che i primi due gradi di giudizio avevano esentato il Comune da ogni rimborso, solo dal 2009 la situazione si è invertita e ancora oggi non c'è certezza sull'ammontare dei danni. Non da ultimo, il Comune si è trovato a dover intervenire per chiudere anche altre quattro cause, tutte pagate. La via della transazione è stata seguita, ma non accolta dalla proprietaria del palazzo.

La Regione non è mai risultata responsabile dell'accaduto (spiegazione richiesta dalla Bianchi del M5S) perché il giudice che assolse il Comune al contempo non affermò che responsabile era, appunto, l'Amministrazione regionale.

A seguire, dopo gli interventi anche di Riccardi (FI), Marsilio (Pd), Ciriani (FdI/AN), Travanut (Pd), e Piccin (GM), tutti impregnati sulla responsabilità che la Regione deve assumersi per questioni come questa, la Commissione, accogliendo un'indicazione di Cagnelutti (Ncd), ha dato mandato al presidente Liva di intercedere presso l'assessore Vito e la presidente Serracchiani affinché il Comune di Spilimbergo sia supportato ulteriormente e si possa mettere la parola fine alla vertenza.

(immagini tv)