Commissioni I, V e VI:audizione Torrenti e Panontin su immigrazione
(ACON) Trieste, 3 feb - MPB - La situazione della sicurezza in
Friuli Venezia Giulia in relazione al fenomeno dell'immigrazione
al centro della convocazione congiunta delle Commissioni
permanenti I, V e VI - presiedute rispettivamente da Renzo Liva,
Vincenzo Martines e Franco Codega, del Pd, per l'audizione con
gli assessori alla Solidarietà Gianni Torrenti e alla Protezione
civile Paolo Panontin.
Un incontro a suo tempo sollecitato dai consiglieri Novelli (FI)
e Zilli (LN) che oggi hanno ricordato la loro richiesta di audire
pure i prefetti e le forze di polizia, rilanciando la richiesta
di convocare in una prossima audizione le rappresentanze
sindacali delle forze di polizia.
Così Torrenti ha snocciolato molti dati in particolare sui
richiedenti asilo precisando che non differiscono gran che dalle
cifre fornite a novembre, evidenziando una numerosità leggermente
in diminuzione in virtù di trasferimenti interni nel Paese. Al
momento sono 3306 nelle strutture temporanee: 705 nella provincia
di Gorizia, 634 in quella di Pordenone distribuiti in 18 comuni;
1089 fanno capo ala prefettura di Udine (25 i comuni coinvolti);
878 a Trieste. I dati dei centri di prima accoglienza vedono 89 a
Gorizia, 67 a Pordenone, 295 a Udine (all'ex caserma
Cavarzerani); unica criticità reale a Gradisca dove, essendo
riempita la parte ex CARA ed ex CIE, 402 persone sono un dato
rilevante rispetto alla comunità di 6 mila abitanti, e per questo
da parte della Regione c'è la richiesta di alleggerire la
presenza di un centinaio di persone.
Quanto alle nazionalità presenti, sono sempre le stesse:
pakistani e afghani, nessun siriano poichè le rotte che questi
seguono non portano in Friuli Venezia Giulia; comunque si tratta
per la stragrande maggioranza di maschi: la presenza femminile
non supera il 2%. Quanto ai minori, risultano 326 con un calo di
30 unità rispetto all'ultimo rilievo: la loro accoglienza
costituisce ancora un costo elevato essendo insufficienti le
strutture a ciò finalizzate.
E, poi i dati relativi ai progetti, quelli attivati e quelli che
lo saranno con il bando per l'utilizzo delle risorse del 2016, e
ai costi del sistema sanitario (a dicembre per i richiedenti
risultavano circa 110 mila euro in tutto); cifre e indicazioni
che si sono aggiunte a quelle inerenti i rimborsi giornalieri da
parte dello Stato.
Da parte dell'assessore Panontin un quadro degli interventi
attuati dalla Protezione civile nella fase di emergenza
specialmente a supporto delle prefetture sulla base di accordi e
convenzioni, con una sottolineatura del grande impegno dei
volontari. Così l'assessore ha aggiornato i consiglieri sugli
interventi eseguiti e in corso alla ex caserma Caverzerani di
Udine, alla Monti di Pordenone, alla casermetta di Romans
d'Isonzo, con tutti gli oneri anticipati dalla Protezione civile
e che saranno rimborsati dalle Prefetture a rendiconto; ma anche
sul sostegno all'attività delle polizie locali e per la sicurezza
urbana, considerando - ha sottolineando che alla e percezione di
insicurezza si contrappone un andamento dei reati in diminuzione.
Su questo sfondo richieste di chiarimenti e approfondimenti da
parte dei consiglieri: sulla realtà dei giovani minorenni al
compimento del 18 anno di età, sui costi della loro formazione
(Dipiazza-AR); su accelerazione dei tempi di verifica dello
status di rifugiato, su costi della sanità inconsiderazione egli
accessi alle strutture pubbliche e su hotspot, in particolare
riguardo a Tarvisio (Ciriani- FdI/AN); su come affrontare la
massicia presenza di immigrati maschi che richiederebbe di
sviluppare forme di accoglienza diffusa (Sibau-AR e
Cremaschi-Pd); sul mancato funzionamento dell'Osservatorio della
sicurezza e sulle difficoltà dei piccoli comuni a dover
anticipare i fondi per gli interventi (Ziberna-FI);
sull'opportunità di rinegoziare al ribasso la quota di presenza a
livello romano e sulla situazione di sofferenza delle forze di
polizia (Zilli-LN), sui centri per minori non accompagnati
(Novelli-FI).
(immagini tv)