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V Comm: ddl riordino funzioni provinciali, i contenuti (2)

09.02.2016
11:38
(ACON) Trieste, 9 feb - RCM - Passando all'illustrazione dei singoli articoli del ddl n. 136, l'assessore Paolo Panontin ha ribadito alla V Commissione che il trasferimento delle funzioni è attuato nella logica della LR 26/2014, i cui allegati A, B e C, che contengono rispettivamente l'elencazione delle funzioni mantenute dalle Province, quelle trasferite alla Regione e quelle trasferite ai Comuni, sono conseguentemente modificati.

Ecco che i procedimenti amministrativi in materia di ambiente, caccia e pesca, e protezione civile finora curati dalle Province sono riallocati alla Regione, così come le funzioni amministrative relative alla gestione del bene Dolomiti Unesco. Così come passano alla Regione le funzioni di vigilanza ambientale, forestale, ittica e venatoria, funzioni autorizzatorie (deroghe per la cattura di specie di fauna per scopi didattici, autorizzazione al transito su percorsi fuoristrada, autorizzazioni per il prelevamenti di fauna, per l'attività di tassidermia), funzioni contributive (per la conservazione dei prati stabili, alle associazioni ornitologiche), sanzionatorie (in materia di caccia e pesca) e altre (rilevazione degli alberi monumentali, conservazione dei monumenti naturali, riconoscimento della nomina a guardia giurata, organizzazione di corsi di formazione per l'abilitazione alla attività faunistico venatorie, altre funzioni in materia faunistico venatoria). Con l'occasione, si è inserita una funzione in precedenza non censita, riguardante le spese per il funzionamento dell'Ufficio scolastico regionale che è parso appropriato attribuire alla Regione.

Il trasferimento del personale dovrebbe riguardare una sessantina di dipendenti del settore della vigilanza e una ulteriore ventina del settore caccia e pesca. Si prevede la conservazione del trattamento economico fondamentale e accessorio ove più favorevole, limitatamente alla voci fisse e continuative non correlate allo specifico profilo d'impiego nella Provincia. Viene trasferito alla Regione altresì il personale (3 unità) addetto, presso la Provincia di Pordenone, alla gestione del bene Dolomiti Unesco. Questa specificazione deriva dal fatto che attualmente il sistema di codifica delle attività del personale provinciale, utilizzato per la redazione del Piano di subentro, non prevede l'attività in questione e i tempi per l'entrata in vigore della legge potrebbero non essere compatibili con il suo adeguamento ai fini della redazione del Piano di subentro.

Le funzioni di vigilanza ora esercitate dalla polizia provinciale saranno esercitate dalla Regione avvalendosi del Corpo forestale regionale.

Si abroga la norma che prevede la delega alle Province delle sanzioni amministrative in materia di caccia, pesca nelle acque interne, protezione e tutela della fauna e avifauna; la disposizione sull'ordinamento della protezione civile che disciplina le competenze attribuite alle Province; i riferimenti alle Province sulla caccia di selezione per particolari prelievi di fauna selvatica e si prevede che la Regione svolga i compiti in precedenza attribuiti ai Comitati provinciali della caccia; si adeguano disposizioni in materia di tassidermia, sul sostegno alle associazioni ornitologiche e in materia di contributi per la conservazione dei prati stabili; si attribuiscono all'Ersa le competenze regionali in materia di formazione e abilitazione all'attività di consulente sull'impiego di prodotti fitosanitari e coadiuvanti.

A seguire, una serie di articoli ridisegna funzioni che hanno a oggetto l'acquisto di prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti, il transito su percorsi fuoristrada, la raccolta di specie di flora di interesse regionale per scopi specifici (per avere un'unica disciplina, sono trasferite alla Regione anche le competenze già delle Comunità montane).

Alcuni interventi, invece, sono finalizzati a eliminare alcuni riferimenti all'Associazione dei cacciatori in conformità alla sentenza della Corte costituzionale del 2009 che ha dichiarato la incostituzionalità della norma che ne prevede la costituzione.

Nel caso della polizia locale, sono effettuati anche alcuni interventi volti a rimuovere norme sono rimaste inattuate fin dall'origine, o che presentano potenziali interferenze, da un lato con la disciplina riservata al contratto, dall'altro con l'ordinamento civile di competenza statale e con il disegno di riforma del comparto unico.

Passando alla Centrale unica di committenza (Cuc) regionale, il coordinamento dei primi soccorsi è un'attività che resterà in capo ai singoli Comuni e dei rispettivi sindaci. Ciò - ha spiegato Panontin - per tener conto delle richieste che evidenziavano la maggiore efficacia degli interventi immediati se affidati a una diretta responsabilità dei Comuni. Si modificano, inoltre, diverse disposizioni per operare un coordinamento con la disciplina nazionale e comunitaria, soprattutto ampliando la categoria degli strumenti negoziali attraverso cui la Cuc regionale può operare.

Il trasferimento alla Regione delle funzioni provinciali decorre - ha riaffermato l'assessore - dal primo giugno 2016, ma fanno eccezione le norme sul Piano venatorio distrettuale e alcune disposizioni della legge regionale sulla polizia locale, che avranno effetto dall'entrata in vigore del disegno di legge in ragione dell'urgenza di approvare i Piani venatori distrettuali e in ragione del fatto che, non riguardando il trasferimento di funzioni, per le stesse non è necessario differirne l'efficacia.

Una apposita norma transitoria infine prevede il mantenimento dei regolamenti provinciali vigenti fino all'entrata in vigore della disciplina unitaria regionale. Inoltre, si consente alle Province di avvalersi del Corpo forestale regionale per l'esercizio dei compiti di vigilanza connessi alle funzioni in materia ambientale di cui esse mantengono la titolarità.

Prima di chiudere i lavori, la Commissione ha raccolto il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali (Cal) e dell'Unione delle Province italiane (Upi). Il primo ha espresso dei suggerimenti sui settori caccia, pesca e ambiente in parte già accolti dall'assessore Panontin, che ha anche garantito che, qualora siano apportate delle modifiche al testo base, le istituzioni direttamente interessate saranno nuovamente coinvolte nella loro condivisione. L'Upi ha, invece, evidenziato la delicatezza di una materia quale i prelievi in deroga degli animali selvatici; l'inquadramento del personale; un possibile aumento delle spese almeno nella fase iniziale del passaggio delle funzioni.

Il disegno di legge ritornerà all'attenzione della V Commissione lunedì prossimo, 15 febbraio, quando entrerà nel merito dei singoli articoli.

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