V Comm: illustrato ddl riordino funzioni provinciali (1)
(ACON) Trieste, 9 feb - RCM - Il disegno di legge n. 136 si
inserisce nel riordino delle funzioni degli enti locali avviato
in particolare nel 2014 con la legge regionale n. 26 (prevede la
nascita delle Unioni territoriali intercomunali), ma anche
tramite altri interventi in materia di lavoro e volti al
superamento delle Province.
Così la premessa alla sua relazione, da parte dell'assessore
Paolo Panontin, alla V Commissione consiliare presieduta da
Vincenzo Martines (Pd).
Il nucleo - ha evidenziato Panontin - consiste nella
riallocazione in capo alla Regione di funzioni ora provinciali in
materia di vigilanza ambientale, forestale, ittica e venatoria,
di ambiente, di caccia e pesca e di protezione civile.
L'anticipare al 2016 il trasferimento di dette funzioni
provinciali nasce dalle riflessioni innescate dalla
ricollocazione sia della polizia provinciale operata nell'ambito
dell'attuazione della legge nazionale 56/2014, sia del Corpo
forestale dello Stato.
Le incertezze che tale operazione presentava, con i rischi di un
ridimensionamento di uno degli elementi che caratterizzano la
specialità del Friuli Venezia Giulia, ha spinto l'Amministrazione
regionale a progettare un intervento normativo finalizzato, da un
lato, a mettere in sicurezza le funzioni e il personale della
polizia provinciale evitandone la disgregazione e, dall'altro, a
valorizzare il Corpo forestale regionale.
Nel disegno di legge hanno, poi, trovato posto anche alcune norme
di modifica in altre materie comunque concernenti gli enti locali.
Il Capo I contiene il solo articolo 1, che definisce l'oggetto
principale del disegno di legge, la riallocazione delle funzioni
provinciali. Il Capo II (articoli da 2 a 9) reca le norme
necessarie a operare suddetto trasferimento e modifica quindi gli
allegati A, B e C alla legge regionale 26/20014, anticipando al
primo giugno 2016 il trasferimento delle funzioni provinciali in
materia. Il Capo III (dal 10 al 24) contiene un puntuale
aggiornamento della normativa vigente conseguente al
trasferimento di funzioni. Il Capo IV (25 e 26) reca ulteriori
modifiche a norme in materia di Centrale unica di committenza
(Cuc) regionale, finalizzate ad adeguarle alle disposizioni
comunitarie e nazionali che definiscono l'attività delle Centrali
di committenza. Nel Capo V (27-33), sono collocate le norme
necessarie a regolare la disciplina transitoria del passaggio
delle funzioni.
(immagini tv)
(segue)