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M5S: Sergo, bisogna intervenire sulle aperture domenicali

10.02.2016
17:17
(ACON) Trieste, 10 feb - COM/AB - "Riteniamo profondamente limitativo approvare un disegno di legge sul settore terziario che preveda le chiusure obbligatorie solo in 9 giornate festive su 12 senza toccare minimamente il problema delle aperture domenicali. Per questo oggi abbiamo deciso di astenerci".

Questo il commento del portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo alla fine dei lavori della II Commissione.

"Questo provvedimento rischia di non ottenere l'obiettivo prefissato, quello cioè di sfidare il Governo Renzi sul tema della revisione della liberalizzazione del commercio che nella nostra regione, come in tutta Italia, ha provocato solo la chiusura dei piccoli negozi e - sempre più spesso - anche di quelli più grandi, la desertificazione dei centri storici, molti licenziamenti e un utilizzo fuori controllo dei voucher al posto delle assunzioni. Su questo punto basti pensare - aggiunge Sergo - che nel 2014 nel Friuli Venezia Giulia sono stati venduti 837 mila voucher, con un incremento del 40% rispetto all'anno precedente. Nel 2014 sono stati ben 12mila i lavoratori che hanno percepito i buoni, erano 5mila nel 2013, tutte persone quindi pagate in modo saltuario. Una situazione - sottolinea il portavoce del M5S - destinata a peggiorare con il Job Acts".

"A livello nazionale, ma possiamo dire a tutti i livelli, si è ormai pienamente consapevoli che la liberalizzazione selvaggia del commercio non sia stata imposta dal diritto comunitario come qualcuno ha cercato di far credere in questi anni. Si è trattato invece di una chiara decisione politica del governo Monti, un esecutivo - è bene ricordarlo - che non è stato eletto dal popolo italiano. Popolo italiano - attacca Sergo - che già col referendum del 1995 si era espresso chiaramente contro la liberalizzazione del commercio. Una decisione completamente disattesa sia dai Governi di destra che da quelli di sinistra che da allora hanno guidato il Paese. Non va dimenticato, inoltre, che la Corte di Giustizia europea ha già più volte rimarcato che il divieto di lavoro domenicale sarebbe inteso a perseguire l'obiettivo di tutela sociale".

"La Giunta Serracchiani e il Consiglio regionale, in passato, si sono già espressi con atti formali contro le politiche sul commercio imposte dal Governo centrale. La deregolazione - ricorda il consigliere pentastellato - avvantaggia infatti gli operatori del settore più grandi che sono in grado di restare aperti 7 giorni su 7 e per un orario limitato. Danneggia invece le imprese di tipo famigliare o di dimensioni più piccole che non potrebbero competere neppure sottoponendosi a un regime di autosfruttamento che, del resto, finirebbe per contraddire il diritto, costituzionalmente garantito, al riposo. Di fatto lede lo stesso principio di concorrenza che invece avrebbe dovuto tutelare. Ecco perché abbiamo chiesto di discutere sulla possibilità di inserire anche un numero minimo di domeniche in cui chiudere i negozi".

"Speriamo - conclude Sergo - che tutto questo si traduca in scelte concrete a favore dei lavoratori e delle loro famiglie, altrimenti una legge regionale che prevede le chiusure nei giorni festivi e nelle domeniche c'è già, solo che viene disattesa nei fatti in quanto superata da quella nazionale".