M5S: Sergo, bisogna intervenire sulle aperture domenicali
(ACON) Trieste, 10 feb - COM/AB - "Riteniamo profondamente
limitativo approvare un disegno di legge sul settore terziario
che preveda le chiusure obbligatorie solo in 9 giornate festive
su 12 senza toccare minimamente il problema delle aperture
domenicali. Per questo oggi abbiamo deciso di astenerci".
Questo il commento del portavoce del MoVimento 5 Stelle in
Consiglio regionale Cristian Sergo alla fine dei lavori della II
Commissione.
"Questo provvedimento rischia di non ottenere l'obiettivo
prefissato, quello cioè di sfidare il Governo Renzi sul tema
della revisione della liberalizzazione del commercio che nella
nostra regione, come in tutta Italia, ha provocato solo la
chiusura dei piccoli negozi e - sempre più spesso - anche di
quelli più grandi, la desertificazione dei centri storici, molti
licenziamenti e un utilizzo fuori controllo dei voucher al posto
delle assunzioni. Su questo punto basti pensare - aggiunge Sergo
- che nel 2014 nel Friuli Venezia Giulia sono stati venduti 837
mila voucher, con un incremento del 40% rispetto all'anno
precedente. Nel 2014 sono stati ben 12mila i lavoratori che hanno
percepito i buoni, erano 5mila nel 2013, tutte persone quindi
pagate in modo saltuario. Una situazione - sottolinea il
portavoce del M5S - destinata a peggiorare con il Job Acts".
"A livello nazionale, ma possiamo dire a tutti i livelli, si è
ormai pienamente consapevoli che la liberalizzazione selvaggia
del commercio non sia stata imposta dal diritto comunitario come
qualcuno ha cercato di far credere in questi anni. Si è trattato
invece di una chiara decisione politica del governo Monti, un
esecutivo - è bene ricordarlo - che non è stato eletto dal popolo
italiano. Popolo italiano - attacca Sergo - che già col
referendum del 1995 si era espresso chiaramente contro la
liberalizzazione del commercio. Una decisione completamente
disattesa sia dai Governi di destra che da quelli di sinistra che
da allora hanno guidato il Paese. Non va dimenticato, inoltre,
che la Corte di Giustizia europea ha già più volte rimarcato che
il divieto di lavoro domenicale sarebbe inteso a perseguire
l'obiettivo di tutela sociale".
"La Giunta Serracchiani e il Consiglio regionale, in passato, si
sono già espressi con atti formali contro le politiche sul
commercio imposte dal Governo centrale. La deregolazione -
ricorda il consigliere pentastellato - avvantaggia infatti gli
operatori del settore più grandi che sono in grado di restare
aperti 7 giorni su 7 e per un orario limitato. Danneggia invece
le imprese di tipo famigliare o di dimensioni più piccole che non
potrebbero competere neppure sottoponendosi a un regime di
autosfruttamento che, del resto, finirebbe per contraddire il
diritto, costituzionalmente garantito, al riposo. Di fatto lede
lo stesso principio di concorrenza che invece avrebbe dovuto
tutelare. Ecco perché abbiamo chiesto di discutere sulla
possibilità di inserire anche un numero minimo di domeniche in
cui chiudere i negozi".
"Speriamo - conclude Sergo - che tutto questo si traduca in
scelte concrete a favore dei lavoratori e delle loro famiglie,
altrimenti una legge regionale che prevede le chiusure nei giorni
festivi e nelle domeniche c'è già, solo che viene disattesa nei
fatti in quanto superata da quella nazionale".