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LN: Zilli, falsa partenza Uti, Giunta non ascolta istanze territori

15.02.2016
17:30
(ACON)Trieste, 15 feb - COM/MPB - "Nonostante da più parti si levi il malcontento sulla riforma degli enti locali, l'assessore Panontin oggi ha portato in Commissione gli emendamenti che rendono operativo il sistema delle Uti "a doppia velocità". Questa è in tutto e per tutto la conferma della sconfitta dell'asserito impatto riformatore che la Giunta Serracchiani voleva imporre al sistema degli enti locali della Regione. Di fronte alla pioggia di critiche rivoltegli, l'assessore Panontin cerca maldestramente di glissare l'incostituzionalità dei commissariamenti, ricattando i comuni ribelli, chiudendo loro il rubinetto dei finanziamenti".

Così interviene Barbara Zilli (LN) a margine dell'esame in V Commissione, dove oggi è stato discusso il ddl 136 sul riordino delle funzioni provinciali, che ha visto accendersi lo scontro politico sulla presentazione da parte dell'assessore Panontin degli emendamenti salva-Uti.

"E' stata ignorata la mia richiesta di procedere all'audizione degli enti rappresentativi delle istituzioni locali, dei sindacati, delle minoranze linguistiche. Ecco la falsa partenza delle Uti - dice Zilli - attraverso proroghe, deroghe e avvio di Unioni a doppia velocità; le questioni poste sono state diverse, a partire appunto dalla mancata condivisione delle norme con gli enti attuatori della riforma. "Sono un centinaio i sindaci che hanno espresso in vari modi le loro forti e marcate critiche e perplessità alla legge 26, chiedendo di rivedere termini, modi e funzioni delle Unioni, senza avere alcun riscontro".

"La diabolica trovata dell'assessore Panontin finirà per ridurre alla canna del gas i Comuni e i territori che non saliranno sul carrozzone delle Uti entro il 15 aprile 2016: come si può pensare di escludere dal fondo di perequazione e dagli investimenti i comuni dissidenti? Per confermare la fragilità della riforma, ecco un esempio: lasciare inalterati gli ambiti socio-assistenziali rispetto ai confini delle nuove Uti, crea un caotico groviglio di competenze, un mostro con buona pace della semplificazione amministrativa".

Spinosa altresì la questione procedurale riguardo agli emendamenti.

"Emendamenti proposti insieme al collega Ciriani, che abrogavano la legge 26 o che eliminavano l'obbligo di adesione alle Uti e i commissariamenti sono stati bocciati in Aula a dicembre in sede di Finanziaria. A norma di regolamento consiliare, per almeno sei mesi dalla bocciatura non è più possibile portare ai voti il medesimo oggetto di discussione.

"Quando ho sollevato la questione, c'è stato l'imbarazzo dell'intera Commissione: le regole valgono per tutti e mi aspetto una risposta confortante dagli uffici".

Zilli attacca anche direttamente la presidente della Regione:

"Se siamo arrivati a questo scontro, la prima responsabile è proprio lei, che non ha voluto ascoltare opposizioni e territorio sulla riforma degli Enti Locali, che così dopo essere nata male, finirà ancora peggio, distruggendo un tessuto territoriale caratterizzato da un buon esercizio dell'azione amministrativa".