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V Comm: ddl istituzione ERPAC, illustrazione e audizioni (1)

17.02.2016
14:43
(ACON) Trieste, 17 feb - MPB - Per la V Commissione consiliare regionale, presieduta da Vincenzo Martines (Pd), giornata dedicata prevalentemente all'illustrazione e all'esame del disegno di legge n 137 per l'istituzione dell'Ente regionale per il patrimonio culturale - ERPAC con cui introduce un nuovo modello di governance e organizzativo della gestione dei beni culturali regionali.

Un testo che alla presentazione alla Commissione è arrivato corredato da un cospicuo pacchetto di emendamenti, illustrati dall'assessore alla cultura Gianni Torrenti, che hanno in sostanza riscritto la formulazione originaria introducendo anche nuove disposizioni.

L'obiettivo rimane invariato: creare un nuovo polo di eccellenza per conservare, restaurare, gestire, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale regionale, mettendo in sinergia le conoscenze, le risorse umane e finanziarie disponibili sul territorio con lo scopo di migliorare la qualità dell'intera filiera produttiva della conservazione, del restauro e della gestione dei beni culturali regionali. Il provvedimento trae fondamentalmente spunto dal riordino delle funzioni degli enti locali avviato dalla legge regionale 26 del 2014 (Riordino del sistema Regione-autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative) e degli interventi legati al superamento delle Province.

Una riscrittura di cui si sono detti sbalorditi i consiglieri di Forza Italia Rodolfo Ziberna e Roberto Novelli, lamentando i tempi ristretti per l'approfondimento delle modifiche anche in relazione al fatto che il disegno di legge dovrebbe essere esaminato nella prossima sessione d'Aula per rispettare poi la tempistica del subentro della Regione nelle funzioni provinciali in materia di cultura, previsto per il primo luglio 2016.

Un subentro che determina un rilevante mutamento di scenario costituito dal passaggio di un ingente e diversificato patrimonio culturale dalle Province alla Regione: nuovi luoghi e istituti della cultura, anche di grande valore, che andranno ad allargare il patrimonio culturale regionale finora essenzialmente limitato alla proprietà immobiliare di un unico compendio, per quanto importante, quale la Villa Manin di Passariano, ora gestito da un'Azienda speciale istituita con legge regionale, mentre per quanto concerne le funzioni di formazione, catalogazione e restauro del patrimonio culturale regionale, attualmente opera l'Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia (IPAC), ente strumentale regionale.

L'opportunità di dotarsi di nuovi strumenti organizzativi e di adeguate politiche, e di dar vita al nuovo Ente prima di quella data, deriva dalla necessità di garantire a esso la piena operatività nella fase di trasferimento delle funzioni.

La coesistenza di enti diversi, che svolgono funzioni complementari in materia di beni culturali su un territorio di dimensioni e popolazione contenute, e impiegano risorse pubbliche che con il tempo hanno visto una forte contrazione sono tutti elementi alla base dell'idea di accentrare in un unico soggetto le diverse funzioni, sia per razionalizzare i costi comuni (personale, approvvigionamenti, eccetera) sia per garantire al territorio servizi integrati.

Le modifiche contenute negli emendamenti riguardano la struttura della legge, ora in due Capi, il primo riguardante l'ERPAC e il secondo una serie di disposizioni urgenti in materia di cultura prima delle norme finali e introducono cambiamenti praticamente in quasi tutti gli articoli a volte sostituiti integralmente.

Se il primo articolo definisce le finalità con un richiamo a quelle in precedenza svolte essenzialmente dell'IPAC per la conservazione e catalogazione e a quelle relative alla gestione, tutela e valorizzazione del compendio di Villa Manin e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui la Regione è proprietaria o ha la disponibilità, è l'art. 2 a prevedere l'istituzione dell'Ente quale ente funzionale della Regione dotato di personalità giuridica di diritto pubblico,con sede legale a Gorizia e operativa presso Villa Manin, definendone le competenze in modo rinnovato e dettagliato con l'art. 3.

E' stata quindi aggiunta l'indicazione che l'ente gestisce la Scuola regionale per restauro per l'organizzazione di corsi specialistici; di seguito si norma la programmazione - triennale - dell'attività dell'ERPAC, si fissano le funzioni che la Regione esercita nei confronti dell'Ente, si trattano gli aspetti gestionali definendo le funzioni del Direttore generale e del Revisore unico dei conti e prevedendo l'istituzione di un Comitato d'indirizzo scientifico e la sua dettagliata composizione, "al fine di fornire all'Ente una specifica e qualificata consulenza".

E' inoltre previsto che il Comitato resti in carica 3 anni e che sia convocato almeno 6 volte l'anno e che 2 volte l'anno si riunisca congiuntamente con la Commissione speciale per i Musei provinciali di Gorizia.

La Commissione speciale per i Musei di Gorizia è una delle principali novità introdotte con gli emendamenti: la sua istituzione punta a fornire all'Ente una consulenza scientifica specifica nel procedimento di adozione del programma per quanto attiene le collezioni site nei Musei provinciali di Gorizia. Fra i suoi componenti anche tre esperti designati rispettivamente dall'Assemblea del GECT, dall'Uti Collio-Alto Isonzo e dall'Uti Basso isontino.

Successivamente, si tratta dell'organizzazione interna dell'Ente, delle modalità di conferimento degli incarichi, della dotazione finanziaria, del personale, del patrimonio e della contabilità dell'Ente.

Una ulteriore novità rispetto all'articolato originario è proposta con l'emendamento per la Tutela pertinenziale delle collezioni della Provincia di Gorizia con la quale la Regione intende salvaguardare e tutelare il legame inscindibile delle collezioni dei Musei provinciali di Gorizia con il territorio di riferimento, precisando che a tal fine le collezioni non possono essere in alcun caso trasferite stabilmente al di fuori del territorio dei comuni facenti parte della Provincia.

Altre modifiche proposte riguardano le procedure - affidate a un Commissario straordinario - di soppressione dell'Azienda e dell'Istituto e di creazione dell'Ente.

Accanto a un pacchetto di emendamenti che introduce disposizioni urgenti in materia di cultura, concludono il testo le norme finanziarie, quelle abrogative e quella sull'entrata in vigore della legge prevista per il giorno della sua pubblicazione sul BUR.

La Commissione ha ascoltato anche i rappresentanti del Comune e della Provincia di Gorizia, del Comune di Gradisca d'Isonzo (sede della Galleria d'arte contemporanea Luigi Spaccapan) e della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, che erano stati invitati in audizione pur sulla base del testo iniziale: da parte loro l'auspicio che l'importante patrimonio museale della provincia - significativa presenza sul territorio e testimonianza di una storia secolare - rimanga proprietà della collettività locale, e l'invito ad aprire delle consultazioni con i diversi soggetti interessati.

La Commissione nel pomeriggio esaminerà l'articolato e i relativi emendamenti.

(immagini tv)

(segue)