V Comm: ddl istituzione ERPAC, illustrazione e audizioni (1)
(ACON) Trieste, 17 feb - MPB - Per la V Commissione consiliare
regionale, presieduta da Vincenzo Martines (Pd), giornata
dedicata prevalentemente all'illustrazione e all'esame del
disegno di legge n 137 per l'istituzione dell'Ente regionale per
il patrimonio culturale - ERPAC con cui introduce un nuovo
modello di governance e organizzativo della gestione dei beni
culturali regionali.
Un testo che alla presentazione alla Commissione è arrivato
corredato da un cospicuo pacchetto di emendamenti, illustrati
dall'assessore alla cultura Gianni Torrenti, che hanno in
sostanza riscritto la formulazione originaria introducendo anche
nuove disposizioni.
L'obiettivo rimane invariato: creare un nuovo polo di eccellenza
per conservare, restaurare, gestire, valorizzare e promuovere il
patrimonio culturale regionale, mettendo in sinergia le
conoscenze, le risorse umane e finanziarie disponibili sul
territorio con lo scopo di migliorare la qualità dell'intera
filiera produttiva della conservazione, del restauro e della
gestione dei beni culturali regionali. Il provvedimento trae
fondamentalmente spunto dal riordino delle funzioni degli enti
locali avviato dalla legge regionale 26 del 2014 (Riordino del
sistema Regione-autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia.
Ordinamento delle Unioni territoriali intercomunali e
riallocazione di funzioni amministrative) e degli interventi
legati al superamento delle Province.
Una riscrittura di cui si sono detti sbalorditi i consiglieri di
Forza Italia Rodolfo Ziberna e Roberto Novelli, lamentando i
tempi ristretti per l'approfondimento delle modifiche anche in
relazione al fatto che il disegno di legge dovrebbe essere
esaminato nella prossima sessione d'Aula per rispettare poi la
tempistica del subentro della Regione nelle funzioni provinciali
in materia di cultura, previsto per il primo luglio 2016.
Un subentro che determina un rilevante mutamento di scenario
costituito dal passaggio di un ingente e diversificato patrimonio
culturale dalle Province alla Regione: nuovi luoghi e istituti
della cultura, anche di grande valore, che andranno ad allargare
il patrimonio culturale regionale finora essenzialmente limitato
alla proprietà immobiliare di un unico compendio, per quanto
importante, quale la Villa Manin di Passariano, ora gestito da
un'Azienda speciale istituita con legge regionale, mentre per
quanto concerne le funzioni di formazione, catalogazione e
restauro del patrimonio culturale regionale, attualmente opera
l'Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli
Venezia Giulia (IPAC), ente strumentale regionale.
L'opportunità di dotarsi di nuovi strumenti organizzativi e di
adeguate politiche, e di dar vita al nuovo Ente prima di quella
data, deriva dalla necessità di garantire a esso la piena
operatività nella fase di trasferimento delle funzioni.
La coesistenza di enti diversi, che svolgono funzioni
complementari in materia di beni culturali su un territorio di
dimensioni e popolazione contenute, e impiegano risorse pubbliche
che con il tempo hanno visto una forte contrazione sono tutti
elementi alla base dell'idea di accentrare in un unico soggetto
le diverse funzioni, sia per razionalizzare i costi comuni
(personale, approvvigionamenti, eccetera) sia per garantire al
territorio servizi integrati.
Le modifiche contenute negli emendamenti riguardano la struttura
della legge, ora in due Capi, il primo riguardante l'ERPAC e il
secondo una serie di disposizioni urgenti in materia di cultura
prima delle norme finali e introducono cambiamenti praticamente
in quasi tutti gli articoli a volte sostituiti integralmente.
Se il primo articolo definisce le finalità con un richiamo a
quelle in precedenza svolte essenzialmente dell'IPAC per la
conservazione e catalogazione e a quelle relative alla gestione,
tutela e valorizzazione del compendio di Villa Manin e degli
altri istituti e luoghi della cultura di cui la Regione è
proprietaria o ha la disponibilità, è l'art. 2 a prevedere
l'istituzione dell'Ente quale ente funzionale della Regione
dotato di personalità giuridica di diritto pubblico,con sede
legale a Gorizia e operativa presso Villa Manin, definendone le
competenze in modo rinnovato e dettagliato con l'art. 3.
E' stata quindi aggiunta l'indicazione che l'ente gestisce la
Scuola regionale per restauro per l'organizzazione di corsi
specialistici; di seguito si norma la programmazione - triennale
- dell'attività dell'ERPAC, si fissano le funzioni che la Regione
esercita nei confronti dell'Ente, si trattano gli aspetti
gestionali definendo le funzioni del Direttore generale e del
Revisore unico dei conti e prevedendo l'istituzione di un
Comitato d'indirizzo scientifico e la sua dettagliata
composizione, "al fine di fornire all'Ente una specifica e
qualificata consulenza".
E' inoltre previsto che il Comitato resti in carica 3 anni e che
sia convocato almeno 6 volte l'anno e che 2 volte l'anno si
riunisca congiuntamente con la Commissione speciale per i Musei
provinciali di Gorizia.
La Commissione speciale per i Musei di Gorizia è una delle
principali novità introdotte con gli emendamenti: la sua
istituzione punta a fornire all'Ente una consulenza scientifica
specifica nel procedimento di adozione del programma per quanto
attiene le collezioni site nei Musei provinciali di Gorizia. Fra
i suoi componenti anche tre esperti designati rispettivamente
dall'Assemblea del GECT, dall'Uti Collio-Alto Isonzo e dall'Uti
Basso isontino.
Successivamente, si tratta dell'organizzazione interna dell'Ente,
delle modalità di conferimento degli incarichi, della dotazione
finanziaria, del personale, del patrimonio e della contabilità
dell'Ente.
Una ulteriore novità rispetto all'articolato originario è
proposta con l'emendamento per la Tutela pertinenziale delle
collezioni della Provincia di Gorizia con la quale la Regione
intende salvaguardare e tutelare il legame inscindibile delle
collezioni dei Musei provinciali di Gorizia con il territorio di
riferimento, precisando che a tal fine le collezioni non possono
essere in alcun caso trasferite stabilmente al di fuori del
territorio dei comuni facenti parte della Provincia.
Altre modifiche proposte riguardano le procedure - affidate a un
Commissario straordinario - di soppressione dell'Azienda e
dell'Istituto e di creazione dell'Ente.
Accanto a un pacchetto di emendamenti che introduce disposizioni
urgenti in materia di cultura, concludono il testo le norme
finanziarie, quelle abrogative e quella sull'entrata in vigore
della legge prevista per il giorno della sua pubblicazione sul
BUR.
La Commissione ha ascoltato anche i rappresentanti del Comune e
della Provincia di Gorizia, del Comune di Gradisca d'Isonzo (sede
della Galleria d'arte contemporanea Luigi Spaccapan) e della
Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, che erano stati
invitati in audizione pur sulla base del testo iniziale: da parte
loro l'auspicio che l'importante patrimonio museale della
provincia - significativa presenza sul territorio e testimonianza
di una storia secolare - rimanga proprietà della collettività
locale, e l'invito ad aprire delle consultazioni con i diversi
soggetti interessati.
La Commissione nel pomeriggio esaminerà l'articolato e i relativi
emendamenti.
(immagini tv)
(segue)