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I Comm: audizioni Autorità portuale di Trieste per Sessione europea

19.02.2016
11:08
(ACON) Trieste, 19 feb - RCM - Audizione, da parte della I Commissione consiliare presieduta da Renzo Liva (Pd), del Commissario straordinario dell'Autorità portuale di Trieste, Zeno D'Agostino, e del Segretario generale, Mario Sommariva, nell'ambito della Sessione europea 2016 e specificatamente in merito al Programma di lavoro della Commissione europea "Servizi portuali: proposta di regolamento del Parlamento e del Consiglio europei che istituisce un quadro normativo per l'accesso al mercato dei servizi portuali e la trasparenza finanziaria dei porti". Il fine - ha spiegato Liva - è di raccogliere spunti utili per il sistema portuale regionale.

A metà anni degli anni '90 - ha così rammentato Sommariva -, si era partiti con l'ambizione grande di normare a livello europeo tutti gli aspetti del porto. Mentre si è arrivati a oggi, con le ambizioni sfrondate, dopo aver rilevato che i problemi emergono a cominciare dalla terminologia, non equivalente in tutti gli Stati membri ad esempio per quanto è o non è un servizio tecnico-nautico (in Italia, ad esempio, il dragaggio non lo è, altrove sì).

Il Segretario generale ha poi parlato di codice della navigazione e leggi specifiche nazionali, tariffe definite da norme nazionali per pilotaggio e ormeggio (due servizi che non sono un problema ma una ricchezza, per il Porto di Trieste, è stato specificato), misure di sicurezza anche tramite la Capitaneria di Porto, misure antincendio.

Non vogliamo che questi aspetti siano dirimenti della competitività del Porto di Trieste - ha aggiunto D'Agostino -, perché non lo sono. C'è, invece, la parte "terra" di un porto: lì sì ci possono essere servizi da cui può dipendere la competitività. Il Commissario ha quindi detto dell'accessibilità ferroviaria e terrestre parlando del 35% in meno dei costi attuali, della riduzione del 50% della tempistica, dell'aumento della capacità ferroviaria del Porto con 106 treni che si muovono a settimana, 100 treni in più a febbraio 2016 rispetto a febbraio 2015. Anche se un problema di capacità dei terminal - ha concluso - potrebbe presentarsi prima o poi, non da ultimo per l'ammassarsi dei treni negli stessi orari (tutti desiderano partire alla mattina presto o alla sera). Comunque attraverso questa integrazione terrestre, l'Autorità portuale di Trieste è riuscita a incidere su organizzazione e costi e a rendere il porto competitivo. Ma deve essere chiaro che razionalizzare i costi per portarli a un certo livello è ciò che stiamo facendo, ma noi puntiamo soprattutto alla qualità e alla tipologia dei servizi da offrire al mercato. Da un anno stiamo lavorando molto, dal rifacimento di alcune banchine alla garanzia di concessioni demaniali pluri-decennali delle strutture. Però amiamo lavorare senza alzare troppo la testa.

Paride Cagnelutti (Ncd) ha approfittato per chiedere della fattibilità di un "Porto Regione", complementare allo sviluppo del territorio; Franco Codega (Pd) se ci potrà essere un aumento di arrivo di merci via mare nel Porto di Trieste; Andrea Ussai (M5S) degli aiuti di Stato, della concorrenza con i porti vicini, della trasparenza; Stefano Ukmar (Pd) del numero di treni che la struttura può sopportare e del numero di petroliere in rada; il presidente Liva dei contratti di lavoro e delle norme di sicurezza rispetto al resto d'Europa.

Prima di ascoltare D'Agostino, i consiglieri avevano registrato numerosi dati sulla situazione portuale europea e gli interventi, fatti in questi anni dalla Commissione europea, volti a tentare di regolamentare in modo omogeneo il sistema portuale comunitario.

(immagini tv)