CR: ddl Erpac, relatore maggioranza Martines (1)
(ACON) Trieste, 22 feb - MPB - Il disegno di legge 137
sull'istituzione dell'Ente per il patrimonio culturale della
Regione Friuli Venezia Giulia-Erpac, contenente anche norme
urgenti in materia di cultura, è l'argomento dell'odierna seduta
del Consiglio regionale in convocazione pomeridiana. L'Aula
tornerà a riunirsi con altri argomenti per le intere giornate di
domani, mercoledì e giovedì.
Ad aprire i lavori il relatore di maggioranza Vincenzo Martines
(Pd), che ritiene il provvedimento uno strumento volto a
realizzare una riorganizzazione della Amministrazione regionale e
una generale riconsiderazione dell'approccio della Regione alla
gestione dell'importante patrimonio culturale presente nel nostro
territorio, anche in conseguenza del subentro nelle funzioni
provinciali in materia determinato dalla legge regionale 26 del
2014 sul riordino del sistema Regione-Autonomie locali, che
riguarda pure l'ordinamento delle Uti e la riallocazione di
funzioni amministrative.
Infatti la legge 26 - ha ricordato Martines - comporta, tra
l'altro, il passaggio in proprietà alla Regione di nuovi luoghi e
istituti della cultura, anche di ingente valore, come il
complesso dei Musei Provinciali di Gorizia. Tale circostanza,
insieme al fatto che attualmente si assiste alla coesistenza di
enti diversi (l'Istituto regionale per il patrimonio culturale
del Friuli Venezia Giulia e l'Azienda speciale Villa Manin) che,
tuttavia, svolgono funzioni complementari in materia di beni
culturali, comporta la necessità di introdurre un nuovo modello
organizzativo dei beni culturali regionali mediante la creazione
di un ente regionale che rappresenti un polo di eccellenza per
conservazione, restauro, gestione, valorizzazione e promozione
del patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Il relatore si è soffermato sugli ultimi passaggi che hanno
riguardato il provvedimento con il deposito, il 16 febbraio, da
parte dell'assessore Torrenti in vista dell'esame in Commissione,
di una serie di emendamenti - quale conseguenza dei suoi
molteplici incontri con i soggetti istituzionalmente coinvolti
nella riorganizzazione contenuta nel testo - relativi alla
specifica situazione derivante dal trasferimento del complesso
dei Musei Provinciali di Gorizia alla Regione, mentre altre
modifiche riguardano norme riconosciute di carattere urgente in
materia di cultura.
Martines ha anche ricordato che su sua esplicita richiesta si è
passati il giorno successivo alla contestuale illustrazione del
ddl e degli emendamenti depositati, alla presenza anche dei
soggetti chiamati in audizione - rappresentanti del Comune di
Gorizia e di Gradisca d'Isonzo, della Provincia di Gorizia e
della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia - considerando ciò
opportuno, dato che le proposte emendative riguardavano
principalmente i Musei Provinciali di Gorizia.
Il relatore ha quindi riassunto i contenuti principali del testo
passato da 20 a 32 articoli, suddivisi ora in due distinti Capi,
dei quali il I riguarda specificatamente l'Erpac, mentre il II
una serie di disposizioni urgenti introdotte con emendamenti e le
norme finali.
Così Martines si è soffermato in particolare sulla governance
dell'Erpac, che risulta composta da: un direttore generale,
rappresentante legale dell'ente e con incarico conferito con
contratto di diritto privato a tempo determinato, con le modalità
e i criteri previsti per i direttori centrali
dell'Amministrazione regionale (articoli 7, 8 e 13); un servizio
affari generali unico e comune alle (tre) specifiche strutture
organizzative dell'Ente, competenti a realizzare le finalità
della legge e al vertice delle quali, a regime, è espressamente
indicato che gli incarichi dirigenziali vengano conferiti a
persone dotate di qualificazione professionale e di comprovata
esperienza in materia di tutela e valorizzazione dei beni
culturali (12); un Revisore unico dei conti (7, 9 e 13); un
Comitato d'indirizzo scientifico (10), composto da 9 membri, tra
esperti e rappresentanti istituzionali, il cui compito principale
è quello di fornire all'Ente una specifica e qualificata
consulenza scientifica, specie nel procedimento di elaborazione e
adozione del programma triennale di attività dell'Ente (5).
Con specifica attenzione per il complesso dei Musei Provinciali
di Gorizia è prevista la costituzione di una Commissione speciale
(11), composta da tre esperti designati
dall'Isontino, da un esperto in materia di turismo e dal
Direttore centrale della Direzione regionale competente in
materia di cultura, istituita per valorizzare peculiarità e
valenza storica del compendio dei Musei; prevista inoltre
un'apposita tutela pertinenziale delle collezioni della Provincia
di Gorizia, con un vincolo giuridico affinché non possano in
alcun caso essere trasferite stabilmente al di fuori del
territorio dei Comuni parte dell'attuale Provincia di Gorizia
(17).
(immagini tv)
(segue)