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CR: ddl Erpac, relatore minoranza Ziberna (2)

22.02.2016
14:35
(ACON) Trieste, 22 feb - MPB - "Gorizia e il territorio chiedono all'assessore di essere messi in condizione di esprimere la governance dei suoi beni culturali e di aprirsi a una soluzione diversa da quella prospettata con il ddl". E, ancora: "Nel caso di questo ddl la forma è sostanza e dalla Giunta, dal punto di vista formale, è stata scritta una pessima pagina della storia dei rapporti tra Esecutivo e Assemblea".

Per il relatore di minoranza Rodolfo Ziberna (FI) non si può definire diversamente quanto accaduto, con la presentazione in Commissione a pochi giorni dall'esame in Aula, di 32 emendamenti con i quali la Giunta ha significativamente modificato 15 dei 20 articoli originari del ddl 137 introducendone di altri, tanto più che ciò - ha puntualizzato il relatore - ha avuto luogo in sede di audizioni di soggetti istituzionali che così non sono stati in grado di esprimere un parere sul testo appena emendato.

Con la maggior parte dell'articolato l'Esecutivo novella una materia di competenza squisitamente regionale e su di essa il nostro Gruppo - ha poi commentato il consigliere - non nutre particolari obiezioni, se non che mentre il mondo delle istituzioni va verso drastiche riduzioni degli enti funzionali e delle loro articolazioni, la Giunta ne produce uno nuovo, che costerà di più se non altro perché decine di dipendenti provinciali passeranno nell'organico regionale, con l'inquadramento anche di chi oggi opera con contratto privato.

Ma il problema principale - per Ziberna - sta nella scelta del proprietario e dello strumento gestionale dei Musei Provinciali di Gorizia. Al proposito viene rilevato che, alla luce del fatto che la proprietà è disciplinata dalle tabelle allegate alla LR 26/2014, la Giunta afferma che il Consiglio è chiamato a esprimersi sul disegno di legge 137 e non su altri e che pertanto sarebbe fuorviante novellare altre leggi.

E' una affermazione che si lascia letteralmente esterrefatti - ha dichiarato Ziberna sottolineando che la 26/2014 è la legge regionale che ha subito il maggior numero di modifiche in un brevissimo lasso di tempo.

Un progetto di legge - così ancora Ziberna - lo si valuta per ciò che contiene, e pure per ciò che non contiene ma che si vorrebbe contenesse. Ecco perchè abbiamo insistito sulla necessità di modificare la 26 laddove dispone che i musei vengano trasferiti dalla Provincia alla Regione. Perchè - ha aggiunto - il vero problema è la volontà di questa Giunta regionale di accentrare compiti e funzioni appartenute sino a oggi ai Comuni.

Forza Italia ritiene che, come succede in tutta Italia, anche la proprietà dei Musei Provinciali con il superamento della Provincia di Gorizia debba essere trasferita al Comune di Gorizia. Ciò può aver luogo solamente con un emendamento alla 26 che il nostro Gruppo ovviamente depositerà - ha detto ancora il relatore affermando di non comprendere perchè Gorizia debba essere l'unica eccezione visto che i Comuni capoluogo della nostra regione sono proprietari e gestori dei rispettivi musei civici.

Ziberna ha poi ricordato il valore dello strumento museale ed espositivo da utilizzare anche come volano per intercettare nuovo turismo, nuove opportunità economiche. Per il territorio goriziano e isontino, meglio sarebbe non venisse privato di questa importante leva economica, assegnando la proprietà al Comune di Gorizia e la gestione a un soggetto costituito dal territorio, capace di fare sistema tra i Musei Provinciali di Borgo Castello, Palazzo Attems, Castello, Sinagoga, Villa Coronini, spazio espositivo di S. Chiara, con collaborazioni aperte a importanti spazi oltre confine in Slovenia. Se i Musei provinciali di Gorizia dovessero essere trasferiti alla Regione, la città diverrebbe un'anomalia e patirebbe un'ingiusta sperequazione rispetto agli altri capoluoghi e territori. Passando al Comune, anzichè alla Regione, potrebbero in un quadro di sinergie diventare la base per la re-istituzione dei Musei civici di Gorizia.

Così - ha concluso Ziberna -, la chiusura della Provincia potrebbe rendere per la prima volta concrete importanti forme di gestione coordinata del ricchissimo e qualificato patrimonio storico, documentale, culturale della città e del territorio con la partecipazione attiva di enti e istituzioni che ne sono detentori.

Sono queste le ragioni per cui, in deroga a quanto disciplinato dagli allegati B (funzioni trasferite alla Regione) e C (funzioni provinciali trasferite ai Comuni), riferiti all'articolo 32 della legge regionale 26, i Musei Provinciali di Gorizia - con relativi beni immobili e mobili sul territorio municipale di Gorizia, unitamente al qualificato personale e alle risorse di cui attualmente tali immobili, mobili e attività possono disporre - vengano trasferiti al Comune di Gorizia anziché alla Regione o in subordine all'Uti dell'Alto Isontino.

Senza dimenticare anche l'aspetto legato alla gestione dei Musei Provinciali: del Comitato scientifico che governerebbe su questi musei incardinati nell'Erpac nessun componente sarebbe espressione né del Comune di Gorizia né di quello di Gradisca d'Isonzo, sede di quella Galleria Spazzapan che verrebbe incorporata anch'essa in Erpac, bensì sarebbe espressione del Gect e delle due Uti che insistono sul territorio della provincia isontina.

Si è quindi dato avvio al dibattito generale.

(immagini tv)

(segue)