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CR: ddl Erpac, dibattito e replica assessore Torrenti (3)

22.02.2016
17:29
(ACON) Trieste, 22 feb - MPB - Nel dibattito generale, prima a intervenire Eleonora Frattolin (M5S) che ha espresso perplessità per i tempi nei quali è maturato il provvedimento e per come è stato coinvolto il territorio e si è detta preoccupata di firmare, con questa legge, una cambiale in bianco; da parte di Igor Gabrovec (Pd-Ssk), che è intervenuto in sloveno e che si è detto preoccupato per le polemiche scaturite sul futuro delle collezioni, la sottolineatura che ci sono ancora articoli critici; per Renzo Tondo (AR) il ddl è un esempio classico di contraddizione: la "Regione leggera" che doveva ridurre gli enti ne crea uno nuovo, con un depauperamento del territorio di Gorizia; sulla stessa lunghezza d'onda Alessandro Colautti (Ncd), che ha parlato di costruzione di una struttura amministrativa e burocratica e una tendenza ad accentrare tutto mentre si dovrebbe dare valore alle differenze portate a sistema; così pure Riccardo Riccardi (FI) per il quale la Regione si riappropria di competenze di carattere gestionale.

Per Pietro Paviotti (Citt) l'ente non si aggiunge ma sostituisce e riorganizza qualcosa che già c'è; inoltre la presenza della sede a Gorizia, il Comitato di indirizzo e il vincolo sulle Collezioni sono elementi positivi, di garanzia. Mauro Travanut (Pd) ha detto che se fosse goriziano si direbbe contento del provvedimento, pur sullo sfondo della vicenda Uti; secondo Giulio Lauri (Sel) si è costruito uno strumento legislativo che consentirà a questo organismo di perseguire programmi scientifici e mettere la sede a Gorizia è la prova che nessuno intende scippare nulla al territorio. Per Diego Moretti (Pd) c'è una sfida che i territori devono cogliere e l'assessore, anche se in maniera irrituale, ha dato in Commissione risposte positive alle esigenze; nessun accorpamento ma riorganizzazione, e, poi, questa non è la legge dei Musei provinciali di Gorizia.

Dopo le repliche dei relatori, la posizione della Giunta: l'assessore Gianni Torrenti, ribadendo la soppressione di due enti autonomi a favore di un unico ente, ha sottolineato che non si tratta di un carrozzone e ha ribadito che non si pone la questione dei costi, ma quella della criticità degli enti esistenti e l'impegno per future semplificazioni; quanto alla soluzione fondativa due esperienze con le Fondazioni sono fallite e non riproponiamo la formula; la programmazione e la regia si muovono in una logica di rete per promuovere tutta la realtà, ed è irrilevante di chi sia la proprietà, cosa su cui il ddl non interviene; l'emendamento sul vincolo prescinde infatti dalla proprietà; i beni sono inalienabili, sono del territorio e in esso devono creare valore. Con la sede dell'ente mettiamo a Gorizia la regia per tutta la regione e questa è una opportunità.

L'Aula ha quindi intrapreso le votazioni dell'articolato.

(immagini tv) (segue)