CR: ddl Erpac, dibattito e replica assessore Torrenti (3)
(ACON) Trieste, 22 feb - MPB - Nel dibattito generale, prima
a intervenire Eleonora Frattolin (M5S) che ha espresso
perplessità per i tempi nei quali è maturato il provvedimento e
per come è stato coinvolto il territorio e si è detta preoccupata
di firmare, con questa legge, una cambiale in bianco; da parte di
Igor Gabrovec (Pd-Ssk), che è intervenuto in sloveno e che si è
detto preoccupato per le polemiche scaturite sul futuro delle
collezioni, la sottolineatura che ci sono ancora articoli
critici; per Renzo Tondo (AR) il ddl è un esempio classico di
contraddizione: la "Regione leggera" che doveva ridurre gli enti
ne crea uno nuovo, con un depauperamento del territorio di
Gorizia; sulla stessa lunghezza d'onda Alessandro Colautti (Ncd),
che ha parlato di costruzione di una struttura amministrativa e
burocratica e una tendenza ad accentrare tutto mentre si dovrebbe
dare valore alle differenze portate a sistema; così pure Riccardo
Riccardi (FI) per il quale la Regione si riappropria di
competenze di carattere gestionale.
Per Pietro Paviotti (Citt) l'ente non si aggiunge ma sostituisce
e riorganizza qualcosa che già c'è; inoltre la presenza della
sede a Gorizia, il Comitato di indirizzo e il vincolo sulle
Collezioni sono elementi positivi, di garanzia. Mauro Travanut
(Pd) ha detto che se fosse goriziano si direbbe contento del
provvedimento, pur sullo sfondo della vicenda Uti; secondo Giulio
Lauri (Sel) si è costruito uno strumento legislativo che
consentirà a questo organismo di perseguire programmi scientifici
e mettere la sede a Gorizia è la prova che nessuno intende
scippare nulla al territorio. Per Diego Moretti (Pd) c'è una
sfida che i territori devono cogliere e l'assessore, anche se in
maniera irrituale, ha dato in Commissione risposte positive alle
esigenze; nessun accorpamento ma riorganizzazione, e, poi, questa
non è la legge dei Musei provinciali di Gorizia.
Dopo le repliche dei relatori, la posizione della Giunta:
l'assessore Gianni Torrenti, ribadendo la soppressione di due
enti autonomi a favore di un unico ente, ha sottolineato che non
si tratta di un carrozzone e ha ribadito che non si pone la
questione dei costi, ma quella della criticità degli enti
esistenti e l'impegno per future semplificazioni; quanto alla
soluzione fondativa due esperienze con le Fondazioni sono fallite
e non riproponiamo la formula; la programmazione e la regia si
muovono in una logica di rete per promuovere tutta la realtà, ed
è irrilevante di chi sia la proprietà, cosa su cui il ddl non
interviene; l'emendamento sul vincolo prescinde infatti dalla
proprietà; i beni sono inalienabili, sono del territorio e in
esso devono creare valore. Con la sede dell'ente mettiamo a
Gorizia la regia per tutta la regione e questa è una opportunità.
L'Aula ha quindi intrapreso le votazioni dell'articolato.
(immagini tv)
(segue)