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Citt: ERPAC con rete museale regionale per valorizzare territorio

22.02.2016
18:18
(ACON) Trieste, 22 feb - COM/MPB - Il Consiglio regionale ha approvato l'istituzione dell'Ente Regionale Patrimonio Culturale (ERPAC) sul quale si è ampiamente discusso in aula tenendo in considerazione le diverse istanze provenienti dal territorio - sottolinea il capogruppo dei Cittadini, Pietro Paviotti ricordando che il nuovo ente nasce come conseguenza delle disposizioni della legge di riforma degli enti locali (LR 26/2014) che, nel prevedere la chiusura delle Province, stabilisce il passaggio alla Regione delle funzioni provinciali in materia di cultura a partire da luglio 2016, aprendo nel contempo il tema della gestione dei musei provinciali.

L'Erpac, inoltre, ha unito e razionalizzato la gestione e l'attività di due importanti realtà culturali regionali come l'Azienda speciale di Villa Manin e l'Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.

Nella sua relazione in Aula, Paviotti ha evidenziato come nell'esame preliminare della legge il movimento civico dei Cittadini abbia sollevato due questioni importanti da valutare e risolvere, ovvero quella dei musei di Gorizia e quella riferita alla reale autonomia dell'ente. Il lavoro dei Cittadini in Commissione attraverso appositi emendamenti modificativi e migliorativi del testo ha permesso di dare risposte concrete alle istanze sollevate.

La cosiddetta "questione goriziana", per esempio, riferita alla proprietà delle collezioni e alla gestione dei musei è stata una delle più dibattute, ma il rischio che il territorio isontino potesse vedersi spogliato del proprio patrimonio museale per effetto del passaggio della proprietà delle collezioni alla Regione è stato efficacemente scongiurato mediante la richiesta allo Stato di vincolare le collezioni al territorio all'atto del passaggio di proprietà. Una soluzione sicuramente valida per questa prima fase, fermo restando che non è da escludere in futuro la possibilità di adottare quale modello gestionale la fondazione di partecipazione aperta alla diverse realtà territoriali.

Altro tema che presentava alcune problematiche era quello riferito all'autonomia delle nuovo Ente e alla sua capacità di rappresentare bene i territori, evitando a tutti i costi una sorta di "centralismo regionale". In questo senso, è stato previsto un Comitato d'indirizzo scientifico che, oltre a concorrere all'elaborazione del programma triennale, interverrà anche in merito all'organizzazione dell'attività dell'Ente. Un ruolo centrale ed incisivo da affidare ad esperti competenti in materia, cominciando dal Presidente del Comitato stesso a cui sarà affidata la funzione di supervisione del programma e l'alta vigilanza sulla realizzazione delle iniziative dell'Ente.

Non secondaria neppure la volontà di collocare la sede dell'Erpac a Gorizia nell'ottica di un policentrismo culturale fortemente auspicato dai Cittadini che, in futuro, dovrà riguardare e coinvolgere con la stessa filosofia altre realtà regionali in primis quella pordenonese.

I Cittadini hanno infine sollecitato che questa nuova realtà si raccordi con la rete museale regionale in modo da creare quelle sinergie che valorizzino il patrimonio presente capillarmente nel nostro territorio.