CR: riordino funzioni Province, relatore minoranza Ziberna (6)
(ACON) Trieste, 23 feb - MPB - Rodolfo Ziberna (FI), secondo
relatore di minoranza, ha esordito ricordando che in Commissione
il ddl presentato è stato poi stravolto dagli emendamenti portati
dall'assessore, secondo "la prassi scorretta di questa Giunta di
modificare le carte in tavola"; diverse sono state le proposte di
miglioramento che abbiamo formulato all'assessore, che ha
assicurato di voler verificarne l'accoglimento, anche se
parziale, nei giorni che ci separavano dall'Aula: valuteremo se e
in quale misura ciò è accaduto.
Così Ziberna ha ricordato, tra le diverse proposte, quella di dar
vita, nel mentre viene soppresso l'Osservatorio regionale sulla
sicurezza integrata, a un soggetto che possa rappresentare luogo
di sintesi delle proposte e criticità in tema di sicurezza: senza
dubbio i compiti della Regione in questo ambito sono estremamente
circoscritti, rispetto alle altre forze di polizia, ma - ha fatto
notare il relatore - va rilevato come la polizia locale sia
presente in modo capillare sul territorio; sarebbe un vero
peccato non mettere in rete queste competenze, queste esperienze,
queste vere e proprie risorse. Da qui la ragione per cui abbiamo
proposto un tavolo, estremamente snello, costituito dalle forze
di polizia, inclusa quella locale, dalle prefetture, ma anche
dalla scuola e dagli enti locali, in grado di rappresentare punto
di riferimento, luogo in cui far convergere esperienze, istanze,
proposte.
Sconcertanti invece per il relatore gli emendamenti con cui la
Giunta regionale interviene una volta di più sulle norme che
disciplinano le Uti. Così ricordando che circa il 40% dei Comuni
non ha condiviso una parte o l'altra della legge di riforma,
Ziberna ha sottolineato che ha dell'incredibile ciò che si sta
per realizzare nella nostra regione: Uti zoppe con diversi
Comuni ciascuna che non hanno approvato gli statuti: un caos
amministrativo e gestionale sino al pronunciamento del TAR. Dal
1° luglio avremo Comuni che eserciteranno funzioni in forma
associata e altri che non lo faranno, fatta peraltro eccezione
per i servizi gestiti dagli ambiti socioassistenziali.
Con questa legge si intende confermare il regime punitivo per i
Comuni che non avranno adempiuto entro il prossimo 15 aprile,
applicando loro penalizzazioni e, conseguentemente, ai loro
cittadini. Insomma, la Giunta ha deciso che vi sono in regione
cittadini di serie A e di serie B.
Prova di quello che Ziberna ha definito un ricatto è il vincolo
di destinazione previsto per le risorse attualmente stanziate nel
fondo di perequazione che verranno usate solo dai Comuni facenti
parte di Unioni, i quali fruiranno essi soli di quanto residuerà
dal mancato uso da parte dei Comuni non facenti parte perché lo
spostamento nel fondo per gli investimenti cambierà allocazione
ma non i fruitori. La scelta della Regione pertanto è quella di
mantenere sotto assedio i Comuni dissenzienti, indifferente al
fatto che essi siano poco meno della metà dei Comuni in tutta la
regione. In più - ha osservato Ziberna - poco importa alla Giunta
sottoporre al parere del CAL i suoi ultimi emendamenti, vista la
mancanza di tempo oggettiva per consentire a esso una valutazione.
Forza Italia intende denunciare questa arroganza e il
neocentralismo e per questo - ha concluso Ziberna - ha depositato
emendamenti volti innanzitutto ad abrogare la legge regionale
26/2014 e, in subordine, le modifiche apportate dalla Giunta con
gli ultimi emendamenti alla LR 26/2014.
Ha quindi preso il via il dibattito generale.
(segue)