CR: funzioni Province, Panontin e Serracchiani, fine lavori (8)
(ACON) Trieste, 23 feb - MPB/AB - Dopo gli interventi dei
consiglieri nel dibattito generale e prima delle repliche dei
relatori, l'assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin ha
articolato il suo intervenuto in due parti. La prima - ha poi
spiegato citando nomi e date - è un collage di virgolettati di
chi oggi è all'opposizione e avversa la legge. Mettendo a
confronto quanto si dice oggi e si diceva allora appare chiaro
l'ostruzionismo.
Così ha snocciolato frasi come quelle in cui si evidenzia come
attraverso l'associazionismo si difenda il ruolo storico dei
piccoli Comuni; come l'obiettivo della riforma sia rafforzare i
servizi attraverso forme associative stabili e che la forma più
idonea sia stata ravvisata nell'Unione; come la sfida fosse
quella di mettere insieme le esigenze dei piccoli Comuni con
quelle dei grandi; come l'Unione, in quanto entità forte e
decisiva, consentirà ai Comuni di pesare di più; come in questo
modo siano stati chiamati i Comuni a disciplinarsi per
raggiungere dimensioni consistenti; come le risposte non vengano
date solo dal sindaco ma da una intera comunità; come si faccia
un passaggio culturale.
Una premessa di citazioni per dire, nella seconda parte, di aver
fornito dettagliate motivazioni sulle scelte fatte (in un volume
dal titolo "Il percorso della riforma" di quasi 200 pagine,
distribuito a tutti i soggetti interessati e anche disponibile on
line sul portale delle Autonomie locali) e che la riforma andava
fatta già nella legislatura Tondo, ma che è stata lasciata
indietro.
Non è stata questa Giunta né questa maggioranza a impantanare la
riforma: non solo è stata ferita l'autorevolezza di quest'Aula e
del legislatore regionale minando alle fondamenta il concetto
stesso di autonomia e specialità, ma è stato perso inutilmente un
semestre, regalato a chi non vuole cambiare, né superare
campanilismi o rendite territoriali, a chi cerca cavilli
burocratici, a chi vuol fare campagne elettorali. Con un appello
al senso di responsabilità vi chiedo - ha concluso l'assessore -
di non giocare sulla pelle dei cittadini, di correggere le
storture, ma di non aver paura del cambiamento.
Quando si fa politica, ha poi detto la presidente della Regione
Debora Serracchiani riferendosi alle troppe osservazioni inesatte
giunte dai banchi dell'opposizione, la superficialità di certe
frasi andrebbe evitata.
La presidente ha infine richiamato la Carta delle Autonomie del
2010, sottoscritta allora da diversi ministri FI e LN, e in
particolare quanto riguarda l'esercizio delle funzioni poi
parzialmente ripreso dalla legge Delrio, per dire che oggi non ci
si inventa nulla di nuovo e quel che le opposizioni avversano era
scritto su un documento che le loro stesse parti politiche
avevano scritto e approvato.
Con questo si sono conclusi i lavori odierni. L'esame
dell'articolato riprenderà domani mattina dopo il Question Time.
(fine)