Sel: Lauri, riforma enti lcali, ampliata tutela comunità slovena
(ACON)Trieste, 24 feb - COM/MPB - "Come Gruppo di Sel
esprimiamo grande soddisfazione per l'approvazione di un nostro
emendamento modificato poi dalla Giunta, con cui assieme ai
colleghi Ukmar e Gabrovec abbiamo rafforzato l'identità della
comunità slovena all'interno delle UTI anche prevedendo l'obbligo
- simbolicamente importantissimo - di redarre gli Statuti in
lingua slovena e di utilizzare la denominazione slovena dell'UTI
all'interno dei Comuni in cui si applica la legge "38".
Lo ha dichiarato Giulio Lauri, presidente del gruppo consigliare
di Sel, commentando l'accoglimento - con modifiche - di un
emendamento con cui si stabilisce che gli statuti delle Unioni
che includono almeno un Comune dell'ambito territoriale di cui
all' art.4 della legge 38/2001, siano redatti anche in lingua
slovena e che nel territorio dei Comuni dell'ambito territoriale
di cui all' articolo 4 delle legge 38/2001 è stabilito l'uso
delle denominazione dell'Unione anche in lingua slovena". Con
questo subemendamento tale previsione è stata poi estesa anche ai
Comuni friulanofoni e germanofoni.
"Come è noto, fra i Comuni che non hanno approvato gli statuti o
che al momento hanno deciso ancora di non aderire alle UTI si
sommano diverse posizioni: chi nel centrodestra contesta la
Riforma in toto ma anche altri per i quali la contrarietà si è
concentrata su aspetti specifici della legge", ha continuato
Lauri.
"Il Consiglio sa bene che uno dei temi che ha preoccupato le
comunità locali di questa regione è il fatto che nella legge
sulle Uti, il punto di vista dell'identità del territorio e in
particolare il tema dell'identità culturale e linguistica della
comunità slovena, non sia stata tenuta nella dovuta
considerazione. Una delle preoccupazioni è stata quella che
dentro un contesto di Unioni Territoriali Intercomunali dove
convivono più comunità, le specificità e l'identità e il diritto
di tutela - internazionalmente riconosciuto delle Comunità
slovena in Italia - potesse dissolversi dentro una unione
territoriale nella quale cambia la composizione demografica e
culturale prevalente di quella comunità.
"Questa modifica, unitamente agli elementi di flessibilità
sull'avvio delle UTI introdotti dall'Aula, e alla discussione del
fondo di perequazione per il 2015, consente alla riforma di fare
un buon passo in avanti disponendosi anche a interloquire con le
proposte di ulteriori modifiche avanzate dall' ANCI".