CR: riordino settore terziario, relatore maggioranza Bagatin (1)
(ACON) Trieste, 25 feb - RCM - Renata Bagatin (Pd) ha aperto i
lavori del Consiglio regionale in veste di relatore di
maggioranza del disegno di legge n. 129, sul riordino del settore
terziario e la sua incentivazione.
Il ddl in esame - ha spiegato la consigliera - comprende una
prima revisione al settore del commercio e del turismo, ma
soprattutto intende avviare il percorso della promulgazione, il
prossimo autunno, di una nuova legge che definisca un testo unico
sul terziario.
Oltre a disposizioni di coordinamento con norme statali, nuove
norme relative agli outlet e ai centri commerciali naturali e di
sostegno al settore turistico, sono comprese due disposizioni
rilevanti per il settore del terziario: la prima riguarda la
deregolamentazione delle aperture, la seconda si occupa della
riorganizzazione dei Centri di assistenza tecnica (Cat).
Per quanto riguarda questa ultima, la Bagatin ha sottolineato
"come una razionalizzazione dei Cat attuali e una loro
riorganizzazione sia la premessa per sviluppare un più attento ed
efficace sostegno al settore del terziario. La norma prevede la
costituzione di un Centro di assistenza tecnica alle imprese del
terziario (Catt FVG) come riferimento per tutta la regione, il
quale si affiancherà ai Centri di assistenza tecnica alle imprese
commerciali (Cat). Il Catt FVG diventerà l'unico interlocutore ed
eserciterà alcune fondamentali funzioni delegate. In primis, la
gestione delle risorse regionali a favore del settore che potrà
rendere più efficiente e capillare il sistema di sostegno alle
imprese, ma anche l'organizzazione dei corsi di formazione
previsti dalla normativa di settore. La disposizione renderà i
corsi omogenei in tutto il territorio e consentirà un'offerta di
servizi più razionale".
Per introdurre il discorso sulla deregolamentazione delle
aperture, la Bagatin ha rammentato che a il legislatore nazionale
sta esaminando un disegno di legge sugli orari di apertura degli
esercizi commerciali che prevede 12 giornate di chiusura
obbligatorie. Proprio in relazione a ciò, si è voluta introdurre
nel ddl n. 129 la previsione di alcune giornate di chiusura
obbligatoria nell'arco dell'anno, in particolare festività civili
e religiose che esprimono il nostro portato culturale e storico.
Siamo consapevoli - ha sottolineato - che questa disposizione
potrà andare incontro al rischio di impugnazione da parte del
Governo. Ma crediamo anche che la necessità di una
regolamentazione di base nel settore commerciale si ponga come
uno degli obiettivi urgenti per la politica, soprattutto in un
momento come questo in cui assistiamo a una riduzione del tessuto
imprenditoriale e a un cronico rallentamento dei consumi, per
quanto riguarda strettamente l'ambito economico, e a un crescente
impoverimento sociale e dei diritti dei lavoratori per quanto
concerne un ambito più generale. Dobbiamo trovare un giusto
equilibrio fra i bisogni dei consumatori e i diritti dei
lavoratori della piccola distribuzione.
(immagini tv)
(segue)