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CR: riordino settore terziario, relatore maggioranza Bagatin (1)

25.02.2016
10:37
(ACON) Trieste, 25 feb - RCM - Renata Bagatin (Pd) ha aperto i lavori del Consiglio regionale in veste di relatore di maggioranza del disegno di legge n. 129, sul riordino del settore terziario e la sua incentivazione.

Il ddl in esame - ha spiegato la consigliera - comprende una prima revisione al settore del commercio e del turismo, ma soprattutto intende avviare il percorso della promulgazione, il prossimo autunno, di una nuova legge che definisca un testo unico sul terziario.

Oltre a disposizioni di coordinamento con norme statali, nuove norme relative agli outlet e ai centri commerciali naturali e di sostegno al settore turistico, sono comprese due disposizioni rilevanti per il settore del terziario: la prima riguarda la deregolamentazione delle aperture, la seconda si occupa della riorganizzazione dei Centri di assistenza tecnica (Cat).

Per quanto riguarda questa ultima, la Bagatin ha sottolineato "come una razionalizzazione dei Cat attuali e una loro riorganizzazione sia la premessa per sviluppare un più attento ed efficace sostegno al settore del terziario. La norma prevede la costituzione di un Centro di assistenza tecnica alle imprese del terziario (Catt FVG) come riferimento per tutta la regione, il quale si affiancherà ai Centri di assistenza tecnica alle imprese commerciali (Cat). Il Catt FVG diventerà l'unico interlocutore ed eserciterà alcune fondamentali funzioni delegate. In primis, la gestione delle risorse regionali a favore del settore che potrà rendere più efficiente e capillare il sistema di sostegno alle imprese, ma anche l'organizzazione dei corsi di formazione previsti dalla normativa di settore. La disposizione renderà i corsi omogenei in tutto il territorio e consentirà un'offerta di servizi più razionale".

Per introdurre il discorso sulla deregolamentazione delle aperture, la Bagatin ha rammentato che a il legislatore nazionale sta esaminando un disegno di legge sugli orari di apertura degli esercizi commerciali che prevede 12 giornate di chiusura obbligatorie. Proprio in relazione a ciò, si è voluta introdurre nel ddl n. 129 la previsione di alcune giornate di chiusura obbligatoria nell'arco dell'anno, in particolare festività civili e religiose che esprimono il nostro portato culturale e storico.

Siamo consapevoli - ha sottolineato - che questa disposizione potrà andare incontro al rischio di impugnazione da parte del Governo. Ma crediamo anche che la necessità di una regolamentazione di base nel settore commerciale si ponga come uno degli obiettivi urgenti per la politica, soprattutto in un momento come questo in cui assistiamo a una riduzione del tessuto imprenditoriale e a un cronico rallentamento dei consumi, per quanto riguarda strettamente l'ambito economico, e a un crescente impoverimento sociale e dei diritti dei lavoratori per quanto concerne un ambito più generale. Dobbiamo trovare un giusto equilibrio fra i bisogni dei consumatori e i diritti dei lavoratori della piccola distribuzione.

(immagini tv)

(segue)