CR: riordino settore terziario, relatore minoranza Ciriani (3)
(ACON) Trieste, 25 feb - RCM - Con il disegno di legge n. 129
di semplificazione della normativa relativa al settore terziario
e per l'incentivazione di quest'ultimo - è l'incipit del relatore
di minoranza, Luca Ciriani (FdI/AN) -, si vuole innovare i
settori del commercio, del turismo e dei servizi, anche
introducendo linee di finanziamento in loro favore.
Ciriani ricorda che si va a incidere ancora una volta sulla legge
regionale n. 29 del 2005 (Normativa organica in materia di
attività commerciali e di somministrazione di alimenti e
bevande), che già interviene sulla LR 2/2002. E tra le priorità
del ddl 129, il consigliere menziona le misure specifiche per il
terziario, con lo sviluppo del turismo, dell'interporto di
Pordenone e dell'insediamento delle imprese.
Quanto alla chiusura degli esercizi commerciali, Ciriani
evidenzia che la disposizione vigente, di fatto disapplicata per
contrasto con la normativa statale, prevede la chiusura
obbligatoria nei giorni domenicali e festivi, fatta salva la
possibilità di deroga nel mese di dicembre e fino a un massimo di
ulteriori 25 giornate domenicali e festive. La proposta
stabilisce invece 9 festività di chiusura obbligatoria (1
gennaio, Pasqua, Lunedì dell'Angelo, 25 aprile, 1 maggio, 2
giugno, 15 agosto, 25 e 26 dicembre), pur nell'ambito del
riconoscimento del principio per cui l'esercizio del commercio al
dettaglio in sede fissa si svolge senza limiti riguardanti le
giornate di apertura e chiusura. L'efficacia della norma
decorrerà dall'1 ottobre 2016.
Siamo favorevoli alle 9 giornate di chiusura obbligatoria, ma la
Giunta - avverte Ciriani - deve fare una forte azione con i
parlamentari regionali affinché trasformino questa norma in un
emendamento di legge nazionale e la facciano inserire nella prima
legge utile affinché venga riconosciuta. Altrimenti la Giunta da
un lato rasserena sindacati e personale facendo vedere un impegno
nei loro confronti, dall'altro strizza l'occhio alla grande
distribuzione, conscia che non cambierà nulla. L'invito preciso è
che la presidente della Regione convochi urgentemente i
parlamentari del FVG, che sono anche maggioranza nel Governo
nazionale, affinché questo disegno di legge non resti pura
finzione, ma serva per regolamentare le chiusure e sia un aiuto
concreto ai centri storici mettendo un freno alla proliferazione
dei centri commerciali.
L'istituzione di un unico Centro di assistenza tecnica alle
imprese del terziario (Catt FVG) non sembrerebbe, poi, fugare i
dubbi relativi all'area dell'erogazione dei contributi alle
imprese, persistendo limitazioni sia alla trasparenza che alla
rappresentatività, stabilendo un'eccessiva concentrazione di
potere delegato di spesa a favore di un unico soggetto.
Passando all'analisi dell'adeguamento tecnico della legge
regionale 29/2005 quanto a distribuzione di alimenti e bevande da
attività in sede fissa, commercio nelle aree pubbliche da parte
dei mercati, localizzazione dei posteggi, fiere, sagre e
manifestazioni temporanee. Ciriani fa presente che oggi nei
Comuni classificati come località a prevalente economia turistica
identificati in Lignano Sabbiadoro e Grado, gli esercenti
determinano liberamente orari e giornate di chiusura degli
esercizi di commercio al dettaglio in sede fissa. Con la modifica
proposta si mantiene tale principio, ma si abroga la possibilità
di fare altrettanto da parte di altri Comuni. Così rimane
irrisolto il problema dei capoluoghi di Provincia e delle
località turistiche montane.
Certamente dopo molti anni di crisi del settore terziario, quale
coda lunga della più ampia crisi economica di questi anni, ci si
aspettava qualcosa di più da parte della Giunta - chiosa Ciriani.
Quindi il nostro voto di astensione in Commissione andrà rivisto
a seguito dei lavori d'Aula, anche se rimaniamo pessimisti circa
la possibilità di tale provvedimento di evitare la
desertificazione dei centri urbani, con la continua chiusura di
attività commerciali e del terziario.
(immagini tv)
(segue)