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LN: Zilli, azioni per prevenire terrorismo e chiarire numero immigrati

02.03.2016
17:02
(ACON) Trieste, 2 mar - COM/MPB - "Oggi il Governatore del Veneto Luca Zaia ci dice che da loro ci sono oltre 12mila persone arrivate, che non si sa che fine abbiano fatto: com'è la situazione in Friuli Venezia Giulia? Siamo sicuri che non sia molto più alto il numero di immigrati oltre la quota assegnataci dal ministero? Torrenti dovrà rispondere anche di questo".

A dirlo è Barbara Zilli, consigliera regionale della Lega Nord, che annuncia il deposito di una nuova interrogazione alla Giunta per sapere se anche in Friuli Venezia Giulia "esiste un elevato numero di persone "fantasma". Ma non solo, Zilli attacca ancora chiedendo conto di "possibili infiltrazioni terroristiche tra i sedicenti profughi, dopo il caso di Pordenone e considerando che dopo le dichiarazioni di Mastelloni sulla possibile infiltrazione di terroristi all'interno dei profughi percorrenti la rotta balcanica, al coro di voci illustri si unisce anche quella del comandante Nato in Europa".

Zilli aggiunge: "Renzi, Alfano e Serracchiani impareranno finalmente ad ascoltare i moniti che arrivano ormai da tutto il mondo? Questi presunti profughi vanno schedati e i controlli ai confini devono essere realizzati concretamente, passando palmo a palmo i valichi. È inevitabile che in masse di persone si possano nascondere anche soggetti legati a gruppi terroristici o alla criminalità: smettiamola con il solito buonismo di facciata, è necessario ora più che mai che i nostri governanti aprano occhi e orecchie e inizino a fare prevenzione, controllando sistematicamente e in modo approfondito coloro che entrano in Italia e in particolare in Friuli Venezia Giulia, che è la regione maggiormente esposta ai flussi di immigrati provenienti dalla rotta balcanica.

"Non sappiamo come evolverà la situazione con l'arrivo della primavera. È anche per questo - conclude la consigliera leghista - che con forza chiedo nuovamente alla presidente e all'assessore Torrenti di fare sentire la propria voce a Roma per rinegoziare le quote e ottenere maggiori forze di polizia. Chi arriva va controllato per evitare di ospitare in casa nostra soggetti potenzialmente pericolosi".