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FI: Ziberna, pdl su riforma servizio idrico penalizza il Goriziano

09.03.2016
11:13
(ACON) Trieste, 9 mar - COM/RCM - La prossima settimana il Consiglio regionale esaminerà la proposta di legge n. 135 (presentata dai consiglieri di centrosinistra Boem, Lauri, Paviotti e Moretti) in tema di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti urbani, destinata a cambiare molto nella provincia goriziana sebbene la maggioranza cerchi di parlarne il meno possibile (negando, tra l'altro, audizioni prima assicurate in Commissione) e di chiudere la faccenda in tutta fretta.

La denuncia arriva una volta di più da Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo di FI in Consiglio regionale, che così prosegue: "Se la proposta sarà approvata, il territorio isontino sarà privato della possibilità di decidere dei propri investimenti e delle proprie tariffe sull'acqua. Inoltre, sarà chiamato a pagare gli investimenti che verranno realizzati nelle altre province, attraverso un aumento delle tariffe. Ecco un altro grande risultato di cui l'amministrazione di centrosinistra che malgoverna la Regione potrà andare fiera, dopo aver scippato l'Isontino della sua sanità, dopo la mancanza di aiuti all'impresa e all'occupazione, dopo aver consentito e agevolato l'occupazione da parte degli immigrati.

"L'acqua non può e non deve diventare un lusso. Voglio sperare che, almeno in questa circostanza, tutte le forze politiche della nostra provincia vorranno essere coese nel difendere le nostre eccellenze, il diritto all'acqua come bene essenziale, di tutti.

"Il Cato Goriziano è stato costituito nel 1999, la prima autorità di pianificazione del servizio idrico in Friuli Venezia Giulia e una delle prime in Italia, con l'adesione di tutti i Comuni dell'Isontino. Il Cato Goriziano è l'unico in tutta Italia a essere riuscito a finanziare interamente il proprio piano d'ambito con ben 150 milioni di euro di investimenti; è l'ente con un altissimo livello di investimenti programmati ed effettivamente realizzati rispetto la media nazionale e senza sforare la una media tariffaria nazionale (IlSole24Ore, febbraio 2016), il che significa che, a parità di spesa, nel Cato Goriziano vengono realizzati più investimenti.

"La ratio di riforma della legge regionale 13/2005 sul servizio idrico integrato è condivisibile nel segno della costituzione di un'unica Autorità regionale acqua e rifiuti, in linea anche con le altre Regioni d'Italia dove ben 16 su 21 hanno già optato per una governance sovraprovinciale, però l'assenza in proposta di legge di un riferimento alla governance e all'articolazione territoriale amministrativa è discriminatorio perché rinviato a una decisione successiva non di alta politica regionale, comportando il rischio di non tutelare un equilibrio generale tra le Cato oggi presenti con lo spoglio delle sedi dei singoli territori (Goriziano, Udinese, Pordenonese e Triestino) o peggio, di quelli più piccoli seppur, come il Goriziano, eccellenza per qualità professionalità e sussidiarietà col territorio.

"La proposta del centrosinistra deve essere migliorata riequilibrando i poteri decisionali tra l'Assemblea unica regionale e quelle locali, soprattutto in materia di Piano d'ambito dei lavori e la determinazione della tariffa e in risposta a una maggiore tutela dei territori comunali e provinciali interessati. Anche le scelte contrattualistiche da applicare al personale dipendente vanno riviste per non scoraggiare le alte professionalità ed esperienze sinora maturate, unitamente alle sedi dell'ufficio unico dell'Ausir.

"Ecco la ragione per cui Forza Italia presenterà emendamenti in tal senso, auspicando di trovare su essi la convergenza delle altre forze politiche, nella consapevolezza che non si tratta di una battaglia politica ma di difesa del territorio isontino da un ulteriore impoverimento".