FI: Ziberna, pdl su riforma servizio idrico penalizza il Goriziano
(ACON) Trieste, 9 mar - COM/RCM - La prossima settimana il
Consiglio regionale esaminerà la proposta di legge n. 135
(presentata dai consiglieri di centrosinistra Boem, Lauri,
Paviotti e Moretti) in tema di servizio idrico integrato e di
gestione integrata dei rifiuti urbani, destinata a cambiare molto
nella provincia goriziana sebbene la maggioranza cerchi di
parlarne il meno possibile (negando, tra l'altro, audizioni prima
assicurate in Commissione) e di chiudere la faccenda in tutta
fretta.
La denuncia arriva una volta di più da Rodolfo Ziberna,
vicecapogruppo di FI in Consiglio regionale, che così prosegue:
"Se la proposta sarà approvata, il territorio isontino sarà
privato della possibilità di decidere dei propri investimenti e
delle proprie tariffe sull'acqua. Inoltre, sarà chiamato a pagare
gli investimenti che verranno realizzati nelle altre province,
attraverso un aumento delle tariffe. Ecco un altro grande
risultato di cui l'amministrazione di centrosinistra che
malgoverna la Regione potrà andare fiera, dopo aver scippato
l'Isontino della sua sanità, dopo la mancanza di aiuti
all'impresa e all'occupazione, dopo aver consentito e agevolato
l'occupazione da parte degli immigrati.
"L'acqua non può e non deve diventare un lusso. Voglio sperare
che, almeno in questa circostanza, tutte le forze politiche della
nostra provincia vorranno essere coese nel difendere le nostre
eccellenze, il diritto all'acqua come bene essenziale, di tutti.
"Il Cato Goriziano è stato costituito nel 1999, la prima autorità
di pianificazione del servizio idrico in Friuli Venezia Giulia e
una delle prime in Italia, con l'adesione di tutti i Comuni
dell'Isontino. Il Cato Goriziano è l'unico in tutta Italia a
essere riuscito a finanziare interamente il proprio piano
d'ambito con ben 150 milioni di euro di investimenti; è l'ente
con un altissimo livello di investimenti programmati ed
effettivamente realizzati rispetto la media nazionale e senza
sforare la una media tariffaria nazionale (IlSole24Ore, febbraio
2016), il che significa che, a parità di spesa, nel Cato
Goriziano vengono realizzati più investimenti.
"La ratio di riforma della legge regionale 13/2005 sul servizio
idrico integrato è condivisibile nel segno della costituzione di
un'unica Autorità regionale acqua e rifiuti, in linea anche con
le altre Regioni d'Italia dove ben 16 su 21 hanno già optato per
una governance sovraprovinciale, però l'assenza in proposta di
legge di un riferimento alla governance e all'articolazione
territoriale amministrativa è discriminatorio perché rinviato a
una decisione successiva non di alta politica regionale,
comportando il rischio di non tutelare un equilibrio generale tra
le Cato oggi presenti con lo spoglio delle sedi dei singoli
territori (Goriziano, Udinese, Pordenonese e Triestino) o peggio,
di quelli più piccoli seppur, come il Goriziano, eccellenza per
qualità professionalità e sussidiarietà col territorio.
"La proposta del centrosinistra deve essere migliorata
riequilibrando i poteri decisionali tra l'Assemblea unica
regionale e quelle locali, soprattutto in materia di Piano
d'ambito dei lavori e la determinazione della tariffa e in
risposta a una maggiore tutela dei territori comunali e
provinciali interessati. Anche le scelte contrattualistiche da
applicare al personale dipendente vanno riviste per non
scoraggiare le alte professionalità ed esperienze sinora
maturate, unitamente alle sedi dell'ufficio unico dell'Ausir.
"Ecco la ragione per cui Forza Italia presenterà emendamenti in
tal senso, auspicando di trovare su essi la convergenza delle
altre forze politiche, nella consapevolezza che non si tratta di
una battaglia politica ma di difesa del territorio isontino da un
ulteriore impoverimento".