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LN: Zilli, con chiusura rotta balcanica FVG a rischio

11.03.2016
13:00
(ACON) Trieste, 11 mar - COM/RCM - "Il Friuli è ridotto a una tendopoli a cielo aperto: il rischio che gli immigrati respinti dall'Austria puntino verso il Friuli Venezia Giulia è ormai certezza", afferma la consigliera regionale della Lega Nord, Barbara Zilli, che aggiunge: "La prova di questo, la vediamo nelle molte persone fermate alla stazione di Tarvisio e, purtroppo, nelle decine di persone che ancora dormono nel sottopassaggio della stazione, a Udine. Siamo già a marzo e i lavori alla caserma Cavarzerani non sono ancora conclusi, nonostante le molte rassicurazioni che avevamo avuto dagli assessori regionali Torrenti e Panontin. Quanto ancora dovremo aspettare?"

Anche della Monti di Pordenone non si sa più nulla - precisa la Zilli - e nel frattempo abbiamo immigrati che girano per le strade dei capoluoghi senza sapere che fare e aumentando la percezione di insicurezza nella gente. Pretendiamo risposte dalla presidente Serracchiani. Oltretutto stiamo andando verso un periodo dell'anno in cui le condizioni climatiche favorevoli possono acutizzare nuovamente gli arrivi: dove metteremo queste persone? Il monito va ovviamente alla Regione che, è evidente, non è preparata ad affrontare queste criticità e che mettendo immigrati in alberghi quattro stelle non stempera, ma aumenta invece, il rischio di tensione sociale.

La chiusura della rotta balcanica, annunciata a livello europeo, si ripercuoterà sul Friuli Venezia Giulia e gli effetti potrebbero essere dirompenti. La Serracchiani - chiede polemicamente la consigliera del Carroccio - vuole continuare a usare il Friuli come colonia per sedicenti profughi, per applicare i suoi fallimentari modelli di accoglienza diffusa? È tempo di tutelare prima la nostra gente come dovrebbe fare un buon presidente di regione: vada invece a Roma a chiedere una riduzione della quota immigrati proprio in virtù della nostra posizione geografica e del possibile arrivo di profughi di ritorno dall'Austria.