LN: Zilli, con chiusura rotta balcanica FVG a rischio
(ACON) Trieste, 11 mar - COM/RCM - "Il Friuli è ridotto a una
tendopoli a cielo aperto: il rischio che gli immigrati respinti
dall'Austria puntino verso il Friuli Venezia Giulia è ormai
certezza", afferma la consigliera regionale della Lega Nord,
Barbara Zilli, che aggiunge: "La prova di questo, la vediamo
nelle molte persone fermate alla stazione di Tarvisio e,
purtroppo, nelle decine di persone che ancora dormono nel
sottopassaggio della stazione, a Udine. Siamo già a marzo e i
lavori alla caserma Cavarzerani non sono ancora conclusi,
nonostante le molte rassicurazioni che avevamo avuto dagli
assessori regionali Torrenti e Panontin. Quanto ancora dovremo
aspettare?"
Anche della Monti di Pordenone non si sa più nulla - precisa la
Zilli - e nel frattempo abbiamo immigrati che girano per le
strade dei capoluoghi senza sapere che fare e aumentando la
percezione di insicurezza nella gente. Pretendiamo risposte dalla
presidente Serracchiani. Oltretutto stiamo andando verso un
periodo dell'anno in cui le condizioni climatiche favorevoli
possono acutizzare nuovamente gli arrivi: dove metteremo queste
persone? Il monito va ovviamente alla Regione che, è evidente,
non è preparata ad affrontare queste criticità e che mettendo
immigrati in alberghi quattro stelle non stempera, ma aumenta
invece, il rischio di tensione sociale.
La chiusura della rotta balcanica, annunciata a livello europeo,
si ripercuoterà sul Friuli Venezia Giulia e gli effetti
potrebbero essere dirompenti. La Serracchiani - chiede
polemicamente la consigliera del Carroccio - vuole continuare a
usare il Friuli come colonia per sedicenti profughi, per
applicare i suoi fallimentari modelli di accoglienza diffusa? È
tempo di tutelare prima la nostra gente come dovrebbe fare un
buon presidente di regione: vada invece a Roma a chiedere una
riduzione della quota immigrati proprio in virtù della nostra
posizione geografica e del possibile arrivo di profughi di
ritorno dall'Austria.