CR: ritirata mozione tutela pozzi artesiani (2)
(ACON) Trieste, 15 mar - MPB - All'attenzione dell'Aula la
mozione "a tutela dei pozzi artesiani quale fonte esclusiva di
approvigionamento idrico" presentata dai consiglieri del
MoVimento 5 stelle e a cui Mara Piccin (Misto) aveva aggiunto la
firma: già discussa ma non votata la scorsa tornata d'Aula, dopo
la presentazione di due emendamenti interamente sostitutivi, la
mozione oggi, al termine di un nuovo dibattito è stata ritirata
dal primo firmatario Cristian Sergo.
I due emendamenti sostitutivi erano stati presentati uno dalla
maggioranza, primo firmatario il dem Vittorino Boem, e uno della
minoranza, primo firmatario Paride Cargnelutti (Ncd). Proprio
Cargnelutti al termine del dibattito, aveva proposto -
raccogliendo l'adesione unanime dell'Assemblea - la sospensione
della votazione per verificare la possibilità di fare sintesi tra
le posizioni contenute nei tre documenti.
Intenzione dei consiglieri M5S e Piccin, impegnare la Giunta a
promuovere la realizzazione di una campagna di indagini
idrogeologiche cui affidare la caratterizzazione stratigrafica e
idraulica dei singoli acquiferi, la definizione di medio-lungo
termine delle singole misure freatimetriche, l'individuazione e
la datazione delle acque fossili, le pressioni esercitate sui
singoli acquiferi in relazione agli emungimenti, alle
contaminazioni e al cono salino; a riformulare il vigente
articolo 48 delle norme tecniche del Piano tutela acque in
conformità a quanto previsto dall'articolo 93 del Regio Decreto
1775/1933; a subordinare, per i casi non previsti del decreto,la
fissazione di eventuali limitazioni di portata all'esito di una
sperimentazione scientifica che stabilisca le portate
prelevabili; a emanare le linee guida per la trivellazione dei
nuovi pozzi e per la sperimentazione sulle portate prelevabili,
avvalendosi per questo del supporto tecnico-scientifico di ARPA
FVG, di un autorevole soggetto terzo e comunque di soli enti
pubblici; a escludere, infine, i pozzi artesiani trattati dal
citato articolo del Regio Decreto dalle previsioni del vigente
articolo 36 delle norme tecniche di attuazione del Piano.
Quanto agli emendamenti, con quello firmato dai democratici Boem
e Travanut e da Lauri (Sel) si impegnava la Giunta a mantenere un
dialogo con i Comuni della Bassa Pianura con l'obiettivo di
tutelare la risorsa idrica sotterranea riconoscendo il ruolo del
sistema di approvvigionamento idrico rappresentato dai pozzi
artesiani in quella porzione di territorio caratterizzato
dall'assenza di infrastrutture acquedottistiche. E inoltre: a
portare a compimento l'azione pianificatoria regionale con
l'approvazione del Piano di tutela delle Acque; a sollecitare il
Tavolo tecnico costituito con delibera nel 2014 affinchè porti a
termine, anche con il necessario supporto finanziario, le
attività sperimentali previste; a incrementare, al di sotto della
linea delle risorgive, la rete di monitoraggio quantitativo con
la realizzazione di nuovi punti di misura per completare le
conoscenze sullo stato dei corpi idrici sotterranei; a proseguire
il censimento del numero dei pozzi artesiani; a limitare sprechi
della risorsa idrica sotterranea, anche mediante forme di
incentivazione prevedendo indirizzi e norme specifiche, in tal
senso nel PRTA o la previsione nei Piano d'Ambito di
progettazione e realizzazione di acquedotti industriali nelle
principali aree produttrici, cone le zone industriali
dell'Aussa-Corno e di Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento.
L'emendamento presentato da Cargnelutti e Colautti (Ncd), che
aveva raccolto anche le firme di Ciriani (FdI/AN), De Anna,
Ziberna e Riccardi (FI), Tondo (AR) e Barillari (Gruppo
Misto)chiedeva alla Giunta di effettuare un censimento del numero
dei pozzi artesiani, ma in primo luogo di rilevare e rendere noti
in tempi brevi i dati delle trivellazioni degli ultimi 5 anni per
valutare la tendenza in atto. Inoltre, di progettare un
acquedotto a servizio della zona industriale dell'Aussa Corno nei
Comuni di San Giorgio di Nogaro, Torviscosa e Cervignano del
Friuli con la captazione di acque a uso industriale dai vicini
fiumi Corno e Aussa o dall'impianto di depurazione presente; a
programmare una rete di irrigazione agricola da parte del
Consorzio di Bonifica Pianura Friulana a sostegno del settore
agricolo della Bassa friulana, che incide in maniera
significativa nell'economia regionale; a regolamentare le future
infissioni; a un dimensionamento sperimentale dei pozzi esistenti
alla dimensione delle fontane storiche; a studiare le portate e
la qualità delle falde per un periodo di 5 anni in relazione alla
sperimentazione; a escludere da qualsiasi pianificazione un
progetto acquedottistico per le caratterizzate dai pozzi
artesiani; a dare infine avvio a una campagna di prevenzione
sull'inquinamento delle acque sotterranee in particolare
sull'utilizzo dei nitrati in agricoltura.
Al termine di un ulteriore dibattito il consigliere Sergo ha
espresso la volontà di ritirare la mozione evidenziando che da
parte dei proponenti gli emendamenti non c'era stata la ricerca
di concordare una possibile modifica del testo iniziale della
mozione.
Una sospensione dei lavori per verificare un tanto non ha dato
esito favorevole per la definizione di un testo modificato in
modo condiviso fra le varie parti e il portavoce M5S ha
confermato il ritiro della mozione, che così ha determinato il
decadere dei due emendamenti.
Da parte dei presentatori delle due modifiche non è stato dato
seguito all'ipotizzata, possibile, trasformazione dei due testi
in ordine del giorno.
(immagini tv)
(segue)