GM: Piccin, Governo inadempiente su Electrolux, la Giunta si attivi
(ACON) Trieste, 14 mar - COM/MPB - "Electrolux torna a guardare
alla Polonia: e il Governo che fa?"
Se lo chiede la consigliera regionale del Gruppo Misto Mara
Piccin, che di fronte alle insistenti indiscrezioni che danno la
proprietà della multinazionale svedese intenzionata a
incrementare la capacità produttiva delle proprie fabbriche
polacche, ha presentato un'interrogazione alla Giunta.
"Electrolux nell'ultimo anno si sarebbe detta più volte pronta a
mantenere gli impegni che aveva sottoscritto nel maggio 2014,
alla presenza del presidente Matteo Renzi e dei presidenti di
Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna. Tale
accordo avrebbe dovuto assicurare la permanenza del Gruppo in
Italia e il salvataggio dello stabilimento di Porcia, con 150
milioni di euro di investimenti da parte dell'azienda tra il 2014
e il 2017 a fronte della concessione da parte governativa di
fondi per innovazione e ricerca per realizzare modelli di alta
gamma.
"Questo avrebbe permesso - ricorda la Piccin - di accentuare il
carattere di qualità e il made in Italy, e quindi di incrementare
la produzione italiana di elettrodomestici e riconquistare i
livelli occupazionali di un tempo. Peccato che gli investimenti
statali promessi non sarebbero mai arrivati, secondo quanto
sostengono fonti sindacali".
A questo punto il rischio di un disimpegno, nel medio o nel breve
periodo, dall'Italia e quindi anche dallo stabilimento di Porcia,
si fa di nuovo concreto. E la Piccin chiede alla presidente
Serracchiani e all'assessore competente Sergio Bolzonello "qual è
lo stato dell'arte delle pratiche di erogazione dei finanziamenti
all'Electrolux e se la presidente della Regione intende farsi
parte attiva presso il Governo affinchè venga ottemperato
l'accordo siglato nel 2014".
Lo Stato pare infatti essere assente rispetto agli impegni
intrapresi e di questo passo "nel 2017 si avrà anche
l'attivazione degli esuberi di personale, finora scongiurati. Si
vuole davvero arrivare a questo, o si può agire in sede romana
affinché Renzi onori gli impegni che ha assunto?"