II Comm: audizione lavoratori e sindacati magazzino Egas di Pordenone
(ACON) Trieste, 15 mar - RCM - Sessanta lavoratori (ma
potrebbero scendere a 45 dopo un taglio del 25%) che rischiano di
passare da un contratto logistica a un contratto pulizie, ovvero
a ritrovarsi in una busta paga già ai minimi (dai 900 ai 1.200
euro netti al mese) alcune centinaia di euro in meno (detrazioni
previste dai 250 ai 600 euro lordi), pur a parità di mansioni e
professionalità.
È quanto hanno detto in audizione, in II Commissione consiliare
regionale, presieduta da Alessio Gratton (Sel), i rappresentanti
sindacali di Cgil e Cisl in merito al regime contrattuale
proposto ai lavoratori del magazzino regionale centralizzato
(Egas) di Pordenone da Coopservice di Reggio Emilia, impresa
aggiudicataria dell'appalto indetto dalla Regione per il servizio
di distribuzione dei materiali sanitari per ospedali e dei
farmaci. All'incontro hanno preso parte anche un nutrito numero
di lavoratori, alla presenza dell'assessore regionale alla
Salute, Maria Sandra Telesca.
A partire dal primo aprile - hanno spiegato i sindacati -
cambiamo titolare, che ha già paventato l'intenzione del cambio
di contratto oltre a possibili tagli o del numero dei dipendenti
o delle ore lavorate con il passaggio da full time a part time.
Tutto risale al 15 aprile di tre anni - è stato ricordato -, con
il bando su cui già allora avevamo avanzato preoccupazioni per i
lavoratori perché il bando era stato scritto male, senza alcuna
garanzia del mantenimento del contratto vigente. Allora ci fu
risposto che ci sbagliavamo, invece oggi la preoccupazione è
reale. Per il contratto del trasporto unico furono messe delle
clausole di salvaguardia, in questo caso no. Forse perché un
migliaio di lavoratori vanno più tutelati rispetto ad appena una
sessantina? Eppure ciò che viene fatto a Pordenone è molto
importante per tutta la collettività.
Siamo lavoratori professionisti che svolgono un'attività
pubblica. Ci stava bene il contratto che avevamo - hanno detto i
lavoratori - anche se non superava i 1.200 euro al mese, ma ci
dava dignità di vita; questo taglio ci toglierà dignità, a noi
che già viviamo in maniera difficoltosa. Facciamo anche i turni e
finiamo oltre la mezzanotte. Voi dite che la colpa è della legge,
ma le leggi le fate voi. Quando ci arrivano degli ordini
all'ultimo minuto di farmaci urgenti per un intervento, restiamo
sin oltre l'orario, pur senza essere ripagati, perché ci sentiamo
prima di tutto utenti e pensiamo che potrebbe esserci un nostro
parente ad avere bisogno di quei farmaci, ma così non possiamo
farcela più. Siamo arrivati ai minimi. Vogliamo capire dove vanno
i nostri soldi, risparmiati sulla nostra pelle.
Che l'errore venga rimosso da chi l'errore l'ha fatto - hanno
rimarcato tutti -. Abbiamo sempre visto che quando c'era la
volontà, le soluzioni si sono trovate.
Da parte dell'assessore Telesca la conferma che il vizio sta nel
capitolato di marzo 2013 e la garanzia che sarà fatta una
verifica legale con l'Avvocatura della Regione, oltre a un'azione
nei confronti della Coopservice, perché la clausola sociale va
rispettata. Il problema è che la ditta vincitrice ha il diritto,
per legge, di applicare il contratto multi-servizi, inferiore
all'attuale. È necessaria una pressione politica comune, Giunta e
Consiglio, in quanto avrebbe più peso.
Dopo le richieste e le rimostranze di tutti i consiglieri, il
presidente Gratton ha garantito che convocherà entro due giorni
la Coopservice e che i risultati dell'incontro saranno,
ovviamente, resi noti alle organizzazioni sindacali e ai
lavoratori. La cosa non sarà lasciata cadere nel vuoto, si
studierà il miglior intervento possibile da parte della Regione.
(immagini tv)