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II Comm: audizione lavoratori e sindacati magazzino Egas di Pordenone

15.03.2016
16:09
(ACON) Trieste, 15 mar - RCM - Sessanta lavoratori (ma potrebbero scendere a 45 dopo un taglio del 25%) che rischiano di passare da un contratto logistica a un contratto pulizie, ovvero a ritrovarsi in una busta paga già ai minimi (dai 900 ai 1.200 euro netti al mese) alcune centinaia di euro in meno (detrazioni previste dai 250 ai 600 euro lordi), pur a parità di mansioni e professionalità.

È quanto hanno detto in audizione, in II Commissione consiliare regionale, presieduta da Alessio Gratton (Sel), i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl in merito al regime contrattuale proposto ai lavoratori del magazzino regionale centralizzato (Egas) di Pordenone da Coopservice di Reggio Emilia, impresa aggiudicataria dell'appalto indetto dalla Regione per il servizio di distribuzione dei materiali sanitari per ospedali e dei farmaci. All'incontro hanno preso parte anche un nutrito numero di lavoratori, alla presenza dell'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca.

A partire dal primo aprile - hanno spiegato i sindacati - cambiamo titolare, che ha già paventato l'intenzione del cambio di contratto oltre a possibili tagli o del numero dei dipendenti o delle ore lavorate con il passaggio da full time a part time.

Tutto risale al 15 aprile di tre anni - è stato ricordato -, con il bando su cui già allora avevamo avanzato preoccupazioni per i lavoratori perché il bando era stato scritto male, senza alcuna garanzia del mantenimento del contratto vigente. Allora ci fu risposto che ci sbagliavamo, invece oggi la preoccupazione è reale. Per il contratto del trasporto unico furono messe delle clausole di salvaguardia, in questo caso no. Forse perché un migliaio di lavoratori vanno più tutelati rispetto ad appena una sessantina? Eppure ciò che viene fatto a Pordenone è molto importante per tutta la collettività.

Siamo lavoratori professionisti che svolgono un'attività pubblica. Ci stava bene il contratto che avevamo - hanno detto i lavoratori - anche se non superava i 1.200 euro al mese, ma ci dava dignità di vita; questo taglio ci toglierà dignità, a noi che già viviamo in maniera difficoltosa. Facciamo anche i turni e finiamo oltre la mezzanotte. Voi dite che la colpa è della legge, ma le leggi le fate voi. Quando ci arrivano degli ordini all'ultimo minuto di farmaci urgenti per un intervento, restiamo sin oltre l'orario, pur senza essere ripagati, perché ci sentiamo prima di tutto utenti e pensiamo che potrebbe esserci un nostro parente ad avere bisogno di quei farmaci, ma così non possiamo farcela più. Siamo arrivati ai minimi. Vogliamo capire dove vanno i nostri soldi, risparmiati sulla nostra pelle.

Che l'errore venga rimosso da chi l'errore l'ha fatto - hanno rimarcato tutti -. Abbiamo sempre visto che quando c'era la volontà, le soluzioni si sono trovate.

Da parte dell'assessore Telesca la conferma che il vizio sta nel capitolato di marzo 2013 e la garanzia che sarà fatta una verifica legale con l'Avvocatura della Regione, oltre a un'azione nei confronti della Coopservice, perché la clausola sociale va rispettata. Il problema è che la ditta vincitrice ha il diritto, per legge, di applicare il contratto multi-servizi, inferiore all'attuale. È necessaria una pressione politica comune, Giunta e Consiglio, in quanto avrebbe più peso.

Dopo le richieste e le rimostranze di tutti i consiglieri, il presidente Gratton ha garantito che convocherà entro due giorni la Coopservice e che i risultati dell'incontro saranno, ovviamente, resi noti alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori. La cosa non sarà lasciata cadere nel vuoto, si studierà il miglior intervento possibile da parte della Regione.

(immagini tv)