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CR: servizio idrico e rifiuti, relatore maggioranza Boem (1)

17.03.2016
10:30
(ACON) Trieste, 17 mar - MPB - All'attenzione dell'Aula, nella terza giornata di lavoro per il Consiglio regionale, la proposta di legge per l'organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani presentata dai consiglieri Vittorino Boem e Diego Moretti (Pd), Giulio Lauri (Sel) e Pietro Paviotti (Citt).

Ad aprire i lavori della seduta l'intervento del relatore di maggioranza Vittorino Boem (Pd), primo firmatario del provvedimento, per il quale l'equilibrio del controllo pubblico sull'erogazione di questi servizi pubblici si basa sulla governance multilivello e sulla sussidiarietà in essa contenuta: così la norma individua l'Ambito territoriale ottimale (ATO) entro il quale espletare i due servizi, e ne definisce l'Ente di governo, nel quale i Comuni sono chiamati a esercitare le loro funzioni.

Riguardo alle norme di tutela del bene acqua e della gestione dei rifiuti, la Regione agisce con la pianificazione di settore (il Piano regionale di tutela delle acque, e il Piano regionale di gestione dei rifiuti) e con le rispettive norme di attuazione - ha sottolieato Boem ricordando quanto fin qui fatto dal legislatore regionale per il servizio idrico con la LR. 13/2005, mentre per quanto concerne la gestione integrata dei rifiuti urbani, la situazione della governance è piuttosto arretrata; solo nel 2012 la nostra Regione si è dotata di un Piano per la gestione dei rifiuti urbani con l'impostazione dell'unico ATO regionale senza tuttavia costituire un Ente di governo d'ambito; così i singoli Comuni hanno continuato a esercitare le funzioni di governo del settore in forma singola, o al più associata in funzione della società di gestione dei quali erano soci rivolgendosi, nei fatti, sia per le elaborazioni tariffarie che per gli indirizzi sulle politiche di gestione dei rifiuti, direttamente alle società di gestione, tanto che le politiche di settore non sempre sono state fatte in funzione delle esigenze dei cittadini per il tramite dei loro sindaci, ma in funzione delle esigenze delle società di gestione.

Boem si è poi soffermato sulla situazione delle infrastrutture del settore idrico (reti idriche, di trasporto e di raccolta); dai dati Istat 2012 (censimento delle acque per uso civile) emerge che le dispersioni nelle reti di distribuzione dell'acqua potabile in Regione toccano il 44,9%, contro una media del nord-est del 32,6% (+12,3%) e una media nazionale del 37,4% (+7,5%), collocando la nostra regione al sesto posto nella classifica delle regioni meno virtuose. Riguardo alla depurazione, la percentuale di carichi inquinanti civili non trattati in impianti di depurazione arriva al 52,1%, contro una media del nord-est del 42,1% (+10%) e una media nazionale del 42,4% (+9,7%), collocando la nostra regione al secondo posto dopo la Sicilia per peggior efficienza dei sistemi di depurazione, per non parlare delle carenze rispetto alla depurazione delle acque, con rischi di infrazioni europee che potrebbero costare al FVG sanzioni per circa 66 milioni di euro di multa all'anno.

La soluzione più equa per porre rimedio a questo deficit infrastrutturale - ha detto Boem - è di proseguire con più incisività nel far partire i cantieri delle opere contenute nei Piani d'ambito realizzati dagli enti di governo degli ATO, affrontando con serietà il problema della bancabilità di questi interventi, vero limite che attualmente incontrano i territori.

Occorre sbloccare gli investimenti sulle nostre reti, rendendole efficienti per i diritti dei cittadini e per la tutela dell'ambiente - ha insistito il relatore sottolineando che, invece, per quanto riguarda le politiche di settore del sistema di gestione dei rifiuti urbani la nostra regione ha una situazione impiantistica per il trattamento dei rifiuti che pare più che adeguata, persino sovrabbondante per gli impianti di smaltimento e per le volumetrie autorizzate nelle discariche. Gli obiettivi di raccolta differenziata raggiunti dalla nostra regione sono incoraggianti, in valore assoluto, e sono buoni gli andamenti riguardo ai nuovi traguardi sulla qualità della differenziazione.

La virtuosità della gestione dei rifiuti urbani ci colloca in una posizione ottimale per poter affrontare le sfide dei prossimi decenni, riguardo la qualità della differenziazione, la riduzione dei materiali da avviare a selezione, la riduzione degli imballaggi e il superamento dell'obsolescenza programmata dei beni. Per fare questo, tuttavia, è importante che i Comuni possano davvero operare scelte strategiche su questo settore governando il sistema in un'Autorità che ponga obiettivi ambiziosi, e che vincoli le società di gestione al raggiungimento di standard sempre più elevati.

Quanto alla proposta di legge, Boem ha ricordato sia le obiezioni riguardo l'impostazione della nuova Authority venute da alcuni comitati referendari "Acqua bene comune" e da alcuni sindaci, sia il sostegno dato dal Pd nel 2011 ai referendum promossi dai comitati "Acqua bene comune".

Possiamo affermare - ha concluso il relatore - che la norma proposta è pienamente nel solco indicato dall'esito del referendum del 2011: lo stimolo a operare razionalizzazioni, soprattutto degli attuali gestori in-house, consentirà loro di poter continuare a operare nei prossimi decenni e a realizzare gli investimenti che, qualora non fossero fatti, metterebbero seriamente a rischio tali affidamenti. Inoltre, dà pienamente in mano ai Comuni - ovvero gli enti più prossimi alle esigenze dei cittadini e dei territori - veri strumenti di governo di entrambi i settori, idrico e rifiuti, per avviare politiche di sistema a tutela dei cittadini e dell'ambiente.

(immagini tv)

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