CR: servizio idrico e rifiuti, relatore maggioranza Boem (1)
(ACON) Trieste, 17 mar - MPB - All'attenzione dell'Aula, nella
terza giornata di lavoro per il Consiglio regionale, la proposta
di legge per l'organizzazione delle funzioni relative al servizio
idrico integrato e al servizio di gestione integrata dei rifiuti
urbani presentata dai consiglieri Vittorino Boem e Diego Moretti
(Pd), Giulio Lauri (Sel) e Pietro Paviotti (Citt).
Ad aprire i lavori della seduta l'intervento del relatore di
maggioranza Vittorino Boem (Pd), primo firmatario del
provvedimento, per il quale l'equilibrio del controllo pubblico
sull'erogazione di questi servizi pubblici si basa sulla
governance multilivello e sulla sussidiarietà in essa contenuta:
così la norma individua l'Ambito territoriale ottimale (ATO)
entro il quale espletare i due servizi, e ne definisce l'Ente di
governo, nel quale i Comuni sono chiamati a esercitare le loro
funzioni.
Riguardo alle norme di tutela del bene acqua e della gestione dei
rifiuti, la Regione agisce con la pianificazione di settore (il
Piano regionale di tutela delle acque, e il Piano regionale di
gestione dei rifiuti) e con le rispettive norme di attuazione -
ha sottolieato Boem ricordando quanto fin qui fatto dal
legislatore regionale per il servizio idrico con la LR. 13/2005,
mentre per quanto concerne la gestione integrata dei rifiuti
urbani, la situazione della governance è piuttosto arretrata;
solo nel 2012 la nostra Regione si è dotata di un Piano per la
gestione dei rifiuti urbani con l'impostazione dell'unico ATO
regionale senza tuttavia costituire un Ente di governo d'ambito;
così i singoli Comuni hanno continuato a esercitare le funzioni
di governo del settore in forma singola, o al più associata in
funzione della società di gestione dei quali erano soci
rivolgendosi, nei fatti, sia per le elaborazioni tariffarie che
per gli indirizzi sulle politiche di gestione dei rifiuti,
direttamente alle società di gestione, tanto che le politiche di
settore non sempre sono state fatte in funzione delle esigenze
dei cittadini per il tramite dei loro sindaci, ma in funzione
delle esigenze delle società di gestione.
Boem si è poi soffermato sulla situazione delle infrastrutture
del settore idrico (reti idriche, di trasporto e di raccolta);
dai dati Istat 2012 (censimento delle acque per uso civile)
emerge che le dispersioni nelle reti di distribuzione dell'acqua
potabile in Regione toccano il 44,9%, contro una media del
nord-est del 32,6% (+12,3%) e una media nazionale del 37,4%
(+7,5%), collocando la nostra regione al sesto posto nella
classifica delle regioni meno virtuose. Riguardo alla
depurazione, la percentuale di carichi inquinanti civili non
trattati in impianti di depurazione arriva al 52,1%, contro una
media del nord-est del 42,1% (+10%) e una media nazionale del
42,4% (+9,7%), collocando la nostra regione al secondo posto dopo
la Sicilia per peggior efficienza dei sistemi di depurazione, per
non parlare delle carenze rispetto alla depurazione delle acque,
con rischi di infrazioni europee che potrebbero costare al FVG
sanzioni per circa 66 milioni di euro di multa all'anno.
La soluzione più equa per porre rimedio a questo deficit
infrastrutturale - ha detto Boem - è di proseguire con più
incisività nel far partire i cantieri delle opere contenute nei
Piani d'ambito realizzati dagli enti di governo degli ATO,
affrontando con serietà il problema della bancabilità di questi
interventi, vero limite che attualmente incontrano i territori.
Occorre sbloccare gli investimenti sulle nostre reti, rendendole
efficienti per i diritti dei cittadini e per la tutela
dell'ambiente - ha insistito il relatore sottolineando che,
invece, per quanto riguarda le politiche di settore del sistema
di gestione dei rifiuti urbani la nostra regione ha una
situazione impiantistica per il trattamento dei rifiuti che pare
più che adeguata, persino sovrabbondante per gli impianti di
smaltimento e per le volumetrie autorizzate nelle discariche. Gli
obiettivi di raccolta differenziata raggiunti dalla nostra
regione sono incoraggianti, in valore assoluto, e sono buoni gli
andamenti riguardo ai nuovi traguardi sulla qualità della
differenziazione.
La virtuosità della gestione dei rifiuti urbani ci colloca in una
posizione ottimale per poter affrontare le sfide dei prossimi
decenni, riguardo la qualità della differenziazione, la riduzione
dei materiali da avviare a selezione, la riduzione degli
imballaggi e il superamento dell'obsolescenza programmata dei
beni. Per fare questo, tuttavia, è importante che i Comuni
possano davvero operare scelte strategiche su questo settore
governando il sistema in un'Autorità che ponga obiettivi
ambiziosi, e che vincoli le società di gestione al raggiungimento
di standard sempre più elevati.
Quanto alla proposta di legge, Boem ha ricordato sia le obiezioni
riguardo l'impostazione della nuova Authority venute da alcuni
comitati referendari "Acqua bene comune" e da alcuni sindaci, sia
il sostegno dato dal Pd nel 2011 ai referendum promossi dai
comitati "Acqua bene comune".
Possiamo affermare - ha concluso il relatore - che la norma
proposta è pienamente nel solco indicato dall'esito del
referendum del 2011: lo stimolo a operare razionalizzazioni,
soprattutto degli attuali gestori in-house, consentirà loro di
poter continuare a operare nei prossimi decenni e a realizzare
gli investimenti che, qualora non fossero fatti, metterebbero
seriamente a rischio tali affidamenti. Inoltre, dà pienamente in
mano ai Comuni - ovvero gli enti più prossimi alle esigenze dei
cittadini e dei territori - veri strumenti di governo di entrambi
i settori, idrico e rifiuti, per avviare politiche di sistema a
tutela dei cittadini e dell'ambiente.
(immagini tv)
(segue)