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CR: servizio idrico e rifiuti, relatore minoranza Colautti (5)

17.03.2016
11:31
(ACON) Trieste, 17 mar - MPB - Ha esordito sottolineando un pregio della proposta di legge in esame, Alessandro Colautti (Ncd), secondo relatore di minoranza: quello di proporre una "governance unica" del settore idrico e dei rifiuti per superare l'eccessiva frammentazione gestionale e migliorare questi servizi essenziali per i cittadini meglio programmando gli investimenti, cosa possibile solo con una visione di respiro regionale che nel settore idrico vuol dire interventi anche nei territori periferici e scarsamente abitati, mentre per quanto riguarda i rifiuti significa ottimizzare la raccolta e la gestione degli impianti esistenti. E' ormai noto che la tariffa è il principale se non unico strumento finanziario per coprire i costi di gestione e di investimento. Questo provvedimento va quindi valutato per quello che la legislazione concorrente permette al legislatore regionale senza caricarlo di connotati ideologici soprattutto sul tema dell'acqua. La dimostrazione di una visione tutta spostata sull'acqua si è vista sia durante i lavori preparatori della Commissione, comprese le audizioni, dove la componente fognatura/depurazione è stata quasi sempre fuori dal dibattito, senza contare la questione rifiuti relegata ad una posizione secondaria delegata ai gestori come fosse materia per addetti ai lavori.

Questo provvedimento - ha insistito Colautti - riguarda aspetti di governo dei sevizi acqua/rifiuti che non impediranno eventuali recepimenti legislativi che potrebbero intervenire a livello nazionale né tantomeno, anzi, con l'auspicato rafforzamento dello Statuto sul tema acqua compreso anche il settore "idroelettrico". Questa materia, dunque, sarà uno dei punti qualificanti della revisione dello Statuto per giungere ad una previsione simile a quella del Trentino Alto Adige.

Quanto al problema "privatizzazione" non si deve dimenticare - ha poi avvertito il relatore - che nella nostra regione il sistema dei gestori è sostanzialmente in house (questo vale anche per i rifiuti) quindi a valenza pubblica con un forte controllo esercitato dai Comuni nelle società operative.

Nell'ambito dei rifiuti dopo l'opportuna norma varata nel 2012 con la previsione di un ambito unico regionale si sono creati i presupposti per un piano industriale autosostenibile, grazie anche alla possibilità di conferimento negli impianti esistenti in regione, ma non avendo ancora previsto l'Autority la Regione è a rischio di Commissariamento.

Di seguito il relatore ha affrontato in maniera puntuale le parti salienti del provvedimento evidenziando gli ambiti di intervento dell'opposizione anche sostenendo emendamenti della maggioranza volti ad affermare il principio di sussidiarietà e differenziazione, proprio nell'ottica - ha sottolineato - di recepire preoccupazioni provenienti dai territori.

Le audizioni, grazie all'integrazione dei soggetti da audire richiesta dal Gruppo NCD, ha consentito di ottenere le osservazioni, oltre che delle diverse istituzioni anche dei rappresentanti dei consorzi e delle società di gestione degli acquedotti e delle risorse idriche, dell'igiene ambientale, e delle organizzazioni di settore in generale della regione. La relazione sullo stato dei servizi idrici integrati in Friuli Venezia Giulia è stata esaminata anche dal Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione, ha sottolineato Colautti facendo riferimento alle risultanze.

Passando al settore rifiuti la presente proposta di legge - ha avvertito il relatore - non ha come obiettivo quello di innovare disposizioni in materia di trattamento, trasporto o smaltimento dei rifiuti, bensì quello della governance di regolazione del sistema, un settore dove la normativa regionale è piuttosto polverizzata. Nei fatti, un vero e proprio ente di governo dell'Ambito territoriale ottimale (Ato) dei rifiuti urbani in Friuli Venezia Giulia non esiste: sono i singoli Comuni ad affidare il servizio, esponendo il sistema a rilevanti rischi di disintegrazione della gestione per aree omogenee. Rispetto all'elaborazione dei contratti di servizio, sempre i Comuni si trovano in difficoltà e ricorrono, impropriamente, al supporto delle stesse società di gestione per la loro elaborazione. Da tutto ciò, la necessità di una profonda revisione dei due sistemi.

Non sono mancati i richiami ai miglioramenti tecnici alla proposta di legge votati in Commissione, tutto per dire, infine, che si poteva, e si può, fare di più anche in futuro per migliorare il testo e che il confronto in Aula non potrà che essere utile a ciò, considerato che la proposta di legge ha ben poco di ideologico, e troverà - ha detto Colautti - il nostro Gruppo disponibile ad apportarne gli ulteriori aggiustamenti tecnici. L'importante - ha conlcuso - è avviare il percorso che potrà portare la nostra regione a recuperare il tempo perduto e dare un buon esempio dell'uso della "specialità" attraverso una gestione efficiente ed efficace di sevizi fondamentali per i nostri cittadini.

Si è quindi dato avvio al dibattito generale.

(segue)