CR: servizio idrico e rifiuti, relatore minoranza Colautti (5)
(ACON) Trieste, 17 mar - MPB - Ha esordito sottolineando un
pregio della proposta di legge in esame, Alessandro Colautti
(Ncd), secondo relatore di minoranza: quello di proporre una
"governance unica" del settore idrico e dei rifiuti per superare
l'eccessiva frammentazione gestionale e migliorare questi servizi
essenziali per i cittadini meglio programmando gli investimenti,
cosa possibile solo con una visione di respiro regionale che nel
settore idrico vuol dire interventi anche nei territori
periferici e scarsamente abitati, mentre per quanto riguarda i
rifiuti significa ottimizzare la raccolta e la gestione degli
impianti esistenti. E' ormai noto che la tariffa è il principale
se non unico strumento finanziario per coprire i costi di
gestione e di investimento. Questo provvedimento va quindi
valutato per quello che la legislazione concorrente permette al
legislatore regionale senza caricarlo di connotati ideologici
soprattutto sul tema dell'acqua. La dimostrazione di una visione
tutta spostata sull'acqua si è vista sia durante i lavori
preparatori della Commissione, comprese le audizioni, dove la
componente fognatura/depurazione è stata quasi sempre fuori dal
dibattito, senza contare la questione rifiuti relegata ad una
posizione secondaria delegata ai gestori come fosse materia per
addetti ai lavori.
Questo provvedimento - ha insistito Colautti - riguarda aspetti
di governo dei sevizi acqua/rifiuti che non impediranno eventuali
recepimenti legislativi che potrebbero intervenire a livello
nazionale né tantomeno, anzi, con l'auspicato rafforzamento dello
Statuto sul tema acqua compreso anche il settore "idroelettrico".
Questa materia, dunque, sarà uno dei punti qualificanti della
revisione dello Statuto per giungere ad una previsione simile a
quella del Trentino Alto Adige.
Quanto al problema "privatizzazione" non si deve dimenticare - ha
poi avvertito il relatore - che nella nostra regione il sistema
dei gestori è sostanzialmente in house (questo vale anche per i
rifiuti) quindi a valenza pubblica con un forte controllo
esercitato dai Comuni nelle società operative.
Nell'ambito dei rifiuti dopo l'opportuna norma varata nel 2012
con la previsione di un ambito unico regionale si sono creati i
presupposti per un piano industriale autosostenibile, grazie
anche alla possibilità di conferimento negli impianti esistenti
in regione, ma non avendo ancora previsto l'Autority la Regione è
a rischio di Commissariamento.
Di seguito il relatore ha affrontato in maniera puntuale le parti
salienti del provvedimento evidenziando gli ambiti di intervento
dell'opposizione anche sostenendo emendamenti della
maggioranza volti ad affermare il principio di sussidiarietà e
differenziazione, proprio nell'ottica - ha sottolineato - di
recepire preoccupazioni provenienti dai territori.
Le audizioni, grazie all'integrazione dei soggetti da audire
richiesta dal Gruppo NCD, ha consentito di ottenere le
osservazioni, oltre che delle diverse istituzioni anche dei
rappresentanti dei consorzi e delle società di gestione degli
acquedotti e delle risorse idriche, dell'igiene ambientale, e
delle organizzazioni di settore in generale della regione.
La relazione sullo stato dei servizi idrici integrati in Friuli
Venezia Giulia è stata esaminata anche dal Comitato per la
legislazione, il controllo e la valutazione, ha sottolineato
Colautti facendo riferimento alle risultanze.
Passando al settore rifiuti la presente proposta di legge - ha
avvertito il relatore - non ha come obiettivo quello di innovare
disposizioni in materia di trattamento, trasporto o smaltimento
dei rifiuti, bensì quello della governance di regolazione del
sistema, un settore dove la normativa regionale è piuttosto
polverizzata. Nei fatti, un vero e proprio ente di governo
dell'Ambito territoriale ottimale (Ato) dei rifiuti urbani in
Friuli Venezia Giulia non esiste: sono i singoli Comuni ad
affidare il servizio, esponendo il sistema a rilevanti rischi di
disintegrazione della gestione per aree omogenee. Rispetto
all'elaborazione dei contratti di servizio, sempre i Comuni si
trovano in difficoltà e ricorrono, impropriamente, al supporto
delle stesse società di gestione per la loro elaborazione. Da
tutto ciò, la necessità di una profonda revisione dei due sistemi.
Non sono mancati i richiami ai miglioramenti tecnici alla
proposta di legge votati in Commissione, tutto per dire, infine,
che si poteva, e si può, fare di più anche in futuro per
migliorare il testo e che il confronto in Aula non potrà che
essere utile a ciò, considerato che la proposta di legge ha ben
poco di ideologico, e troverà - ha detto Colautti - il nostro
Gruppo disponibile ad apportarne gli ulteriori aggiustamenti
tecnici. L'importante - ha conlcuso - è avviare il percorso che
potrà portare la nostra regione a recuperare il tempo perduto e
dare un buon esempio dell'uso della "specialità" attraverso una
gestione efficiente ed efficace di sevizi fondamentali per i
nostri cittadini.
Si è quindi dato avvio al dibattito generale.
(segue)